BORSA PATRIZIA PEPE: COSA MI HA STUPITO DELLA MIA SHOPPING BAG?

Patrizia Pepe, un marchio che consacra all’estero il mood del lifestyle italiano. Quando il brand è nato, nel 1993, erano 7 i dipendenti dell’azienda. Oggi, si contano circa 250 dipendenti, 110 negozi monomarca e 1.600 multibrand, sparsi tra la Russia e il Giappone, fino ad arrivare agli Emirati Arabi.

Insomma, siamo di fronte ad una storia aziendale che ha conosciuto, negli anni, un successo tutto in ascesa; ma anche di fronte ad una storia d’amore: i due creatori del marchio, infatti, Patrizia Bambi e Claudio Orrea sono una famiglia, assieme al figlio Filippo, 29 anni.

La coppia, durante gli anni ’80, si occupava di abbigliamento sportivo, vendendolo ai brand di settore. Ma nel 1993, è arrivata la grande svolta. Nasce un brand tutto loro, deciso e appassionato. Nasce Patrizia Pepe, il marchio che oggi conosciamo tutti. L’animo creativo dell’azienda è Patrizia Bambi, amante dell’arte e dello spettacolo, oltre ad essere l’art director delle collezioni; Claudio, invece, attualmente Amministratore delegato dell’azienda, è la preziosa guida imprenditoriale. Un connubio perfetto per una società destinata, fin dal principio, ad esplodere nel mondo.

PERCHÈ IL NOME “PEPE”?

Il naming del brand è stato scelto per definire, a pieno, il tipo di donna a cui si rivolge: briosa, attiva, sempre curiosa e appassionata. E, nel contempo, mai lontana da un’eleganza glamour e dinamica.

Una delle cose che mi ha colpito molto, andando a spulciare nella storia del brand, è la creazione, nel 2000, della nuova struttura che ospita l’azienda: a Prato, alle porte di Firenze, è nato un quartier generale, immerso nel verde, tra ulivi e alberi di limoni. È una sorta di “casa accogliente” per i dipendenti del brand, con tanto di arredi rustici e sala fitness.

Nella parte storica del complesso, vi è anche le residenza dei patròn dell’azienda, situata in un’antica torre del XIII secolo, e di alcuni manager, tra cui Stefano, il fratello di Claudio Orrea, che si occupa del marketing e Sebastiano Lombardo, general manager e collaboratore storico del marchio.

UN MADE IN ITALY… MADE IN CHINA!

Già nel 2013, come si legge in un articolo del SOLE24ORE, il brand Patrizia Pepe non nascondeva la peculiarità di avere, tra i collaboratori, i laboratori cinesi del territorio. Anzi, ne faceva motivo di lotta, contro tutta quella manodopera asiatica scadente, posta nei capannoni in provincia spesso chiusi dai controlli delle Forze dell’Ordine.

Al contrario, la manodopera asiatica a cui il brand affidava i lavori era formata, controllata e rispettosa di tutte le norme vigenti.

Tuttavia, oggi, leggo nella mia borsa Patrizia Pepe “Made in China”; pertanto suppongo che l’intera produzione (e non solo la manodopera) sia stata totalmente spostata dal territorio italiano. Questo è ciò che mi ha stupito della mia shopping bag, perché  si tratta di un brand che porta, nel mondo, l’idea concreta del Made in Italy ( e made in toscana), oltre all’indiscusso lifestyle italiano.

Ma…come ripeto spesso, le cose che contano maggiormente sono:

  • il rispetto degli Standard di qualità che il Made in Italy impone;
  • la trasparenza nelle informazioni: Patrizia Pepe, nel caso specifico, produce in Cina e informa i suoi clienti.

Assodato che la qualità di una borsa prescinde dalla Zona Geografica in cui è prodotta… ANDIAMO A VEDERE, DA VICINO, LA MIA BORSA PATRIZIA PEPE!

ECCO LA MIA BORSA PATRIZIA PEPE

patrizia pepe

Ho comprato la mia borsa su Zalando e l’ho scelta per due cose specifiche: dimensioni e colore. È un modello Shopping Bag.

Come sai, le borse “spaziose” sono le mie preferite e questa è abbastanza capiente; inoltre, questo colore, un cuoio chiaro, non è molto presente nel mio guardaroba, quindi può tornare utile nella sperimentazione di nuovi outfit!

patrizia pepe

È una borsa Double-face, per cui, rovesciandola, il colore può cambiare: diventa una borsa grigia, con le finiture in cuoio. In pratica, è come avere due borse!

Inoltre, la borsa che ho comprato porta, nel suo interno, un mega-pochettone, da poter agganciare alla borsa!

Questa particolarità è molto importante, visto che la mia shopping bag è un modello open, quindi non possiede specifiche chiusure: se da un lato, questo può risultare fastidioso per il rischio di perdere oggetti, dall’altro è comodo per riporre e prendere velocemente le cose.

patrizia pepe

Inoltre, essendo molto spaziosa, si può riempire anche con altro… come il porta- computer, ad esempio, per farla diventare una borsa da lavoro! Anche se, comunque, bisogna testare questa caratteristica e scoprire se i manici reggono il peso, visto che non è una borsa predisposta a questo.

GUARDA SUBITO LA MIA RECENSIONE ALLA BORSA PATRIZIA PEPE!

I DETTAGLI…

Ad una prima occhiata, le cuciture sono fatte bene, come la tintura, anche se i bordi “tagliano” un po’. Probabilmente questo è dovuto al fatto che il righino interno non è stato tolto!

Quello che noto subito sono alcuni dettagli poco curati: ci sono fili volanti che escono dalle cuciture.

UNA SIMIL-PELLE BEN LAVORATA!

La borsa è in simil-pelle, ma la buona lavorazione sul materiale fa sì che la percezione finale è quella della pelle. Da questo si evince che è un prodotto ben studiato e dietro la lavorazione c’è una buona organizzazione.

LA MIA BORSA PATRIZIA PEPE È PROMOSSA?

Sì! Promuovo la mia shopping bag Patrizia Pepe perché è una borsa glamour e molto stilosa, che posso adattare ai vari momenti della giornata, dalla mattina in ufficio, fino la sera, per andare fuori a cena.

Inoltre la sua dinamicità, dovuta al double-face e alla possibilità di portare la pochette interna, mi permette di poter “cambiare” accessorio velocemente, in base ai miei oufit.

Lo studio che precede la produzione e i metodi di lavoro sono, senza dubbio, positivi, nonostante le piccole imperfezioni legate alle rifiniture. Si tratta, pur sempre, di un’azienda cresciuta in Toscana, con un modus operandi specifico e orientato alla qualità.

QUANTO L’HO PAGATA LA MIA BORSA?

QUALI VOTI HO MESSO ALLE CUCITURE E AI DETTAGLI?

GUARDA LA RECENSIONE DELLA BORSA PATRIZIA PEPE E SCOPRI, DA VICINO, TUTTI I PARTICOLARI!

 

“IL BELLO DELLE BORSE ORIGINALI È CHE LE PUOI ESIBIRE. COMPRA SEMPRE ORIGINALE!”

SE ANCHE TU HAI AVUTO UN’ESPERIENZA PATRIZIA PEPE E VUOI DIRE LA TUA, OPPURE SE HAI UN ALTRO BRAND DA SUGGERIRMI >>> SCRIVI QUI SOTTO!

SE AMI IL MONDO DELLE BORSE COME ME E VUOI CONOSCERE LA STORIA DI UNA DONNA CHE HA TROVATO IL SUO SOGNO DOPO MOLTE LACRIME >>> LEGGI IL MIO RACCONTO!

 

4 pensieri riguardo “BORSA PATRIZIA PEPE: COSA MI HA STUPITO DELLA MIA SHOPPING BAG?

  • 01/05/2019 in 21:37
    Permalink

    So solo che ho acquistato una borsa di Patrizia Pepe in un negozio della mia città e che dopo pochissimo tempo che l’ho indossata mi si è rotta tutta in quanto non è di pelle. Si è aperta tutta nei bordi delle tracolle e sul bordo della borsa esterna.

    Risposta
    • 02/05/2019 in 08:12
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      Ciao Valeria alla mia non è successo, almeno per ora ma il tuo problema è comune a tante. Hai altre borse da suggerire per le mie recensioni? Un abbraccio ?

      Risposta
  • 30/05/2019 in 08:57
    Permalink

    Anche io ho avuto problemi con una borsa Patrizia Pepe. Stessa cosa, gli angoli sono rovinati e il manico pure, dopo un paio di mesi. Faccio un reclamo tramite il negozio in cui l’ho acquistato e l’azienda dice che è dovuto alla normale usura….io non faccio il muratore e da una borsa di un certo livello non me lo aspetto proprio. Mai più Patrizia Pepe.

    Risposta
    • 30/05/2019 in 14:10
      Permalink

      Ciao Tina è davvero brutto leggere di queste esperienza. Sinceramente trovo strana la risposta, perché si suppone che uno se compra una borsa, la utilizzi.. Non saprei, comunque sul canale Youtube puoi trovare valide alternative <3
      Grazie di avermi condiviso la tua esperienza.
      Ornella

      Risposta

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