Borse contraffatte, fake, replica bag e chi più ne ha, più ne metta. Chi le compra?

Le borse contraffatte sono un male di cui pochi si rendono conto e la situazione socio-economica sta generando dei veri e propri mostri.
Probabilmente non toneremo più indietro e di borse contraffatte, replica, fake, parallele o altro sentiremo sempre più parlare.

In un video fatto qualche settimana fa, ho  parlato della coercizione psicologica che molte persone subiscono nei confronti della contraffazione.

Ecco il link per poterlo vedere: Le Borse di Lusso costano troppo e compro contraffatto. Ti spiego cosa c’è dietro!

In questo articolo approfondiamo qualche aspetto in più e soprattutto parliamo di Chi compra borse contraffatte.
Parleremo di aspetti tecnici e delle differenze tra i vari “fake”.

Mi soffermerò anche sull’impatto economico e sociale che certi fenomeni hanno sul mercato della pelletteria in generale.

Una prima differenziazione che possiamo fare, per rendere più semplice anche la comprensione del fenomeno, è quella fra diversi gruppi di consumatori.

In questo articolo parlerò spesso in maniera generalizzata, ovviamente esistono tante sfumature ma in questo momenti ci occupiamo solo delle macro categorie.
Le generalizzazioni servono per rendere comprensibili i concetti e per ragionare in maniera allargata.

Da queste classificazioni sono esclusi i POVERI, quelli veri.
Non le persone che usano la povertà come scusa per comprare borse contraffatte.

I poveri sono quelli che cercano come portare il pranzo a tavola ed avere un lavoro dignitoso.
Non pensano certo a comprare borse e se lo fanno di sicuro non scelgono fake.

Trovo abbastanza triste utilizzare la povertà come scusa ma non voglio fermarmi qui.

Da anni mi occupo di divulgare informazioni sulla filiera di produzione Made in Italy. Lo faccio raccontando il mio lavoro che è quello di produrre conto terzi e opponendomi al mercato delle borse contraffatte, che succhia risorse a noi artigiani ed a tutto il sistema.

Per questo amo essere chiara e non usare sotterfugi per descriverti come stanno davvero le cose.

camihawke

Passiamo quindi alla suddivisione per fasce, esemplificativa di tutto il ragionamento.

Una suddivisione la possiamo fare in merito al potenziale di spesa, al budget a  disposizione ed a come considerano ciò che acquistano:

  1. I ricchi comprano oggetti e li usano come tali. Una borsa la comprano e la utilizzano nel quotidiano a prescindere dal valore
  1. I non ricchi fanno sacrifici per acquistare una borsa, magari la ricevono in regalo per un’occasione speciale o mettono da part soldi per acquistarla. Quelle borse acquistate così vengono curate e tenute spesso per le occasioni speciali. Sono persone che comprano anche brand poco conosciuti ma particolari o artigianali
  2. Quelli che vogliono sembrare ricchi comprano fake-pezzotto
  3. Quelli che si sentono furbi e vogliono sembrare ricchi, comprano over ranning

Per tutti i 4 casi, ovviamente con le dovute distinzioni, è la manifestazione dello status sociale.

Le ultime due categorie sono quelle che creano più danni alla società ed al mercato.

I ricchi sono quelle persone che non devono chiedere “quanto costa” e solitamente acquistano oggetti, senza avere attaccamento emotivo agli stessi.
Comprano una borsa o un abito di 5.000 € e non hanno l’esigenza di usarli solo in occasioni speciali.

È ovvio ma non guasta ribadirlo che anche queste persone sono soggette al fascino di appartenere ad un clan, ad una casta ristretta di persone che hanno oggetti esclusivi da esibire per status.

Sono un target molto interessante per i brand del lusso che comunque fanno fatica a farsi spazio e a conquistare la loro attenzione, perchè spesso, alcuni brand vengono visti come troppo commerciali e poco esclusivi.

C’è poi la categoria a cui mi sento fieramente di appartenere ed è quella delle persone che fanno sacrifici per acquistare una borsa o scelgono una a minor budget di qualche brand particolare.

In generale chi compra borse originali, va sempre di più alla ricerca del pezzo particolare, studiato, artigianale e tende a coniugare con queste caratteristiche, un prezzo ponderato alle proprie tasche.

Le persone che scelgono borse artigianali o comunque ricercate, sono un’importante fetta di mercato a cui tanti brand minori provano a vendere e da diversi anni anche i brand del lusso, strizzano l’occhio.

Lo fanno con linee outlet dedicate e che permettono a chi non può spendere 2.000 € per una borsa, di poter comunque avere quel brand ad un prezzo “accessibile”.

È il caso di Gucci e dei suoi mega outlet, mecca dello shopping dei turisti (almeno in epoca pre covid).

Oppure ci sono brand come Louis Vuitton che preferiscono tenere alcuni modelli iconici a prezzi sotto ai
1.000 €, cifre che permettono di ampliare la fascia di clienti a cui il brand parla.

Analizzate le prime due categorie, che amo definire SANE del mercato, passiamo ora al microscopio le categorie dannose per i brand originali e regolari, e sopratutto una fetta di mercato importante che va nelle casse della criminalità anziché in quelle dei brand Made in Italy.

È importante quando parliamo di borse contraffatte, fare l’identikit di chi compra, non tanto per metterlo alla gogna pubblica ma per provare a convertire e veicolare verso borse originali ovvero vendute e prodotte attraverso il mercato legale.

Che borsa comprano quelli che vogliono sembrare ricchi?

La distinzione possiamo farla per budget di spesa.

Quelli che possono spendere fino a 150 € che scelgono il classico ed intramontabile PEZZOTTO, FAKE o comunemente BORSA DA BANCARELLA.

Le caratteristiche di questo prodotto sono facilmente riconoscibili. Qualità scadente dei materiali e delle rifiniture. Il prodotto è contraffatto in quanto non autorizzato dalla casa madre e riporta loghi e dettagli del brand. 

Queste borse sono vendute, alla vecchia maniera, nei sottoscala di palazzi fatiscenti o sulle bancarelle, gestite dall’immigrato irregolare di turno, sfruttato dalla criminalità.

C’è poi la variante online purtroppo che dilaga negli ultimi anni ed è più subdola in quanto molti vengono anche tratti in inganno, una piccola parte e truffati.

Spesso tra i modelli presentati ci sono linee prodotto o varianti colore che i brand del lusso non hanno mai ideato o venduto.

La scusa più gettonata per questa categoria è che non c’è nulla di male, ci sono cose peggiori e si da una mano a quei poverini che non guadagnerebbero altrimenti.

Questo tipo di consumatore danneggia fortemente i brand i italiani o comunque Made in Italy.

Spesso i prodotti che acquista sono prodotti all’estero, con materie prime scadenti e importate illegalmente in Italia, che si trova ad essere u grande punto di snodo commerciale.

Tra i brand che ho recensito nell’arco degli anni e che potrebbe acquistare questo consumatore, invece di ingrandire le tasche della malavita, ci sono:

Borsa in pelle

  • REBB
  • Camilla Alivernini
  • Le Ruts
  • Autore 1902
  • Punto Zero Lab
  • Nardelli
  • Quartiere3
  • Atelier di Gaia
  • Yuri Bag
  • Andrea Cardone
  • Carlottina Lab 
  • IL KUOIO
  • E altre …

Borse non di pelle

  • TooItaly
  • Save mY Bag
  • Le Zirre
  • Nadia Bellini
  • E altre …

Insomma di scelta ce n’è e la scelta di un prodotto fake al 100% è davvero inutile e stupida.

Inoltre danneggia fortemente i piccoli brand che potrebbero giovare di quel budget di spesa.

Ci sono poi quelli che hanno un budget si spesa più alto di 150 € e che comprano over running.

Non so se ti è mai capitato di sentire:

“Sai ho un amico che lavora in un grande negozio e mi vende una borsa che è difettata e tengono in magazzino”

Oppure: “Conosco uno che ha una fabbrica e lavora per i brand del lusso e mi vende una borsa di produzione ad un prezzo vantaggioso”

O ancora le famose borse cadute da un camion.

Insomma negli anni di cose del genere ne ho sentite davvero tante e altre sono sicura, purtroppo che se ne aggiungeranno.

Le persone che comprano over running usano come scusa la furbizia.

Nel dettaglio comprano prodotti che la gran parte delle volte non hanno i materiali e gli accessori originali, ma sono prodotti dalle stesse mani di chi produce per il brand.

Questo genera un senso di superiorità mentale da parte di chi spende cifre assurde che vanno dai 200 € agli oltre 1.000 € per comprare una borsa Over running o parallela come si dice a Napoli.

Senso di superiorità generato dall’idea che la borsa che stanno acquistando è un’originale comprata a prezzo di affare, a differenza degli “idioti” che vanno nei negozi ad acquistare dal brand.

In più i brand del lusso vengono tirati in ballo come tiranni che danneggiano i terzisti e quindi loro sono i punitori dei brand. 

Un delirio assurdo che sta prendendo sempre più forma.

Normalmente i prodotti venduti non vengono pubblicizzati online ma si usa molto il passaparola. 

La qualità del prodotto varia ma comunque possono esserci problemi con il tempo che non si potranno risolvere tramite assistenza.

Mi fanno sorridere quelli che vanno nei negozi monomarca a far vedere alle commesse se la borsa è originale o no.

Avendo i criteri di lavorazione identici all’originale, è quasi impossibile che una commessa riconosca un over running. La commessa può invece riconoscere un modello non ancora uscito nei negozi, nuova collezione, oppure per colori mai fatti dal brand per quel modello.

Ristabiliamo però un po’ di verità in mezzo a tante bugie e confusione.

Un prodotto originale è prodotto e venduto attraverso il mercato legale.

Dare soldi in nero ad un fabbricante, un commesso o chiunque esso sia, per avere un prodotto farlocco, spendendo tanto, non è una cosa furba.

Quella borsa comprata così senza scontrino o riferimenti, non avrà nessun valore.

È un prodotto contraffatto, venduto ad un prezzo altissimo.

Una truffa, tutto qui a cui tu decidi di sottostare e di cui senti anche di vantarti.

Con i soldi che spendi per un prodotto over running, avresti potuto comprare borse stupende di tanti brand.

Una borsa in pelle di:

  • Habanero
  • Antonio De Patrizi
  • Amelia Scola
  • Valevù
  • Sara Battaglia
  • Trussardi
  • I Giaquinto
  • Maison Margiela
  • Zanellato
  • Romeo Montecchi
  • E tante altre…

Oppure una borsa in sintetico o vegan:

  • Adelaide Carta
  • Miomojo
  • Nicola Campesato
  • Exseat
  • Brandina
  • E tante altre…

La contraffazione toglie fatturati ad artigiani, brand e anche a te che compri, magari ti batti per cause sociali o non ti frega nulla, sappi che comunque l’illegale danneggia chiunque e non solo i brand del lusso.

Chi ha i soldi continuerà a comprare oggetti che può permettersi. 

Che i soldi siano pochi o tanti, chi ha personalità e buon gusto sceglierà sempre prodotti originali.

Chi compra contraffatto non ha più scuse e deve sostenere il mercato legale, dal punto di vista finanziario e civico.

Le cose cambiano se noi ci adoperiamo per farle cambiare.

Io sono convinta che il futuro sia meglio di quello che ci immaginiamo ma dobbiamo imparare a scegliere in maniera diversa, quello che compriamo.

Spero di averti spiegato un po’ di dettagli in maniera più approfondita e aspetto i tuoi commenti.

Ci vediamo al prossimo articolo.

Ciao da Ornella

Ps

Ho scritto un libro in cui parlo di contraffazione.
Sostieni la mia battaglia acquistando una copia e aiutami a raccontare la filiera Made in Italy.

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