Contraffazione: possiamo salvare il Made in Italy, combattendola?

La contraffazione è un male di cui si parla davvero troppo poco e soprattutto si sensibilizza troppo poco, chi i prodotti contraffatti li compra.
Quando parlo di contraffazione sul canale YouTube o sugli altri social su cui porto avanti la mia battaglia, ho sempre la sensazione che venga percepito come un fenomeno di poco conto o che comunque non ha il giusto peso sociale.

Il Made in Italy da anni viene scopiazzato a destra e manca ma quando se ne parla, lo si fa sempre in riferimento al settore alimentare: “Guarda hanno copiato il Parmigiano o il ragù, o il prosciutto…”
Sia chiaro trovo grave questi tipi di sofisticazione, ma la contraffazione del Made in Italy non è solo per il settore alimentare ma soprattutto per la pelletteria.

Mi occupo da anni di produrre borse conto terzi, borse per altri e di proposte strane ne ho ricevute.
Strane per non dire assurde ed inaccettabili.
Mi hanno proposto di “riprodurre” modelli famosi per fantomatici film. Mi hanno proposto di fare borse overrunner ovvero sovrapproduzioni vendute sotto banco. Ho sempre rifiutato e continuerò a farlo.


Per etica ma anche perchè conosco profondamente e da vicino i danni che la contraffazione sta creando agli artigiani.

Il ragionamento è abbastanza elementare almeno lo è per me e si basa su un principio semplice: SE HO UNA SOMMA DI DENARO DEVO SCEGLIERE BENE A COSA DESTINARLA.
Sostanzialmente quando si acquista un prodotto contraffatto si sta scegliendo di dare i propri soldi alla criminalità ed allo sfruttamento.

È una scelta che fai e che per anni è passata sotto gamba:
Per oppormi alla contraffazione ho cominciato anni fa a recensire borse e soprattutto a raccontare le storie che esistono dietro alla costruzione di un brand. Con il passare del tempo, le borse che acquisto perchè i video non sono sponsorizzati, vengono scelte attraverso un’analisi anche del progetto che il brand ha e ho conosciuto tantissimi artigiani meravigliosi. (trovi le mie recensioni qui: RECENSIONI BORSE )

Perchè compri una borsa contraffatta e non una borsa Made in Italy?

Lo so, sembra una domanda banale e retorica, ma a cui non sono ancora riuscita a dare una vera e propria risposta.

Questo articolo come gli altri sforzi che matto in atto gratuitamente, vanno nella direzione di voler divulgare e magari convincere qualcuno che compra contraffatto a a comprare un prodotto originale, ovvero prodotto e venduto attraverso il mercato legale.

Approfitto allora per fare un po’ il punto della situazione ad oggi.
Leggendo i vari quotidiani, mi soffermo spesso sulle notizie in merito alla contraffazione ed al Made in Italy.

Mi è così balza agli occhi l’ennesima conferma di quello che ti scrivevo sopra:

Il Covid rallenta i sequestri, ma i falsi guadagnano spazio sul web

Durante il lockdown meno attività illecite e meno ispezioni, ma il terreno più fertile è online. Da Ferragamo a Louis Vuitton e Moon Boot: brand e marketplace in prima linea con inedite alleanze ( fonte: IlSole24Ore )

Come si legge nell’articolo i sequestri sono dimezzati, conseguenza del lockdown ma anche e soprattutto delle forze dell’ordine che hanno dovuto destinare la loro attenzione ad altri settori, come quelli dei DPI (dispositivi protezione individuale) e hanno dovuto allentare un po’ la presa rispetto agli anni precedenti. Risultano il 50% dei sequestri in meno e a rendere la notizia ancora più tragica, c’è il dilagare delle vendite dei prodotti contraffatti/fake sul web.

Durante il lungo periodo a casa, un po’ per distrarsi dai problemi, un po’ per lenire l’ansia, molte persone hanno imparato a fare acquisti online ed hanno scoperto un mondo.

Un mondo fatto di prodotti da poter ispezionare senza essere visti o da poter confrontare. Un mondo fatto di tanti lustrini, influencer e vita agiata.
Nel web è stato anche più semplice e variegato l’approccio alla merce contraffatta.

Grazie al web si sono sdoganati ancora di più la contraffazione e soprattutto la privacy che un acquisto online favorisce.

C’è però un risvolto positivo e si comincia ad avere la sensazione che bisogna allearsi per combattere la guerra ai falsi.
Ho scoperto in questo modo che Ferragamo ed Amazon hanno intentato causa in America, insieme >>

Il boom dell’ecommerce sta trascinando con sé anche il boom delle contraffazioni online. Un processo che il re del commercio digitale, Amazon, e Ferragamo hanno deciso di contrastare promuovendo due cause congiunte negli Stati Uniti, contro quattro persone fisiche e tre giuridiche. Secondo l’accusa i soggetti chiamati in causa hanno tentato tramite loro account di porre in vendita prodotti contraffatti a marchio Ferragamo. (  fonte: LaRepubblica )

Già avevo parlato in un altro articolo dell’impegno di Amazon per contrastare la contraffazione e i danni che provenivano da essa. Lo travi qui >> CONTRAFFAZIONE: AMAZON COMBATTE IL FALSO, MENTRE I SOCIAL NON CI RIESCONO

Ferragamo dal canto suo ha intentato nel corso degli anni numerose battaglie giudiziarie per poter difendere la proprietà intellettuale e i suoi prodotti originali, che ovviamente subiscono la sottrazione di fatturato proveniente dal dilagare della contraffazione.

Il web è il nuovo mondo che stiamo esplorando e va regolarizzato meglio.

Nella parte conclusiva di questo articolo voglio però sottolineare un altro aspetto importante.

La mia battaglia contro la contraffazione è iniziata tanti anni fa anche perchè Napoli è sempre stata additata come ” patria del contraffatto” e che tutte le fabbriche che ci sono, compresa la mia, sono al servizio del malaffare.

Ho raccontato  negli anni invece che a Napoli si producono le borse per le migliori firme del panorama mondiale. Da Gucci a Louis Vuitton, passando per Dior e Fendi e così via.

Sono preoccupanti i dati rilevati dall’ultimo report diffuso dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) con l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Intitolato “Uso improprio del trasporto marittimo containerizzato”, il documento punta il dito contro la Cina e Hong Kong come luoghi di partenza del 79 % dei prodotti contraffatti che vengono sequestrati nei container a livello mondiale.

Seguono India, Malesia, Messico, Singapore, Tailandia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti tra le principali economie di provenienza delle merci contraffatte e “usurpative” scambiate a livello mondiale.  La merce entra in Europa principalmente attraverso la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito. Bulgaria, Romania, Croazia e Grecia, anche se hanno volumi relativamente bassi di commercio mediante container, registrano un alto livello di importazioni da economie ad alta intensità di contraffazione. Gli ultimi dati disponibili, su cui si basa il report, non sono molto recenti purtroppo: risalgono al 2016. ( fonte: Rassegna Stampa )

Speriamo che la raccolta dati prosegua e soprattutto che faccia comprendere quanto è infimo acquistare prodotti contraffatti.

Il Made in Italy potrebbe avere un futuro più roseo rispetto a quello che c’è oggi, se già il consumatore medio italiano cominciasse ad acquistare prodotti originali, ovvero prodotti e veduti attraverso il mercato legale.
In aggiunta tutti quelli che acquistano prodotti originali, anche di piccoli brand, favoriscono la divulgazione del messaggio attraverso i social ed attraverso il gruppo di persone che hanno introno.

Spero che questo articolo ti sia stato utile.
Io ti aspetto sul mio canale YouTube e soprattutto aspetto le tue domande.

“Compra sempre borse originali”

Con amore

Ornella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *