Borsa Polène: un’altra borsa suggerita da voi. Mi piace?

Lo so, l’avrai sentito dire un sacco di volte. 

Ma stavolta è proprio vero.

Me l’avete chiesto in tantissime.

Anzi, ti dirò di più: se non fosse stato per voi non avrei mai acquistato una borsa di Polène.

Io sono Ornella Auzino e sono un’imprenditrice della pelletteria made in Italy, mi occupo di produzione conto terzi di borse in pelle nel distretto della manifattura napoletana.

Sui miei canali social faccio informazione su questo mondo e parlo dei retroscena della produzione, oltre che combattere fermamente contro la contraffazione, una pratica illegale e dannosissima.

borsa idbag

Ma torniamo a Polène.

Questo brand francese mi è apparso tantissime volte su Instagram, una cosa che se da una parte mi ha fatto dire bravissimi, ottimo retargeting, dall’altra mi lasciava un po’ perplessa.

Seguo Polène già da un po’ di tempo, ma tra noi non era mai scattata la scintilla.

Alla fine però, il mio desiderio di testare, conoscere, scoprire cose nuove ha avuto la meglio, ed eccoci qui a parlare della borsa che ho acquistato.

Parliamo prima un momento della storia del brand.

Polène è stato fondato a Parigi nel 2016 da due fratelli e una sorella, un dettaglio che devo dire apprezzo molto, visto che come saprai anche io ho un’attività di famiglia.

L’obiettivo del brand è quello di incorporare le linee più classiche a dei dettagli più fluidi e curvilinei.

Sul sito web di Polène è chiaramente spiegato che le loro borse si ispirano al lavoro di designer come Madeline Vionnet, Mariano Fortuny e Madam Grès, quindi tutta alta moda.

Di suo, Polène si colloca nella fascia medio-alta del mercato.

A caratterizzare i pezzi delle loro collezioni sono le linee geometriche che si concretizzano in piegature della pelle.

Qui arriva la prima nota dolente.

Le borse sono prodotte a Ubrique, in Spagna.

Speravo davvero che, visti tutti i suggerimenti che mi sono arrivati, Polène fosse un brand che produce in Italia.

Non perché la Spagna sia un mercato scadente eh, sia chiaro. Anzi, hanno molte agevolazioni per chi decide di produrre nei territori dove è più solida la tradizione artigiana.

Chissà perché in Italia non riusciamo a fare nulla del genere.

Comunque, torniamo al brand.

Oltre a tutto il retargeting dei social, Polène è finita sotto i riflettori quando, lo scorso maggio, la duchessa di Cambridge (nonché moglie del principe William d’Inghilterra) Kate Middleton ha indossato non una, ma due volte una loro creazione, per l’esattezza la Numero Sept mini nella colorazione blue.

Non è la prima volta che Kate Middleton lancia un trend, anzi la sua passione per i capi diciamo abbordabili anche per le persone “normali” ha spesso mandato sold out i pezzi da lei indossati.

Per Polène è successa la stessa cosa, con il suo modello di borsa diventato immediatamente non disponibile.

Io però, ne ho scelto un altro, ben più utilizzabile nella vita di tutti i giorni.

Siete curiose di scoprire quale?

Quando ho dovuto selezionare il modello di Polène che volevo acquistare non ho avuto dubbi: ad attrarmi è stata subito la Cyme nella versione Chalk textured leather, quindi in pelle di vitello molto chiara.

Io l’ho pagata 330 euro.

C’era anche la possibilità di averla in tessuto e pelle, ma la colorazione che volevo non era disponibile (e comunque avere una borsa completamente in pelle la rende più versatile, perché puoi indossarla tutto l’anno).

Ecco una cosa importante da sapere: le borse sono acquistabili dal sito di Polène, dove però solo alcuni modelli sono subito disponibili. Per altri, o per alcune colorazioni, è necessario effettuare un preordine.

Il sito offre una buona navigazione, nonostante le lingue europee disponibili siano solo inglese, francese, tedesco e olandese.  

Ma andiamo a scoprire la mia nuova Polène Cyme.

Nell’insieme, la borsa è ben studiata e sviluppata, la prima cosa che vado a controllare quando mi rapporto con un pezzo di fascia medio-alta come questo.

In particolare, le parti geometriche coincidono perfettamente, le maniglie non grattano e in generale la borsa è leggera.

Il pellame è di buona qualità e si presenta con una grana fine

Una cosa che invece non ho apprezzato tanto è che c’è qualche cucitura un po’ storta. Sinceramente, quando spendo più di 300 euro per una borsa è un dettaglio che vorrei trovare impeccabile. Eppure, il filato utilizzato è di altissima qualità, solo Mara 30 fili di Gutterman. Un piccolo scivolone che forse si poteva evitare.

Ma andiamo avanti.

La Polène Cyme è una tote bag con doppi manici: sia lunghi per portarla a spalla che corti per portarla a mano.

Un dettaglio molto interessante che rende la borsa più versatile.

Altra caratteristica particolare è che la Polène Cyme è espandibile: i lati si possono richiudere all’interno o tenere aperti, cambiando la silhouette dell’intera borsa.

Praticamente, è quasi come averne due!

La borsa è sfoderata: l’interno della Polène Cyme è in un tessuto effetto suede a contrasto.

Un dettaglio carino è che, essendo appunto sfoderata e aperta nella parte superiore, all’interno c’è una pochette staccabile dello stesso pellame e tessuto della borsa, completata da una lampo color oro.

Insomma, se dovessi dare un voto alla Polène Cyme, l’effetto wow è 4.5 su 5, perché comunque nel complesso fa un bell’effetto.

Questo colore poi, così chiaro ed elegante, è perfetto per la stagione invernale.

Esatto amica, non ti fidare di chi ti dice che le tinte chiare sono solo estive, anzi! Sfoggiarle nei mesi freddi ti dà un’aria super chic, di una che ne capisce e pure parecchio!

Un ultimo dettaglio su cui mi voglio soffermare è la scritta in oro della Polène Cyme: a me ricorda tantissimo il font utilizzato da Cèline, sei d’accordo?

Trovi la recensione completa della Polène Cyme sul mio canale YouTube.

Se invece hai una borsa da suggerirmi per le prossime recensioni, fammelo sapere!

Grazie del tempo che mi hai dedicato e ricorda: non c’è niente di più cheap e di cattivo gusto di una borsa contraffatta.

Perché scegliere un falso quando il mondo è pieno di borse bellissime e originali?

Guarda la recensione della borsa Polène su YouTube e iscriviti se non l’hai già fatto:

A prestissimo!

Ornella

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *