Coltivare la speranza, dando opportunità e mettendosi in gioco. Storie dall’Alta Scuola di Pelletteria Italiana
Come tre mesi all’ALTA SCUOLA DI PELLETTERIA ITALIANA possono diventare un esperimento sociale, da ripetere più e più volte.
I protagonisti di questa storia ti potranno sembrare dei super eroi ed in realtà lo sono.
Uno è mio marito, Massimo, che ormai da anni subisce le mie stravaganze.
Poi c’è l’Alta Scuola di Pelletteria Italiana, con tutti quelli che l’hanno creata e si impegnano a portare avanti questo sogno.
In mezzo ci sono io, che quasi un anno fa, ho cominciato a pensare che se volevo capire come fare la scuola di pelletteria a Napoli, dovevo imparare dai migliori ma poi le cose sono andate oltre e ti spiego perché.
A Dicembre 2018 propongo a mio marito che faceva un altro lavoro, fino a due anni prima, di partire a fare un corso di formazione.
Massimo si occupava di abbigliamento all’ingrosso, nulla a che vedere con la produzione.
Due anni prima gli chiedo di venire in azienda e aiutarmi nel quotidiano, in fabbrica.
Ha cominciato a piccoli passi, ascoltando i responsabili di produzione che mal vedevano la sua figura in azienda, tranne quelli che abbiamo da un anno, ma non mi dilungo tanto..
Un giorno, ero a Firenze in taxi, lo chiamo e gli dico: “Amo ti piacerebbe fare tre mesi a Firenze, per fare un corso di pelletteria, di prototipi?”
Silenzio, poi ride, poi dice che sta scarnendo e ne parliamo quando torno a casa.
Mi ha fatto mille obiezioni: i soldi, il tempo che sarebbe mancato in produzione, io e la bimba da sole, la mamma con dei problemi.
Io, come sempre, sono andata dritta.
L’ho iscritto e gli ho trovato la sistemazione.
Lui era intimorito, dai suoi quasi 46 anni e dalla responsabilità di dare tutto il possibile, perché era importante per l’azienda e per me.
Il risultato lo vedi nelle foto.
È stato un percorso incredibile e senza la paura di essere smentita, necessario per comprendere tutto quello che c’è da sapere per capire da cosa parte una borsa, dopo il disegno.
C’è l’altro eroe, l’ ALTA SCUOLA di PELLETTERIA ITALIANA, che con Tiziana Morganti, il presidente Franco Baccani e gli insegnanti Marco Pesce e Francesca Decaro, hanno reso il mio sogno realtà, ma non solo il mio.
Il sogno di tanti giovani che vogliono fare borse e non sanno da dove partire.
Il sogno di tante aziende di avere persone motivate e con una base professionale.
Il sogno di un paese che deve credere nella manifattura e negli artigiani per ripartire, ancora di più al SUD.
Li a Firenze, Massimo da studente, ha incontrato persone incredibili che hanno dimostrato che la formazione, se fatta bene e con amore, porta frutti.
La formazione riesce a creare le basi per i futuri professionisti.
È stato facile?
No e non lo sarà mai, perché le imprese eroiche hanno bisogno di azioni straordinarie.
Io continuo a sognare la scuola di pelletteria per il MERIDIONE e non mi demoralizza il fatto che tanti mi prendano per pazza.
Io ho i miei esempi da seguire e le persone che si sono messe in gioco, per poter realizzare la scuola.
Grazie per quello che mi avete regalato indirettamente, a me, la SPERANZA.
Grazie di esistere e grazie per quello che avete regalato a Massimo.
Qualcosa che io ho avuto la fortuna di vivere da piccola e che ora appartiene un po’ anche a lui: la Magia ed il Rispetto per questo lavoro.
Non si smette mai di imparare e di sognare.
Grazie mille a tutti gli altri ragazzi del corso.
Siete la speranza di questo settore e di tutti quelli che continuano a crederci!
Con profondo amore, la fan più accanita di Massimo e dell’Alta Scuola di Pelletteria.