BORSA ALDO: È UNA BORSA CHE TI CONSIGLIO?
Secondo la rivista Forbes, Aldo Bensadoun, fondatore del marchio che ho recensito, è tra le persone più ricche del Canada, precisamente posizionato alla 31esima posizione.
In verità, è proprio grazie ad una di voi, un’appassionata lettrice, che ho deciso di acquistare una Borsa Aldo; sono sempre molto entusiasta di fronte le vostre segnalazioni, poiché fare rete attorno al mondo delle Borse e della Pelletteria è una delle cose che ho più a cuore.
Attualmente, il brand può vantare più di 1900 negozi in 94 paesi, tra cui 23 monomarca solo in Italia. Il fatturato cresce anno dopo anno, nonostante la concorrenza che prolifera attorno, soprattutto le catene della fast fashion come Zara e simili.
Sì, perché Aldo ha deciso, strategicamente, di collaborare con numerosi portali e-commerce: le scarpe e le borse Aldo si possono trovare anche sui siti che non sono, prettamente, dedicati alla vendita di accessori; la scelta di adoperare vetrine diversificate, ha permesso al brand di ampliare il mercato, competere con le catene più popolari e mantenere i prezzi contenuti.
Un articolo de Il Post ha sottolineato, inoltre, come Aldo ha fatto dell’innovazione una delle sue risorse principali: Il progresso, all’interno dell’azienda, è il punto di forza che più riesce a fidelizzare i suoi clienti .
In ogni punto vendita, i commessi Aldo sono muniti di un tablet che li mette, direttamente, in comunicazione col magazzino, ottimizzando tempi di attesa ed efficienza; anche i punti di shopping on-line hanno dimostrato di essere buoni alleati di business: in solo un anno, le vendite virtuali si sono alzate del 10%.
Tra poco, andremo a vedere se la BORSA ALDO possiede tutte le caratteristiche di un prodotto di qualità, o, al contrario, se la qualità è riservata solo alle modalità di vendita!
Aldo Bensadoun, tuttavia, non è canadese. Nato in Marocco, da una famiglia di calzolai, prima si trasferì in Francia, in cui ha vissuto la sua infanzia, e poi a Montreal, in Canada.
Qui riuscì ad avere un finanziamento per produrre i suoi zoccoli di legno, e dopo poco, nel 1972, diede vita al marchio che porta il suo nome. Il primo negozio monomarca lo aprì nel 1978.
Molti punti vendita Aldo trovano nido nei Centri Commerciali, i quali, soprattutto negli Stati Uniti, stanno vivendo un momento di crisi, per così dire. Nonostante quest’intoppo secolare, gli incassi del brand hanno continuato sempre a crescere.
A mio parere, alcune caratteristiche dell’azienda la descrivono esattamente:
- Lunga vita
- Alto standard competitivo
- Innovazione
- Fatturato in crescita
- Legame con le tradizioni familiari
Ebbene, questi punti arrivano ad essere la ricetta del successo, inteso come mantenimento, attraverso gli anni, della popolarità e dell’introito finanziario, grazie ad una studiata fidelizzazione della clientela.
MA COM’È LA MIA BORSA ALDO?
È una borsa che costa 65 euro e non è fatta di pelle, ma di materiale sintetico in stampa cocco: in pratica, è una borsa di “plastica” rivestita da una stampa che richiama la pelle di coccodrillo.
Questa è una buona soluzione per chi, per motivi etici o di altro genere, preferisce usare capi ed accessori fatti con un materiale alternativo alla pelle.
Come ho sottolineato in precedenza, Aldo è un brand che mantiene i prezzi bassi: le sue borse vanno dai 20 ai 70 euro.
Si capisce che questo tipo di esigenza impone al marchio delle scelte specifiche sul tipo di lavorazione: una borsa sintetica di questo genere, infatti, chiede una lavorazione semplice e poco articolata.
Infatti, cuciture, tintura e rifiniture non presentano grossi difetti, né inadempienze strutturali…proprio perché non richiedono molto “lavoro”!
DOVE È STATA FATTA LA BORSA?
Cara amica, sai come tengo a questa informazione e alla sua presenza all’interno del prodotto acquistato.
Ebbene, la Borsa Aldo, tramite un’apposita etichetta interna, mi informa che è stata prodotta in Cina; questa è una notizia che mi aspettavo.
PERCHÈ?
- Rivestimenti in plastica nel packaging della borsa
- Basso costo di vendita
- Produzioni seriali
È UNA BORSA CHE CONSIGLIO?
Sì, la consiglio!
Ovviamente, consiglio il prodotto con tutte le consapevolezze a portata di mano: si tratta di un prodotto commerciale, con lavorazioni semplici e materiale sintetico. Si tratta di una borsa che, a prima vista, non appare molto resistente, per cui consiglio di non riempirla eccessivamente.
Tuttavia le basse pretese conducono, direttamente, ad un ottimo rapporto qualità/prezzo:
- La stampa cocco rende la borsa esteticamente gradevole e presentabile;
- Gli scomparti interni rendono la borsa funzionale;
- Il brand è trasparente, circa le informazioni di provenienza del prodotto.
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Spulciando nella storia di Aldo, un aneddoto, in particolare, mi ha rallegrato: si narra che il proprietario del brand, Aldo Bensadoun, abbia voluto imparare l’italiano per contrattare, in prima persona, con i fornitori e i collaboratori italiani.
Soprattutto, sarei curiosa di scoprire Chi sono i suoi collaboratori italiani e Chi ha scelto per rifornirsi. Probabilmente, il cammino della vita mi porterà a scoprirlo! Per ora, godetevi la MIA RECENSIONE SULLA BORSA ALDO!
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