VEGAN LEATHER E MATERIALI SIMILI. Di che cosa è fatta la tua borsa?

C’è una grande confusione intorno a questo argomento. Con la crescente attenzione, rivolta dai consumatori, alla tutela degli animali, è ovviamente diventata una particolarità per vendere i prodotti.

Di cosa parlo?

Dell’eco pelle, finta pelle o vegan leather che si voglia.
Insomma si sono date mille ed una definizione di questi materiali, con cui vengono realizzati borse e altri accessori, scarpe comprese.

Fino a qualche anno fa, quando internet era ancora un prodotto per pochi, era facile che venissero venduti prodotti senza conoscerne la provenienza e la filiera.

Così veniva spacciata l’ecopelle per un prodotto rispettoso dell’ambiente.

Cos’è l’ecopelle?

A dispetto di quello che pensano in tanti, l’ecopelle è un prodotto di natura animale, derivante dallo scarto delle lavorazioni alimentari, che subisce trattamenti di concia e di preparazione, con prodotti naturali o comunque a basso impatto ambientale.

E’ stato spacciato per anni, che l’ecopelle fosse un prodotto simile alla plastica e così non è.

Per definire un prodotto che non è di origine animale dobbiamo parlare di pelle finta o simil pelle, termini che indicano materiali derivanti dal petrolio che attraverso varie lavorazioni diventano di aspetto simile alla pelle.

In questo caso, quindi possiamo parlare di materiale non di origine animale e non ecologico, o a basso impatto ambientale.

Come dicevo all’inizio, il mercato degli accessori, è diventato sempre più esigente e si è cominciata a considerare importante la ricerca di nuovi materiali, ecosostenibili e vegan, quindi senza sfruttamento degli animali.

Parliamo a questo punto di materiali Eco-friendly.

Stella McCartney è stata una delle designer più attiva e all’avanguardia per questo tipo di utilizzi.

Che materiali sono eco-friendly?

  • C’è la pelle mela o quella albicocca, che sono materiali ricavati dalle bucce dei frutti, lavorate e rese tessuto
  • C’è poi una speciale lavorazione del cocco, inventata da un ragazzo filippino di 15 anni, che può sostituire la tanto usata ed inquinante, plastica
  • C’è poi il legno o i tessuti naturali, come le fibre di banano, caffè o ortica
  • C’è ancora una novità tutta italiana ed è quella ricavata dagli scarti della produzione del vino, la WineLeather, prodotta ed ideata da una azienda di Milano

Alla fine quello a cui bisogna fare attenzione come sempre, è che la provenienza delle materie prime e la chiarezza di dove viene prodotta la borsa, o qualunque altro accessorio.

Molti brand già hanno fatto passi in avanti bandendo pellicce e materiali che non rispettano l’ambiente.

Un ottimo passo sarebbe certificare la filiera.
Un grande passo sarebbe farlo per il Made in Italy e per i prodotti, la cui origine è tutela stessa dell’acquisto da parte del consumatore.

Tu che borsa compri?
Di che materiale è?

Ornella Auzino

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