BORSETTE IN PELLE SINTETICA: HO COMPRATO UNA A-MORE

Non amo particolarmente le borsette in pelle sintetica o poliuretano o plastica o come preferisci chiamarla, ma le compro comunque e le testo per dare un feedback sincero a te che mi segui o che semplicemente hai incrociato questo articolo e sei qui per la prima volta.

Sono Ornella Auzino, sono napoletana, compro e produco borse originali. Da anni per amore del mio lavoro divulgo informazioni sulla pelletteria e su tutto quello che si cela dietro alle produzioni Made in Italy.

Compro le borse per poter sostenere i progetti che amo e per poter esprimere opinioni libere.

Molti brand sono suggeriti proprio come questo di A-MORE creato dalla influencer Camilla Clemente, che seguo anche su Tik Tok.
Oltre ad acquistare una delle sue borsette in pelle sintetica, qualche tempo fa ho recensito anche una collana che insieme ad altri accessori è il core business di A-MORE. Trovi il video qui: HAUL gioielli di Annaira e A-More // Due brand a confronto conosciuti su TikTok // Ornella Auzino

Uno dei motivi per cui non amo particolarmente le borsette in pelle soprattutto quelle sintetica, è che le dimensioni sono sempre estremamente ridotte. L’altro motivo è che seppure spacciate per sostenibili, purtroppo la pelle sintetica altro non è che poliuretano o comunque plastica, che si fa difficoltà a smaltire ma ancor di più a capirne la provenienza della materia prima.

Mi piace comunque sostenere chi si mette in gioco e soprattutto amo conoscere la storia di chi crea.

Camilla Clemente  decide di mettere su un brand tutto suo e di inserire anche le borse in collezione.

Camilla nasce nel 2003 in Piemonte. Studia economia aziendale ma ha anche un’esperienza pregressa di studio negli Stati Uniti come designer.
È proprio negli Stati Uniti quando fa exchange student a darle gli input giusti per poter realizzare un sogno di tanti ma che in pochi riescono a concretizzare: un brand, A-MORE appunto!

Il nome del brand è stato scelto per indicare il fatto che nella vita l’amore non è mai abbastanza.
Nato nel periodo della pandemia, per Camilla il brand rappresenta una vera e propria sfida.

In un mondo in cui le nuove generazioni vengono sempre tacciate di essere inette e senza ideali, fa sempre piacere incrociare e sostenere chi invece decide di mettersi in gioco e portare avanti, tra mille difficoltà, il proprio progetto.

Non mancano gli hater e le persone che screditano il suo impegno, ma Camilla è una donna che guarda avanti e non si fa buttare giù.

Torniamo alla borsa che ho acquistato che è un modello Amêlie e l’ho pagata 69 €.


Dalla descrizione della borsa sul sito:

Versatile ed elegante, adatta ad ogni occasione. Può essere portata a tracolla (rimovibile e regolabile) o a spalla. Impreziosita dall’hardware iconico di A-MORE sulla parte anteriore.

All’interno presenta una fodera impermeabile con la ripetizione modulare del logo.

Interamente in PU leather, l’ecopelle che salvaguarda l’ambiente.

 

Leggendo “l’ecopelle che salvaguarda l’ambiente” ammetto di aver sentito un brivido correre su per la schiena. Un po’ come quando provi una sensazione di terrore, per questo faccio qualche precisazione.

Ecopelle è una definizione usata per la pelle di origine animale ma trattata in maniera ecosostenibile anche se è molto datata come terminologia, ne ho parlato in un articolo qualche anno fa, che trovi qui >> ECOPELLE, SIMILPELLE E VEGAN LEATHER: CONOSCI LE DIFFERENZE?

Il Poliuretano è volgarmente una plastica che viene utilizzata in svariati settori e di sicuro non risulta essere uno dei materiali più amici della natura.

Fatte le dovute precisazioni, andiamo a guardare il modello da vicino.

È una borsetta in pelle sintetica o similpelle nera. Il modello è a semi luna, con il materiale che si arriccia sia sul corpo borsa che sul manico. In testa c’è solo un bottone e l’interno presenta una fodera con il logo del brand. La fodera è un bel rosa che crea un bel contrasto con l’esterno.


Il logo del brand, un cuore capovolto che funge anche da A, è presente anche all’esterno, inciso su una targhetta in metallo.
C’è anche una tracolla con la possibilità di regolare la lunghezza.

La borsa è fatta in Cina così come gli accessori che ho acquistato.

Guardo i dettagli tecnici e la tintura risulta essere omogenea come spesso accade con le borse in plastica o PU.

Le cuciture sono sufficienti.
Il packaging è semplice.

Sicuramente la userò e saprò darti ulteriori informazioni nel test di utilizzo che troverai sul mio canale YouTube: ORNELLA AUZINO , anche se delle considerazione te le lascio già ora.

Eco sostenibile e fatto in Cina sembra quasi un ossimoro, perchè considerati i chilometri che la borsa fa e il dispendio di energia, fa davvero pensare, oltre ovviamente ai materiali di cui è fatta.
Apprezzo tantissimo come ho già scritto, l’enorme lavoro che Camilla Clemente sta facendo ma sono anche convinta che per le sue borse può fare uno sforzo in più.
Ha un grande seguito e di sicuro può vendere un buon numero di borse. In Italia ci sono tanti artigiani bravissimi e può concordare delle produzioni Made in Italy facendo anche un salto di qualità come brand.

Non condivido in pieno il concetto di brand soprattutto emergente ma fatto in Cina, soprattutto perchè con la situazione attuale davvero è complesso gestire tutte le produzioni a distanza. In più purtroppo capita che i fornitori in Cina vendano il modello o i modelli a più clienti. In molte mi hanno segnalato che la borsa che ho scelto è presente anche su SHEIN a 6€.


Questo si può evitare e soprattutto gestire se le tue produzioni sono originali e fatte in Italia, perchè anche denunciare ha sicuramente una via diversa.

Il progetto è bello e lo sostengo ma la borsa per me non è promosso o almeno non la ricomprerei.

Spero che questo articolo ti sia stato utile.

Aspetto i tuoi commenti e i tuoi suggerimenti.

“Compra sempre borse originali!”

Un abbraccio

Ornella

 

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