Come gli opinionisti ed espertoni del Web entrano nel cervello delle persone e rovinano l’Italia!

Quando ero giovane io, non c’erano social, Facebook, Linkedin, Instagram e chi più ne ha più ne metta.

Se hai la mia età, 18 anni appena compiuti (“se magari“) sai esattamente di cosa sto parlando, se invece sei più giovane ti sembrerà un mondo sconvolgente, lo so, ma era così’.

 

Niente commenti, niente like, niente condivisioni. O meglio queste cose esistevano già ovviamente, ma i Social le hanno rese virtuali. Si poteva già esprimere apprezzamento per un’idea, bastava acquistare quel determinato prodotto e stavi già apprezzando il concetto. Si condivideva, comunque, facendoti portatore del messaggio. Andavo dalla mia amica Barbara e le dicevo quanto fosse figa una cosa piuttosto che un’altra. Si commentava, fra noi, al bar la mattina, al ristorante a pranzo, con le amiche la sera.

Tutto questo oggi, però, non è più fatto di chiacchiere o azioni improvvisate, è fatto di azioni virtuali che rimangono su internet PER SEMPRE.

La cosa, davvero, diversa è che a quei tempi tutti potevano esprimere un’opinione certo, ma alla fine ascoltavi solo quella di chi ne sapeva, di chi aveva delle conoscenze, dell’autorità in materia, non andavo a chiedere a nonna Peppina cosa ne pensava in materia di borse all’ultimo grido. Sicuramente le chiedevo un consiglio per la carbonara, per il sugo, per il giusto quantitativo di sale nell’acqua per la pasta (“sempre e solo tanto“) e tutto quello che anche solo di lontano c’entrasse con la cucina.

Ok ho capito che nonna Peppina era una cuoca eccezionale, ma non capisco qual è il punto

Il punto è che ognuno ha le sue competenze e di quelle dovrebbe trattare. Non sto dicendo che dobbiamo rimanere ognuno rinchiuso nel suo antro senza uscirne MAI. Certo che bisogna informarsi anche di cose che si conoscono ed è ovvio che si può parlare di quello che non si conosce, MA con la consapevolezza e l’umiltà che è un’opinione PERSONALE E PARZIALE.

Orny, sembri arrabbiata, è successo qualcosa?

Non sono arrabbiata, ma hai ragione, qualcosa è successo e forse la chiamerei più frustrazione. Qualche tempo fa ho pubblicato un video in cui parlo di quelle persone che acquistano taroccato con superficialità, ci sono andata giù pesante lo ammetto. Ma devi capirmi, è il mio lavoro, ma non solo, è la mia vita, quella della mia famiglia, sono nata e cresciuta in questo ambiente, non POSSO sopportare di vederlo insultato così. C’è anche un articolo sul blog che ne parla, se te lo sei perso, clicca qui e capirai meglio di cosa parlo. Tornando a noi, usavo parole pesanti contro chi fa questi acquisti con leggerezza, non pensando alle conseguenze.

Vabbè dai, che conseguenze? E una borsa adesso, non esageriamo.

Posso capire che la pensi così, in effetti, è quello che pensano in molti quando non sono dentro anima e corpo in qualcosa. Chi acquista tarocco, come dicevo in quel video, non sta facendo un’azione da nulla.

ANZI…

Sta decidendo che far finta di avere una Gucci, una Prada una qualsiasi borsa di un grosso brand è più importante che dare soldi alla camorra.

Eh certo, tu pensi che dietro quell’acquisto ci sia soltanto un ragazzino, molto spesso straniero e costretto ad agire così perché senza alternative, ma la verità è che c’è un’associazione malavitosa fra le più potenti al mondo.

Chi produce quelle borse?

Qualche falsario che sotto-paga poveri cristi per lavorare 15 ore al giorno in uno scantinato, ecco chi.

E quel falsario, POSSO ASSICURARTELO, non è mai un “libero professionista”, ha sempre alle spalle il tumore di questa città bellissima in cui vivo, Napoli.

Beh ma quindi cosa è successo adesso da darti così tanto fastidio

E’ successo che i Social sono uno strumento bellissimo, che può aiutarti a capire tante cose, tramite il quale puoi accedere a utilissimi gruppi in cui si discute, ci si confronta, ecco a volte però sono usati da gente che non dovrebbe esprimere le sue opinioni come e quando vuole.

Come ti dicevo prima, infatti, una volta non si alzava in piedi durante un congresso con grandi maestri a dire: “sì, ma, secondo me, invece io direi che”.

Non voglio sembrare una vecchia moralista che dice cose tipo: “ooooooh ai miei tempi qui era tutta campagna e questo Facebook sta rovinando la vita della gente”.

Questo è ad anni luce da quello che penso. Se mi segui da un po’, hai probabilmente letto un articolo (clicca sul link) in cui parlo di quanto è utile andare a verificare un terzista attraverso questi strumenti moderni.

 

Sono la prima che è grata a Mark Zuckenberg e che usa di continuo questi mezzi per diffondere le mie idee e per combattere la mia battaglia contro il falso e l’illegalità. Però, come in tutte le cose, c’è modo e modo. Io non mi metto di certo in gruppi in cui si parla di auto e motori a dire cose tipo: Ma sapete io trovo che alla fine lAudi non sia tutta sta roba.

Oppure: io metterei un pistone in più nel motore che è tutta salute

So di non saperne un fico secco e non mi metto di certo a fare la saccente. Piuttosto, entrerei nel gruppo per fare domande, studiare un pochino (“se mai volessi far finta di capire mio marito quando parla e smetterla di annuire a vuoto“).

Questo è proprio quello che è successo a me, dopo quel video mi sono stati fatti commenti, come: sentir giudicare una persona in base ai suoi acquisti è davvero troppo superficiale”.

Ora se il commentatore in questione si fosse informato, avesse letto qualcuno dei miei articoli o visto DAVVERO i miei video, saprebbe che non mi scaglio contro chi acquista blu piuttosto che nero, ma contro chi finanzia ogni giorno il lavoro in nero.

Saprebbe che non giudico chi non compra di marca, ripeto sempre che esistono alternative di valore a prezzi più accessibili.

Ma vestirsi ogni giorno dice al mondo chi sei, questo fa, non c’è modo di scamparla.

E se qualcuno non si può permettere una borsa figa, di un brand figo e per questo finanzia la camorra, beh.. figlia mia il mio giudizio nei suoi confronti non sarà MAI e poi MAI positivo.

I social hanno dato voce a tutti, nel bene e nel male, e Internet è pieno di opinioni di persone che non sanno quello che dicono, ma si credono opinionisti di grido.

Questo è quello a cui bisogna stare attenti, alle idee buttate lì innocentemente che finiscono per convincere qualcuno, in questo caso, che comprare tarocco non è illegale, mentre è un reato amministrativo (“sì hai capito bene“).

E’ difficile riconoscere le opinioni valide da quelle insensate ed è per questo che ho messo su questo blog, per far sì che vuole sapere, ma non sa dove sbattere la testa possa fare tesoro dei miei anni ed anni di esperienza.

Se anche tu a volte ti trovi persa nei commenti della gente e non sai a chi credere, se, come penso, sei una persona onesta che non vuole avere niente a che fare con la camorra nè tantomeno finanziarla inconsapevolmente, qui  trovi tutte le informazioni che cerchi, è il mio canale TouTube, dove condivido con le persone interessate come te, le mie conoscenze.

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