Carci bag: il Made in Italy dalla Svizzera. Recensione

Carci bag è la borsa che si ispira a due simboli del sud Italia: il pumo pugliese e la pigna siciliana.

Tra pochissimo vedremo qual è il loro significato e come è stata realizzata la mia nuova borsa Made in Italy!

Ti anticipo che ho trovato molte “sorprese” nel mio acquisto e non tutte sono positive.

Chi mi conosce sa che le mie recensioni non sono sponsorizzate, perché compro ogni prodotto di tasca mia: non accetto soldi né regali da alcun brand per “promuovere” una borsa o altre tipologie di prodotti.

Questo significa che vi trovare in uno spazio libero e indipendente.

Il mio blog nasce a scopo informativo, affinché alcuni aspetti della produzione, della moda e della pelletteria arrivino a tutti… anche ai non addetti ai lavori. 

Perché lo faccio?

Sono un’imprenditrice italiana e credo moltissimo nel potenziale della nostra manifattura: mi occupo di produzione di borse in pelle conto terzi, collaborando con alcuni marchi della moda internazionale.

carci bag
La mia azienda

Da diversi anni porto avanti una battaglia molto importante, quella contro la  contraffazione, una ferita che non smette di infettare la nostra società, facendo pagare il conto ai lavoratori e alle aziende oneste.

Ecco perché ho scelto di parlare tramite questo blog e gli altri canali digitali.

Per dire che un’altra scelta è possibile, che gli acquisti fake sono un danno per tutta la comunità e, soprattutto, non sono necessari: se non abbiamo le “risorse” per comprare una borsa di lusso dal nome importante, possiamo acquistare borse bellissime di piccoli brand emergenti, marchi artigianali, giovani designer talentuosi… Borse amabilmente curate nei dettagli e realizzate con materiali di qualità.

Il nome salta agli occhi. Ma la qualità, di più.

Le mie recensioni hanno il compito di aiutarti a scegliere, esplorando diversi marchi, la loro storia e i dettagli tecnici delle borse che propongono.

Nessuno mi paga per farlo, quindi conoscerete sempre il bene e il male di ogni prodotto, senza alcuna reticenza.

Sei pronta, ora, per una nuova storia e una nuova borsa da scoprire?

Ecco come nasce il marchio Carci Bag e i dettagli della mia nuova borsa!

Carci Bag: dal Sud Italia alla Svizzera passando per la Toscana…

Ti ho anticipato che questa volta ho trovato sorprese spiacevoli nel mio acquisto; ma non è ancora giunto il momento di rivelarle.

Prima è importante sapere da dove viene Carci Bag e cosa si propone di fare.

I fondatori del brand sono Luana e Antonio, una giovane coppia italiana nata nel 2015.

I due innamorati hanno scelto di vivere a Zurigo, in Svizzera.

L’idea di dedicarsi alla creazione di borse è arrivata durante la pandemia causata dal covid-19, un momento storico che ha visto molti cambiamenti, sia per quel che riguarda le vite personali, sia per le iniziative collettive.

Le nostre abitudini di consumo sono mutate repentinamente, così come l’offerta da parte delle aziende.

Sono molte le persone che, durante la pandemia e i vari lockdown, hanno scelto di lanciarsi in nuovi progetti.

Sarà che abbiamo avuto più tempo per riflettere; sarà che abbiamo sentito l’esigenza di creare nuovi canali economici, un po’ perché spaventati dai tempi, un po’ perché incuriositi dalle scommesse possibili… ma abbiamo messo in gioco le idee!

Luana e Antonio scelgono così di dare vita al loro brand di borse, che avrà radici tutte italiane, sia per quanto riguarda la manifattura, che per il concept raccontato.

L’idea è quella di riprendere due simboli del mezzogiorno: la puma pugliese e la pigna siciliana.

La puma è l’emblema della tradizione pugliese e rappresenta un oggetto che “scaccia il male”, quindi portafortuna; la parola, di derivazione latina, significa “frutto” e omaggia la Dea Pomona, protettrice di tutti i frutti.

La pigna siciliana, invece, simboleggia la fertilità e l’abbondanza; in effetti, la forma richiama quella dell’uovo, che racchiuderebbe il significato della vita cosmica e la nascita dell’universo.

Il desing italiano del brand si ispira a queste forme, richiamandole in alcuni dettagli o nella rotondità.

La produzione vera e propria, invece, è localizzata in Toscana, una delle terre più feconde d’Italia per quello che concerne la pelletteria e gli accessori di pelle.

Tuttavia, la sede aziendale si trova a Zurigo, città che ospita i due giovani italiani.

Le borse Carci bag hanno il nome delle città italiane: troviamo Ferrara, Genova, Lecce, Milano, Palermo, Pescara, Roma, Torino e Siena.

Ogni modello è disponibile di diversi colori.

Le linee si presentano abbastanza asciutte e minimali; il design appare piuttosto essenziale, ma studiato.

Probabilmente il disegno più complesso è proprio quello della mia borsa, il modello Lecce.

Scopriamo subito tutti i dettagli tecnici!

Cosa non mi è piaciuto?

Carci Bag: dettagli, test di utilizzo e voti

carci bag

Ho comprato la mia borsa Carci bag sul sito ufficiale del brand: ho scelto il modello Lecce, colore nero con accessori dorati, in vera pelle con grana dollaro, con tracolla e catena.

L’ho pagata 228,00 euro più i costi di spedizione.

Ed è a questo punto che ho ricevuto ilregalino” di cui vi parlavo.

In pratica, quando è arrivato il pacco, il corriere mi ha chiesto le spese di spedizione, le quali ammontavano a 90,00 euro.

Ero perplessa, non comprendevo la cifra.

Allora mi ha spiegato che si trattava di spese doganali poiché la borsa arrivava dalla Svizzera.

Ancora più sbalordita di prima, dopo aver pagato sono andata nuovamente sul sito del marchio per cercare chiarimenti.

In effetti, nella pagina che parla di resi e spedizione viene spiegato che le borse partono dalla Svizzera e che le spese doganali sono a carico del cliente.

Ok, grazie per la spiegazione. Nascosta nel sito. 

Questo aspetto non può essere recintato in una pagina tecnica che pochissime persone vanno a leggere.

Mi spiego.

Quando si tratta di una spedizione fuori dall’Unione Europea, quindi da un paese come la Svizzera o la Svezia, al momento dell’acquisto è bene informare  circa la presenza della dogana e i relativi costi, i quali ovviamente cambiano da paese a paese.

Sono un’assidua consumatrice digitale, per cui mi capita spesso di comprare da paesi fuori dall’Unione.

Ma in questo caso, non ho trovato nessun riferimento al momento dello shopping.

Tantomeno avevo dedotto che la borsa sarebbe arrivata dalla Svizzera, poiché nei testi ricorre continuamente il “Made in Italy” e la manifattura Toscana.

A mio avviso è necessaria maggiore chiarezza per quel che riguarda costi e dogana, poiché in questo caso i costi di spedizione rappresentano il 40% del costo totale.

La mia borsa, complessivamente, è costata 315,00 euro.

Vediamo i dettagli:

  • Il packaging mi piace molto: la scatola è logata e le carte interne ne riportano i colori; la dust bag è fatta con un materiale di qualità e presenta nuovamente il logo del brand.

carci bag

  • La borsa mi colpisce per la sua forma particolare: mi ricorda la borsa Saddle di Dior, che ripropone una sella-accessorio; mi fa pensare, inoltre, ad un marsupio vintage.
  • Tutti gli accessori sono dorati, compresi la catena e il logo del brand sulla facciata della borsa. La catena non appare molto “pesante”, per cui dovrò testarne la qualità e lo farò nel tempo.

carci bag

  • Le cuciture si presentano lineari e pulite: posso dire che sono ben fatte!
  • Posso portare la mia borsa a tracolla, servendomi dell’effetto marsupio oppure indossarla con la catena.
  • All’interno, trovo una fodera chiara e sul lato posteriore un’etichetta in pelle con il nome del brand.

carci bag

  • Toccando i bordi della borsa percepisco una sorta di “interruzione” sotto mano, anziché sentire la continuità della pelle. Questo è un piccolo dettaglio che non mi piace.
  • La lampo principale tende a fare resistenza di tanto in tanto: quest’aspetto è dovuto alla forma particolare della borsa, che si curva in corrispondenza della cerniera.

Purtroppo la mia borsa presenta un grave difetto, al di là dei dettagli elencati: la pelle della zona posteriore (il “dietro” della borsa) è danneggiata; a prima vista pare che si tratti di un “calco”, cioè di segni causati dal contatto prolungato con qualche superficie o oggetto non lineare.

carci bag

Personalmente, trovo sia un difetto per niente trascurabile.

Ma prima di scoprire come mi sono trovata con la mia Carci bag, ecco il voto della prima impressione:

Voto (0/5)

First Impression 3

Sicuramente diversi aspetti partecipano al voto basso della prima impressione, come il costo aggiuntivo per le spese di dogana e il difetto della pelle piuttosto evidente.

Vediamo com’è andato il test di utilizzo.

Test di Utilizzo

La borsa Carci Bag ha uno stile singolare ed è molto carina; purtroppo il difetto della pelle non è andato via con il passar dei giorni e mi dispiace molto.

La capienza della borsa non è molto generosa: a prescindere dalle dimensioni, l’apertura principale non si presenta molto ampia.

Ho scelto di indossarla con la tracolla, come faccio nella maggior parte dei casi; adoperando la tracolla ho potuto notare che “gratta sotto mano”, quindi che la tintura lascia un po’ a desiderare; inoltre non è abbastanza compatta.

Cosa ci ho messo dentro?

Portafogli

Smartphone

Chiavi di casa

Lucida-labbra

Voti (0/5)

Cuciture 4
Tintura 3
Rifiniture 2
Rapporto qualità/prezzo 3
Utilità 3

La mia borsa è promossa? Purtroppo no!

Ho trovato un brand che cerca di soffermarsi molto sullo stile e la ricerca; ho trovato cuciture di qualità; ho trovato un concept affascinante su cui si costruisce il marchio.

Ma non ho trovato la cura necessaria per i dettagli, la chiarezza verso il cliente e l’equilibrio tra il prezzo finale e la qualità del prodotto.

Per me la borsa Cargi bag è rimandata a settembre!

Guarda subito il video della mia recensione alla borsa!

Hai un’altra borsa da consigliarmi? Scrivi qui sotto!

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Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

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