JijiLoveMade: borsa da donna in pelle fatta a Napoli. Una donna ed un sogno

Ciao Amica, benvenuta o bentornata sul mio blog.
Stai cercando una borsa da donna in pelle e Made in Italy?
Ho il modello che fa per te.
JijiloveMade è il brand creato da una donna, napoletana e con una grande anima.

Prima di raccontarti tutto di questa nuova borsa da donna di questo voglio presentarmi, se non ci conosciamo già.
Mi chiamo Ornella Auzino, sono napoletana, compro e produco borse originali.
Da anni  racconto i brand di moda e le produzioni. Lo faccio per oppormi alla contraffazione e per aiutare chi è curiosa come te, a comprendere meglio cosa c’è dietro la filiera delle produzioni di borse Made in Italy.

Trovi tanti contenuti anche sul mio canale YouTube:

Questa recensione non è sponsorizzata e non rappresento il brand di cui parlo in questo articolo.

Fatte le dovute premesse, ti racconto un po’ del brand e del perchè l’ho scelto.

Stavo cercando nuove borse da recensire e da inserire nella mia collezione di borse da donna e tra i suggerimenti che mi sono arrivati, c’era questo brand. Così presa dalla curiosità sono andata prima sulla pagina Instagram e subito dopo sul sito.

Il nome mi ha incuriosito parecchio: JIJILOVEMADE.
Ho subito pensato che fosse un nome brasiliano e la mia mente mi ha riportato alle dominazioni portoghesi della mia amata città, Napoli.
Torniamo con i piedi per terra ed a quello che ci interessa: la borsa da donna in pelle nuova che entrata nella mia collezione di borse.

Sul sito ho trovato poche informazioni e così ho deciso di contattare l’ideatrice del brand e farmi raccontare la sua storia.

         «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.»

(Antoine-Laurent de Lavoisier)

E’ dalla parafrasi di questo concetto che in parte nasce JIJILOVEMADE

Il dare nuova vita, con una funzione diversa, rinnovata e impreziosita, agli oggetti: è ciò che mi ha mosso nei miei primi passi nell’artigianato.

Da sempre, in modi molto diversi, sia mio padre che mia madre mi hanno fatto “giocare” con gli oggetti: che fossero tessuti, filati di lana, pezzi di legno, pareti, chiodi e martelli..e tanta pittura con cui ho colorato, da sempre, tutto ciò che avessi intorno a me.

Una decina di anni fa io, studentessa di psicologia e mia madre, assistente sociale in pensione, abbiamo incrociato sulla nostra strada la fettuccia di cotone con cui abbiamo iniziato a produrre le nostre prime borse all’uncinetto e vincendo la grande timidezza di entrambe abbiamo iniziato a partecipare a mercatini per hobbisti e ci siamo interfacciate con un vero pubblico.

Questo è stato il primo piccolo passo verso la trasformazione dall’hobby al lavoro.

Questa prima fase delle borse in fettuccia è durata poco; ciò che ha rivoluzionato il nostro “lavoro” è stata l’intuizione di utilizzare i foulard vintage in seta che inizialmente adoperavamo come fodere di queste borse in fettuccia, per essere loro stessi borsa!

È stata un’operazione non facile: reperire foulard in ottimo stato di conservazione, di buona qualità, con fantasie che ci piacessero..ma soprattuto compiere una difficoltosa ricerca (che ancora continua) dei materiali con cui doppiare questi foulard affinché prendessero le diverse consistenze che ci servivano di volta in volta per i diversi modelli.

Così sono nate le prime borse e accessori JIJILOVEMADE!

E così come è iniziato quello che poi è diventato il mio vero lavoro è nato anche questo nome: per gioco.

E quindi JIJI sta per Gisella, uno dei tanti nomignoli che gli amici negli anni mi hanno dato, e LOVEMADE semplicemente perché abbiamo fatto e facciamo tutto davvero con il cuore e la passione oltre che con le mani.

E dovendo scegliere un logo in cui identificarci ci è venuto spontaneo scegliere un gatto: l’unico animale con cui io abbia avuto una vera relazione nella mia vita.

Ora ne ho adottati due, tutti miei, ma ne sono passati decine e decine nella mia casa natale.

E allo stesso modo, con naturalezza e nessun piano marketing, nel momento in cui mi sono trovata a dover scegliere dei nomi per i nostri modelli di borse ho deciso di dedicare a ciascuno di loro il nome di un micio che ha fatto per tanto o poco tempo, parte della mia vita. Arricchendola.

L’esperienza che ha decisamente fatto cambiare la mia vita è stato decidere di abbandonare l’università per dedicarmi a questa passione che ormai occupava il mio tempo e i miei pensieri ed aprire il mio primo punto vendita: un negozietto, in condivisione con un amico dell’epoca, in un delizioso vicolo nel cuore del centro storico di napoli.

Con l’apertura del negozio avevo ovviamente bisogno di molta più materia prima e quindi ho iniziato la ricerca di vari fornitori di tessuti per abbigliamento e non; ma il concetto da cui ero partita del pezzo unico, che era cosa forzata con i foulard che sono di dimensioni ridotte, lo mantengo ancora adesso dopo tanti anni.

Per mia “filosofia lavorativa” acquisto 2mt per ciascuna fantasia di tessuto, da cui partiamo per realizzare tutti pezzi unici, variando di volta in volta modello o abbinamento di pellame.

A questo proposito, uno step successivo nell’evoluzione del mio prodotto è stato sicuramente l’introduzione dei pellami alla nostra selezione di tessuti; prima solo pellami leggeri (capre e capretti) che potevamo lavorare noi stesse con la nostra macchina semi professionale, poi quando il lavoro si è fatto “più serio”, con l’apertura del punto vendita e la richiesta che si faceva sempre maggiore e più variegata, ho cercato un artigiano che potesse aiutarmi nella confezione di modelli più complessi e strutturati.

E ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada un artigiano di lungo corso che ha una piccola fabbrica di borse in conto terzi da generazioni e da lì si è aperto un nuovo capitolo ( che curiosità sapere chi è!).

Continuando a lavorare come dicevo, non per collezioni ma per pezzi singoli, e rimanendo il tessuto la mia caratteristica principale faccio quotidianamente impazzire chi lavora con me con cambi di fili continui, mille colori di pellami diversi ed esperimenti improbabili con le consistenze dei miei tessuti.

Ma anche se il lavorare così per “capsule Collection” diciamo, è sicuramente più impegnativo sotto molti punti di vista, resta comunque il modo che io amo e che anche la mia clientela apprezza…adorano perdersi negli armadi e nei cassetti del mio negozio, farsi girare la testa per le tante e tante fantasia disponibili, e alla fine uscirne con quello che, sia un accessorio piccolo o grande, resta un pezzo unico!

NEGOZIO JIJI LOVEMADE PRESA DA GOOGLE

 

Leggendo le parole che mi ha scritto Gisella Filipponio mi sono davvero compiaciuta dell’acquisto fatto. Una borsa da donna in pelle e originale, che sostiene i sogni di una donna che a Napoli ha investito tutta se stessa.
Guardando le immagini del negozio, spero presto di trovare il tempo ed andare a trovarla.

JijiLoveMade rappresenta anche un modo di lavorare ai prodotti, di concepire i prodotti come qualcosa di magico.
L’utilizzo di termini sostitutivi all’handmade, quindi al “fatto a mano” con altri termini, LoveMade in questo caso ed HeadMade come nel caso delle borse di Momi (trovi la recensione qui: RECENSIONE MOMI HEADMADE ) mi piace molto e sono anche convinta che non sia un caso che i brand che applicano questa strategia linguistica, siano napoletani.

Noi napoletani siamo maestri nell’utilizzo delle parole  al posto giusto!

LA MIA BORSA JIJILOVEMADE COM’È?

Ho acquistato la borsa direttamente sul sito.
Ci ho messo un po’ a scegliere il modello ed alla fine ho scelto un modello MiLady.
L’ho pagata 80 € e l’ho ricevuta nell’arco di qualche giorno.

Il modello è un classico. Una borsa in pelle a tracolla, con tre soffietti o scomparti come preferisci chiamarli.

È di pelle ed è color petrolio.

 

Se mi segui sai già che il verde è tra i miei colori preferiti e se non mi segui,
molto male (hihihihi) ma puoi subito rimediare iscrivendoti al mio canale YouTube e li puoi trovare tutte le borse che ho recensito.

È una borsa da donna molto pratica e ho pensato di poterla usare anche come maxi pochette, un’altra mia passione.

Il dettaglio che ha conquistato la mia attenzione è stata la stampa sul quadrante davanti che raffigura il golfo della mia a
mata Napoli.

Guardiamo ora la borsa nel dettaglio:

La borsa è fatta di tre scomparti foderati. I tre scomparti sono chiusi da un’unica lampo in testa.
il tiravamo è di pelle chiara e c’è il logo del brand. Le tasche, centrale ed anteriore, non hanno trascini interni a differenza di quella posteriore che presenta una tasca con una lampo, con sotto una targhetta con il timbro del logo e nome del brand.
Toccando i manici, la tintura non gratta. Il pellame è morbido e non presenta imperfezioni.
La fodera è i contrasto con il colore dell’esterno, un marrone bruciato ed è cotone, molto piacevole al tatto.

Nonostante le dimensioni non siano enormi, la borsa risulta essere molto capiente.

Non amo particolarmente il fanalino lampo fatto così, mi piace più pulito e rifinito meglio.

La cura dei dettagli è fondamentale per me ed amo molto il packaging, che i questo caso ho trovato davvero bello d’impatto.

Guardando le cuciture le trovo belle ed armoniose.
Gli accessori sono color nickel e spero che la galvanica tenga.

Ho amato il sito e la confezione della borsa che puoi trovare all’interno della recensione su YouTube: JIJILOVEMADE RECENSIONE
Il mio voto per lo spacchettamento, la prima impressione è sicuramente 5.

È un brand che crea borse ad un target di prezzo accessibile. Ha modelli molto pratici e riutilizzabili. L’attenzione ai dettagli è buona e sicuramente è un brand che ti consiglio di acquistare soprattutto per sostenere chi con tanti sacrifici, decide di portare avanti il Made in Italy.

La mia borsa in pelle di Jiji LoveMade è promossa.

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se hai borse, brand da suggerirmi quivi farlo qui o su Instagram o su FACEBOOK , insomma un po’ dove vuoi.

Noi ci vediamo al prossimo articolo.

“Compra sempre borse originali!”

Un abbraccio

Ornella

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