Punto Zero lab: la borsa con “zero sprechi”. La recensione
Il punto zero è il più basso livello di energia possibile. Lo sapevi? Io no.
Affascinata dalla fisica quantistica, Patrizia Funghetti, ha scelto per il suo marchio il nome Punto Zero Lab.
Punto Zero coincide, inoltre, con “zero sprechi”. Vediamo perché.
Ci troviamo nel ventre del fatto a mano; in un incontro creativo tra il vero artigianato e l’idea di riciclo.
Le borse della giovane designer emiliana vengono realizzate, infatti, con gli scarti e gli esuberi di pelle delle aziende di moda, soprattutto quelle che lavorano per i brand del lusso.
Si sa, il lusso non può permettersi alcun difetto, seppur impercettibile. E si tratta dei “difetti” che Patrizia rigenera e riformula, fino a farli rivivere nei suoi accessori.
Sei pronta a scoprire tutti i dettagli della mia borsa Punto Zero lab?
Tra pochissimo la vedremo assieme!
Ma, prima, vorrei raccontarti della creatrice del marchio, perché ogni donna dovrebbe conoscere storie così, fatte di tentativi e sogni, ma anche di “questo è quello che volevo fare da grande!”.
Ricorda sempre che nessuno mi paga per parlare di borse e che questo non è uno spazio pubblicitario, ma completamente libero: compro di tasca mia ogni borsa che scelgo di recensire.
Perché lo faccio?
Per informarti sull’esistenza dei marchi onesti e legali che possono diventare la tua migliore alternativa ad altri tipi di acquisti, come ad esempio quelli falsi.
La mia battaglia contro la contraffazione dura da anni. E non mi preoccupo più di quello che mi dicono per scoraggiarmi.
Io tiferò sempre per la filiera legale e per la manifattura di qualità. Tiferò per la nostra Comunità che non merita affatto il marcio del mercato criminale del falso.
Ma, ora torniamo, alle storie… e al coraggio di alcune donne.
Spesso abbiamo bisogno di fantasticare e prendere il volo con la mente. Ma abbiamo anche bisogno di provarci e scoprire che, in fondo, quasi tutto è possibile se abbiamo le motivazioni giuste.
In realtà, l’ostacolo più grande da superare sei proprio tu. E i pregiudizi che nutri verso le tue capacità.
Fin da ragazzina, la nostra artigiana, ha sempre creato cose. Camicie, gonne, pochette… e tutto ciò che riusciva a progettare.
Ma prima di arrivare al punto zero, le tappe sono state molte.
Dai quattordici anni, ogni stagione estiva, per circa dieci anni, ha lavorato come barista; quel lavoro le piaceva molto grazie al continuo contatto con le persone.
Dopo il corso come stilista e modellista, è arrivato il lavoro in fabbrica, un posto che doveva durare poco ma che ha fatto parte della sua vita per ben 14 anni.
Il settore era quello calzaturiero e l’azienda si occupava, nello specifico, di accessori per calzature.
Dopo i molti anni in fabbrica, Patrizia ha scelto di incamminarsi su una nuova strada. In sostanza, ha scelto se stessa.
Come leggo nell’intervista di Rossella Oricchio , l’ispirazione è arrivata da un singolo lavoro, affidatole da una signora che portò a Patrizia dei pantaloni di pelle da recuperare: quei pantaloni divennero una borsa – cartella.
Da qui, l’idea di dedicarsi al riciclo creativo e ricavare nuovi accessori dai materiali di scarto. Un progetto che si nutre del fatto a mano, di materiali di qualità e di un design che unisce la visione dell’autrice con quella del cliente.
Sì perché una delle bellezze dell’artigianato vero è la vicinanza alle persone, a differenza di ciò che esiste in altri scenari, come per i brand più affermati.
Qui il consumatore può capire, scegliere, intervenire e, chissà, diventare un caro amico del brand.
Il laboratorio Puzo Zero lab si trova a Bellaria-Igea Marina, mentre Patrizia vive con la sua piccola famiglia a San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì; il famoso borgo che ha visto la dimora del poeta Giovanni Pascoli.
La passione, l’estro e l’ingegno dell’imprenditrice romagnola si completano, così, in uno stile che lei stessa definisce country raffinato, grazie alla presenza di catene, borchie, strass e molti altri accessori. Uno stile che però è ancora in via di definizione, perché l’autrice è molto attratta anche dal mimetico e dai forti contrasti, oltre che dagli input che arrivano dai materiali stessi, pronti per essere rigenerati.
In una mail, Patrizia mi ha parlato del suo lavoro e di ciò che intende comunicare.
Diamo un’occhiata alla sua tecnica e al suo modo di creare!
Punzo Zero lab: dagli scarti ai modelli esclusivi…
La pelle che usa Patrizia è pelle di alta qualità: proviene, infatti, dalle concerie che lavorano per i grandi nomi della moda. Questo è un punto di partenza necessario per un accessorio di qualità.
Il processo di recupero, quindi, non solo permette di ammortizzare i costi del lavoro, ma di usare prodotti che andrebbero cestinati, perché catalogati come rifiuti. Ma rifiuti non sono.
Semplicemente si tratta di lembi di pelle, totalmente conformi agli standard, con lievissimi difetti di tintura o volume. Si tratta di preziose risorse da poter usare per la creazione di nuovi accessori; al contrario, se gli stessi materiali venissero buttati via, avrebbero un forte impatto ambientale, a causa dell’elevata presenza di cromo.
“Ma davvero questa è fatta con degli scarti?”, “Ormai è diventata una moda, tutti pubblicizzano la sostenibilità dei loro prodotti o aziende. Ma sarà vero?” (dal sito ufficiale Punto Zero lab).
Molti pensano che il riciclo e l’economia circolare siano diventati una moda o comunque una peculiarità per aumentare le vendite.
Ma io penso che il riciclo non si può fingere.
Un capo creato dagli scarti è esclusivo. Uguale solo a se stesso.
Non solo pezzi interi di pelle, ma piccoli segmenti e ritagli. Per cui, il lavoro manuale diviene ancor più complesso, dal momento che si tratta di assemblare piccolissime parti di pelle, fino a creare un design coerente e strutturato.
Il lavoro artigianale di Patrizia Funghetti è un po’ come un puzzle. Creativo e in continua evoluzione.
Non solo dagli scarti, ma anche dagli indumenti vedremo nascere gli accessori Punto Zero lab, grazie ad un nuovo progetto.
La linea si chiama Zero 2 e, per adesso, è limitata ai lavori su richiesta da parte delle clienti, le quali presentano all’artigiana i capi di abbigliamento da voler recuperare. Un passo avanti verso una realtà ancor più ecologica e sostenibile.
Ma l’aspetto che amo di più di Punto Zero lab è il suo messaggio, indissolubilmente legato alla sua storia: alcune persone hanno il coraggio necessario a rivoluzionare la loro vita. E il talento per farlo bene.
La pelletteria ha fortemente bisogno delle sue donne.
Le stesse che l’hanno resa un’eccellenza, sebbene recintate dietro le quinte. Ma, le donne, sanno resistere a tutto. Anche all’ombra.
Per questo sono sempre molto contenta quando conosco storie come quelle di Patrizia.
Io stessa posso definirmi una donna della pelletteria napoletana.
La mia azienda produce borse di pelle Made in Italy per alcuni marchi della moda e, giorno dopo giorno, assorbo dalla fabbrica tutte le energie che mi servono per andare avanti in questo mondo.
Paliamoci chiaro: molti settori, in Italia, sono ancora sostanzialmente maschilisti, nonostante tutti i messaggi progressisti che costruiscono ad hoc per gli spot pubblicitari.
Questo perché gli anni passati hanno visto una dominanza maschile nelle file della dirigenza e questo meccanismo si porta dietro un coda lunga e, a tratti, fossilizzata.
Sai quante donne grintose portano avanti le nostre aziende?
Sai quante di esse vivono nei retroscena?
Domande retoriche, lo so.
Per cui, creare un progetto e portarlo avanti nonostante tutto, in un sistema complicato, è una piccola guerra vinta.
Per concludere il nostro viaggio Punzo Zero lab andiamo a vedere da vicino la mia borsa, la tappa che stavi aspettando!
Borsa Punto Zero lab: ecco il modello che ho scelto!
Ho scelto la Square bag, una clutch con quattro tipi di pelle intrecciati a mano, con catena color oro, munita di poggia-spalla in pelle tricolore da un lato e monocromatica dall’altro.
La mia borsa Punto Zero lab è un pezzo unico.
L’ho comprata direttamente sul sito e l’ho pagata 115,00 euro.
La borsa mi è arrivata in una scatola, accompagnata da una brochure informativa sul brand e tutte le linee disponibili.
Assieme alla borsa mi è arrivato un bellissimo regalo!
Un ciondolo/portachiavi fatto con la stessa pelle della borsa.
Questi piccoli dettagli riescono a definire bene cos’è l’artigianato e quale tipo di intimità esiste tra chi compra e chi crea.
Certamente, non compro soltanto prodotti artigianali. Mi piace spaziare in diverse realtà, dalle borse dei brand di lusso fino a quelle delle catene commerciali. Sono curiosa fin dalla nascita, non posso farci nulla!
Ma nonostante i miei acquisti trasversali, ho sempre un debole per l’artigianato del Made in Italy e il suo modo di essere attento al cliente. Quasi sempre.
Vediamo da vicino i dettagli della mia borsa:
- I quattro tipi di pelle sono intrecciati sulla facciata della borsa, mentre sulla parte posteriore compare un mosaico dagli stessi colori.
- La mia borsa appare molto leggera e anche abbastanza funzionale, dal momento che non ho mai trovato una tracollina capace di contenere il mio portafogli!
- La catena in oro è molto leggera e, come descritto al principio, è accompagnata da un poggia – spalla di pelle.
- La lampo è nera, ma il tira-lampo è di un colore diverso rispetto alla borsa e alla cerniera: si tratta, ovviamente, della composizione del riciclo che mette assieme i materiali disponibili.
- Non è presente molta tintura: in alcuni punti la pelle appare nuda, quindi priva di tintura.
- All’interno la borsa è vuota, senza tasche. Compare una fodera a contrasto molto carina, con l’etichetta del Made in Italy.
Borsa Punto Zero lab: è promossa?
La mia borsa Punto Zero lab è un prodotto artigianale nato dall’idea del riciclo creativo; la pelle usata è di qualità e il design della borsa è piuttosto esclusivo.
Patrizia è una donna piena di buone idee, con il “valore aggiunto” di metterle in pratica. E non è poco!
Conosco molti “talenti sprecati” che sono ancora alla ricerca della determinazione giusta per trovare il loro posto nel mondo.
La nostra designer l’ha trovato ed è un bel posto. Innovativo e fecondo.
La mia borsa Punto Zero lab è promossa!
Cosa ne pensi?
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Tintura | 4 |
Cuciture | 4 |
Rifiniture | 4 |
Rapporto qualità/prezzo | 4 |
Utilità | 4 |
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Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
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