MAC, UN BRAND NATO IN “CUCINA”! COM’È LA MIA BORSA TRUCCO?

Il rossetto rosso usato da Madonna, a metà degli anni ’80, non può che diventare popolare. Sopratutto se intenso.

È stato proprio questo uno dei punti di svolta dell’espansione di Mac, il marchio di cosmetici nato in Canada nel 1984.

La celebre star internazionale usò uno dei primi rossetti Mac ad un suo concerto, e poco dopo, si presentò con una t-shirt del brand canadese.

M. A. C. è l’acronimo di Make up Art Cosmetics ed è uno dei brand di Make Up più conosciuti a livello globale, sia per la qualità dei suoi prodotti, sia per l’efficiente campagna di marketing attuata negli anni.

Ho conosciuto Mac perché ero intenzionata a sostituire il brand che usavo, ai tempi. E me ne sono innamorata, soprattutto per quanto riguarda i rossetti e gli ombretti.

Infatti, per la linea skin care adopero un altro tipo di prodotti, per lo più naturali e biologici… e, senza dubbio, meno conosciuti rispetto a Mac, il cui prestigio è dovuto, essenzialmente, alla gamma di Colori e ai differenti finish.

Ho comprato una borsa trucco Mac per, vedere da vicino, se quest’accessorio rispecchi la struttura e la qualità dei suoi trucchi.

Del resto, chi meglio di un professionista può ideare un porta-trucco ad hoc?

Com’è la mia pochette Mac?

Risponde alle mie esigenze?

UN BRAND NATO IN “CUCINA”

Tra poco vedremo la mia borsa Mac.

Ma ho pensato fosse interessante raccontarti della “cucina” in cui è nato il brand e dei suoi creatori, il make up artist Frank Toskan e il proprietario di un salone di bellezza,  Frank Angelo.

I due, sempre alle prese con modelle e make up, erano alla ricerca di trucchi particolari, che rispondessero a determinate caratteristiche, una fra tutte, la buona resa in fotografia. Ma, in giro, non c’era nulla di interessante.

Così, chiusi nella loro cucina, decisero di provarci! Ossia, di fabbricare con le loro mani ciò che stavano cercando.

Esperimenti, prove, test e fallimenti portarono alla creazione dei primi cosmetici.

Iniziarono a proporre i loro prodotti agli amici e ai colleghi. Con la riscossione di moltissimi apprezzamenti.

Pertanto, la decisione di dare vita ad un vero e proprio brand: a Toronto, nasce Mac.

Grazie allo studio e alla qualità dei prodotti, grazie alla resa, al finish e al passaparola, il trucco Mac iniziò a comparire in alcune foto dei megazine di moda, con i relativi credits.

Il marchio era, per lo più, rivolto ai professionisti del make up, i quali rappresentarono per i primi anni, il target di riferimento del brand.

Del resto, ancora oggi, Mac si dedica molto alla formazione dei giovani talenti, oltre che alla vendita; in ogni negozio fisico, infatti, non esistono venditori generici, ma make up artist, costantemente informati.

Tuttavia, il pubblico iniziò ad ampliarsi: l’apparizione di Madonna con le labbra firmate Mac, le foto sui giornali e il consenso dei più celebri make up artist …diedero il via alla globalizzazione del brand.

Inoltre, il 1994 fu un anno che contribuì alla crescita d’immagine, grazie all’impegno di Mac nella lotta contro l’Aids: fu istituito il focus M.A.C. Aids fund, che ancora oggi raccoglie i fondi per la ricerca contro l’hiv, tramite la vendita della linea VIVA GLAM.

Nel 1995 la Compagnia Estée Lauder compra metà del brand e, nel 1998, acquisirà l’altra metà. Purtroppo, l’anno precedente alla vendita, vide la morte del fondatore Frank Angelo, per complicazioni durante un intervento chirurgico.

Dal 1998 in poi, Mac inizierà la sua ascesa, con il retail che ha visto l’apertura dei punti vendita in tutto il mondo, fino ad oggi.

In Italia, esistono quasi 100 stores del brand canadese, tra corner e monomarca. Tutti presenti nelle principali città del Paese e in luoghi, decisamente strategici, come le grandi Stazioni ferroviarie e le strade della moda.

Mac ha vinto perché, a mio parere, ha fatto delle scelte ben precise:

  •  Packaging dal colore scuro, che trasmette eleganza e professionalità.
  • Il posizionamento nella fascia medio – alta del mercato, che lo allontana dagli altri brand, con l’assenza di scontistiche e prodotti cheap.
  • Il focus sulla qualità dei prodotti e la loro resa nel tempo, anziché sull’accessibilità.
  • La presenza sulle passerelle importanti, sui megazine di settore e negli eventi che contano, anziché testimonial del momento, influencer e blogger.

ECCO LA MIA BORSA TRUCCO MAC

Ho comprato la mia pochette sul sito, potendo sciegliere tra molti modelli; di solito, i brand di make up si limitano nella produzione degli accessori. Ma non è questo il caso!

Non ho pagato poco la mia mini bag, ma ho ricevuto assieme alla borsa un regalo per il mio (imminente) compleanno!

Non circa i prodotti, ma per un trattamento make up gratuito.

Questo indica molta attenzione per il cliente, grazie ad una efficace strategia di marketing.

(QUANTO HO PAGATO LA MIA POCHETTE? GUARDA SUBITO LA RECENSIONE E SCOPRI TUTTI I DETTAGLI!)

Dalle immagini sul sito, la borsa trucco appariva più rigida, e la fodera di colore rosso. Mentre ora mi accorgo che la pochette è abbastanza morbida e la fodera non è rossa!

Entrambe le caratteristiche mi piacciono!

La fodera colorata, in effetti, è una componente importante delle borse porta trucco e non solo: una fodera scura, infatti, si oppone alla ricerca, poiché non da abbastanza luce all’interno. Mentre, una fodera più chiara può aiutarti a trovare ciò che cerchi, soprattutto se si tratta di make up visto che gli involucri sono, spesso, neri.

COSA MI PIACE DELLA MIA BORSA TRUCCO MAC?

  •  Le cuciture sono ben fatte.
  • La morbidezza è un aspetto che trovo molto comodo, visto che dovrò riporla in valigia.
  • Le dimensioni sono molto soddisfacenti, poiché appare larga e capiente.
  • La piccola maniglia applicata alla borsa, dal doppio colore, da un tocco estetico gradevole.

IL MADE IN CHINA SI POTEVA EVITARE!

Un’etichetta interna mi informa che la borsa è fatta, per il 71% di cotone, mentre il resto è poliuretano. Suppongo si tratti della parte esterna.

Inoltre, la borsa mi dice che è stata prodotta in Cina, ma i materiali sono Made in Italy.

In base al prezzo della pochette, e al messaggio che il brand vuole inviare al pubblico, ritengo che la produzione offshore è sicuramente evitabile!

Non perché una borsa fatta in Cina non sia di qualità, ma perché con gli stessi costi si può pensare ad un prodotto affidato, magari, alla produzione italiana: L’Italia, infatti, oltre ad essere un’eccellenza mondiale nel settore, è anche il paese che fornisce il materiale adoperato (come ci informa il brand).

In modo che il viaggio, il packaging e il tempo di spedizione non influiscano negativamente sul prodotto finale.

LA BORSA TRUCCO MAC, IN SOSTANZA, MI PIACE E TE LA CONSIGLIO!

La userò e ti farò sapere come risulterà durante l’utilizzo >> Seguimi e mantieniti aggiornata!

GUARDA LA MIA RECENSIONE A MAC E SCOPRI TUTTI I DETTAGLI!

SE HAI UN’ALTRO BRAND DA CONSIGLIARMI PER LA BORSA TRUCCO >> SCRIVI QUI SOTTO!

Oppure sulle Mie Pagine Social: FACEBOOKINSTAGRAM

SE AMI IL MONDO DELLE BORSE E VUOI CONOSCERE TUTTI I SEGRETI DEL MADE IN ITALY, COMPRESE LE BUGIE CHE TI RACCONTANO >> LEGGI LA MIA STORIA!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *