La Filiera del Made in Italy: Eccellenza, Sostenibilità e Lotta alla Contraffazione
La Filiera del Made in Italy: Una Storia da Raccontare
Negli ultimi giorni sono stata un po’ assente, impegnata a riflettere e a trovare soluzioni. Quando si cerca di risolvere problemi complessi, i momenti di introspezione sono inevitabili. Inoltre, ho avuto la fortuna di confrontarmi con persone che stimo nel settore, elaborando insieme le idee discusse. Queste riflessioni mi hanno spinto a parlare di un tema spesso trascurato ma fondamentale: la filiera del Made in Italy.
La Conoscenza della Filiera
C’è molta ignoranza riguardo alla filiera produttiva nel settore moda. Questa ignoranza è, in parte, colpa nostra, dei brand e dell’intero sistema moda, che non hanno mai realmente svelato il funzionamento interno della filiera. La mancata divulgazione di queste informazioni ha portato a una percezione distorta della produzione, con molte persone che credono che tutto sia prodotto internamente dai grandi brand, o peggio, in Cina.
In realtà, la filiera produttiva del Made in Italy è complessa e articolata, e coinvolge una moltitudine di attori che operano a diversi livelli. Questi attori comprendono fornitori di materie prime, produttori di componenti, laboratori artigianali e grandi impianti industriali. Ogni fase della produzione è caratterizzata da un alto livello di competenza e specializzazione, che contribuisce alla qualità e all’unicità dei prodotti finali.
La Verità sui Terzisti
Chi sono realmente i terzisti? I terzisti sono i produttori di oggetti, come borse, scarpe, abbigliamento e accessori. Possono variare dalle piccole botteghe artigianali a conduzione familiare, con tre o quattro persone, fino alle grandi aziende con centinaia di dipendenti. Queste realtà sono i veri motori della produzione per i brand di lusso e non solo.
I terzisti rappresentano il cuore pulsante della filiera del Made in Italy. La loro capacità di combinare tradizione e innovazione è ciò che rende possibile la creazione di prodotti di alta qualità che sono apprezzati in tutto il mondo. La loro maestria artigianale, tramandata di generazione in generazione, è una risorsa inestimabile che contribuisce a mantenere viva la tradizione manifatturiera italiana.
Il Ruolo Cruciale della Supply Chain
La catena di fornitura, o supply chain, è stata spesso tenuta nell’ombra per diversi motivi. Uno dei principali era la mancanza di controllo e trasparenza. Questo ha portato a scandali e problemi di sfruttamento, con alcune aziende che marginavano sul lavoro sottopagato e producendo prodotti in condizioni non idonee.
Più del 40% della produzione globale di beni di lusso avviene in Italia, includendo piccole realtà familiari che sono state temporaneamente chiuse durante la pandemia. Nonostante le difficoltà, il settore del lusso ha dimostrato capacità di reinvenzione, con molti brand che hanno adottato strategie per migliorare la sostenibilità e la trasparenza lungo la filiera.
Un esempio significativo è rappresentato dalle iniziative di sostenibilità adottate da alcuni dei più grandi marchi del lusso. Gucci, ad esempio, ha lanciato il programma Gucci Equilibrium, che mira a promuovere pratiche sostenibili lungo tutta la catena di fornitura. Questo include l’uso di materiali riciclati e biologici, la riduzione delle emissioni di carbonio e l’implementazione di processi produttivi a basso impatto ambientale (Visual Capitalist).
Lotta alla Contraffazione e Valorizzazione dell’Eccellenza
La contraffazione rimane un problema serio, alimentata da sistemi di sfruttamento che coinvolgono spesso manodopera irregolare. Tuttavia, è importante non identificare il problema con una singola nazionalità. L’irregolarità e l’illegalità non hanno nazionalità e vanno combattute ovunque si trovino.
Negli ultimi anni, la filiera della moda italiana è stata sotto i riflettori per pratiche di sfruttamento dei lavoratori, specialmente in aree come Prato, dove migranti cinesi e africani lavorano in condizioni precarie per produrre beni di lusso per marchi rinomati (Elevate Limited). Questo problema è amplificato da una governance locale debole e da pratiche di approvvigionamento irresponsabili.
Raccontare la filiera significa anche valorizzare l’eccellenza. In Italia, abbiamo una tradizione manifatturiera altissima, con artigiani che creano prodotti complessi e di altissimo livello. Questa maestria è riconosciuta a livello mondiale e deve essere celebrata.
L’Impatto del COVID-19 sulla Filiera del Lusso
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla filiera del lusso. Le chiusure temporanee delle fabbriche e le interruzioni della supply chain hanno messo a dura prova il settore. Tuttavia, molte aziende hanno dimostrato resilienza, adottando misure per proteggere i loro dipendenti e mantenere operativa la produzione.
…. Da viaggiatore globale a acquirente locale. Il settore del lusso fa appello a un consumatore globale: dal 20 al 30 percento dei ricavi del settore sono generati dai consumatori che effettuano acquisti di lusso al di fuori dei loro paesi d’origine. Nel 2018, i consumatori cinesi hanno fatto più di 150 milioni di viaggi all’estero; stimiamo che gli acquisti al di fuori della terraferma rappresentassero più della metà della spesa di lusso della Cina quell’anno.1Gli acquirenti asiatici acquistano beni di lusso al di fuori dei loro paesi d’origine non solo per beneficiare di prezzi più bassi in Europa, ma anche perché lo shopping è diventato parte integrante dell’esperienza di viaggio: l’acquisto di un marchio nel suo paese di origine comporta un senso di autenticità ed eccitazione. Con le recenti restrizioni di viaggio, un importante motore della spesa di lusso si è fermato e prevediamo solo un graduale aumento dei viaggi internazionali, anche dopo la revoca delle restrizioni. Detto questo, i consumatori cinesi rimangono la più grande opportunità di crescita per il settore del lusso. >> (McKinsey & Company).
Durante la crisi, alcune aziende hanno rivisto le loro strategie di inventario e hanno aumentato gli investimenti nel commercio elettronico per mantenere le vendite. Questo ha incluso la collaborazione con e-retailer e l’adozione di strategie di marketing digitale per coinvolgere i clienti e mantenere viva la comunità intorno al brand (McKinsey & Company).
La Sostenibilità come Priorità
La sostenibilità è diventata una priorità per molte aziende del lusso. I marchi stanno adottando pratiche sostenibili per ridurre il loro impatto ambientale e promuovere una produzione etica. Questo include l’uso di materiali riciclati, pratiche di agricoltura rigenerativa e l’implementazione di processi di produzione circolare (Visual Capitalist).
Le aziende stanno anche investendo in programmi di formazione per i loro artigiani, assicurandosi che le competenze tradizionali siano tramandate alle nuove generazioni. Questo non solo preserva il patrimonio culturale, ma garantisce anche la qualità e la longevità dei prodotti di lusso.
In un periodo in cui è facile fare audience criticando i brand del lusso, è fondamentale adottare un approccio equilibrato e onesto. Sì, ci sono problemi di illegalità e sfruttamento, ma ci sono anche storie di eccellenza e dedizione. È nostro dovere, come professionisti del settore, raccontare queste storie e far conoscere la realtà della filiera del Made in Italy.
La mia esperienza come produttrice di borse conto terzi mi ha insegnato l’importanza della trasparenza e della lotta alla contraffazione. Continuerò a divulgare informazioni, perché solo attraverso la conoscenza possiamo valorizzare e proteggere il nostro patrimonio artigianale.
Il futuro del Made in Italy dipende dalla nostra capacità di adattarci ai cambiamenti, abbracciare la sostenibilità e promuovere la trasparenza lungo tutta la filiera. Insieme, possiamo garantire che la tradizione artigianale italiana continui a prosperare e a essere riconosciuta come simbolo di eccellenza in tutto il mondo.
E tu cosa n pensi?
Con Amore
Ornella