Muth: il mio nuovo zaino ecosostenibile Made in Toscana. La recensione

Filippo e Tommaso Grossi sono gli ideatori di Muth, il marchio che conosceremo oggi. Pelletteria, sostenibilità e artigianato sono le parole chiave del nostro nuovo viaggio.

Mi piace il mio zaino Muth?

Tra poco lo scopriremo insieme, andando a vedere da vicino tutti i dettagli dello zaino che entrerà a far parte della mia amatissima collezione.

Ornella, quante borse hai?

Beh, tra borse e zaini, tantissimi!

Borse di pelle, di simil-pelle, di tessuto; artigianali, di lusso, economiche, oppure fatte dalle catene del fast-fashion; pochette, shoulder, borse a mano di pelle, zaini vegan e tanti altri modelli.

Insomma, la mia collezione non è solo ampia, ma molto diversificata.

Questo perché sono nata curiosa, e comprare le borse  non è solo una passione.

Ma il mio concreto sostegno ai marchi della produzione legale. Che siano famosi, o no; artigianali o seriali.

In sostanza, la mia collezione non ha un funzione puramente estetica.

Ogni borsa che acquisto diventa un mezzo per parlarti della manifattura, della vendita legale e di tutti i dettagli della produzione che pochi ti racconteranno.

Questa è la mia lotta.

Una lotta che vuole colpire uno dei mercati più pericolosi che esiste, la contraffazione; uno scenario che comporta sfruttamento, speculazione e gravi danni ambientali.

Per cui, sono contentissima che la nostra rete stia crescendo: siete tantissime a seguire il mio canale youtube e questo blog. Questa è una conquista che mi riempie il cuore.

Adesso è il momento di tuffarci nel mio zaino e in una nuova storia imprenditoriale.

Sei pronta?

Muth: un brand nato per evitare gli sprechi…

Due fratelli, una vita nel mondo della concia.

Da ben quattro generazioni la famiglia Grossi lavora con la pelle, occupandosi della concia e rifornendo importanti brand della moda. Circa cento anni di esperienza e conoscenza pellettiera; non è affatto poco!

L’attività di famiglia ha sede nel distretto toscano, tra Pisa e Firenze; una delle zone più famose del paese per quel che riguarda la pelletteria e la produzione.

Abbiamo già visto, in passato, cos’è l’arte conciaria e quali differenze esistono tra i diversi tipi di concia, dalla più antica, quella al vegetale, a quella più comune, la concia al cromo.

Essendo pienamente integrati nel circuito della pelletteria e della fornitura, Filippo e Tommaso, si sono resi conto, nel tempo, di quanta pelle andasse sprecata perché rimasta invenduta.

La pelle, come abbiamo visto in un articolo dedicato, è uno dei materiali più sostenibili, in termini ambientali, per la produzione di abbigliamento e accessori; questo perché è un “rifiuto” dell’industria alimentare.

Se la pelle ricavata dagli animali che mangiamo non fosse usata per creare indumenti, diventerebbe uno scarto da smaltire.

Ebbene, tale smaltimento prevede tecniche abbastanza inquinanti, oltre che costose.

I fratelli Grossi, coscienti di tale peso economico e ambientale, hanno così pensato di adoperare tutta la pelle in esubero per la creazione di nuovi accessori; materiali che altrimenti sarebbero destinati allo stoccaggio, oppure al cestino dei rifiuti.

Da questa idea nasce Muth, un brand che propone borse e accessori di qualità a prezzi accessibili.

E si tratta, a mio parere, di eco-sostenibilità reale.

Siamo immersi in flussi di marketing che ci parlano, continuamente, di green economy e di produzione ecologica. Ma dietro i claim pubblicitari, non sempre troviamo la “sostanza” promessa.

Perché?

L’intero processo di creazione di Muth avviene con elementi naturali, escludendo totalmente i materiali sintetici, come la plastica, che è usata per i prodotti in finta pelle (o simil-pelle).

Da qui, si capisce come il confine sia molto sottile quando si parla di marchi vegani e cruelty free, i quali scelgono di non usare derivati animali come la pelle, ma spesso derivati del pvc, ossia plastica. Dove inizia e dove finisce la scelta etica?

Va bene decidere di non usare prodotti animali. Ma ricordiamo che la plastica è uno dei materiali più inquinanti al momento dello smaltimento.

Tuttavia, tra le molte realtà che ho conosciuto esistono molti marchi vegan che scelgono i tessuti naturali, come la canapa e il cotone. O quelli da riciclo, come gli scarti delle automobili, nel caso di Exseat, un marchio che abbiamo visto nelle mie recensioni.

In questo caso, la sostenibilità è realmente tangibile.

Oltre ai materiali e alla produzione, Muth sceglie la sostenibilità anche per il packaging, come leggo sul sito ufficiale del brand; prediligendo confezionamenti fatti con materiali riciclati o affini.

Un progetto, quello di Filippo e Tommaso che vuole contrastare le tendenze del fast-fashion e del consumo usa e getta; la loro offerta si basa su accessori di qualità, fatti in pelle, e portavoce di una sfida ecologica.

Infatti, nel loro circuito vendita non esistono intermediari: gli acquisti si possono fare soltanto on-line, tracciando una linea diretta che va dal produttore al consumatore.

Le linee di vendita riguardano borse, zaini, pochette, cinture, portafogli, porta-occhiali e tanti altri accessori di piccola pelletteria, dal taglio asciutto ed essenziale.

L’intento è quello di valorizzare il materiale scelto, ossia la pelle.

Ma i due fratelli non sono soli nell’impresa quotidiana; a gestire tutta la comunicazione, compresi i social e la fotografia, c’è Ilaria, la moglie di uno dei due. Possiamo dire che è una vera e propria azienda di famiglia, con gli occhi spalancati sul futuro.

Muth, che in etrusco prendeva il significato di mondo, cerca di lanciare un messaggio chiaro: salviamolo se possiamoquesto mondo.

Muth: ecco lo zaino che ho scelto!

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Ho conosciuto il brand toscano grazie ad instagram, un social che trovo molto utile per le mie ricerche modaiole.

Ho sempre avuto un legame molto forte con la Toscana, una terra che da piccola visitavo spesso, accompagnando mio padre nelle concerie di Santa Croce sull’Arno.

Sì, perché anche io, come i fratelli di Muth sono cresciuta nella pelle.

I miei genitori hanno creato l’azienda che oggi io porto avanti, con enorme passione.

Nel cuore della pelletteria napoletana, produco borse di pelle per alcuni brand della moda: lavoro come terzista, un settore molto fertile nel nostro Bel Paese, ma poco conosciuto. Il dietro le quinte, si sa, è un mondo piuttosto nascosto al pubblico finale. Ma ci sono io per svelarti i retroscena utili per i tuoi acquisti!

Ho comprato il mio zaino Muth direttamente sul sito, pagandolo 225,00 euro anziché 300,00. Lo sconto sul sito è ancora attivo!

Ho scelto il modello Zaino Punch, color viola erica, in vitello nappato, con chiusura zip, fodera in cotone blu e accessori in oro.

Sul sito, inoltre, ho trovato tutti i consigli per la cura e la pulizia del prodotto. Molto figo!

Vediamo tutti i dettagli:

  • Appena “spacchetto” la confezione che mi è arrivata, noto subito che il brand toscano ha voluto farmi due piccoli omaggi, assieme alla mia borsa. Che gioia!

Si tratta di un portafogli in pelle blu e un porta-occhiali, ancora in pelle: due accessori molto utili e, in questo caso, davvero molto particolari.

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  • Il mio zaino profuma moltissimo; è quell’odore di pelle che mi riporta indietro nel tempo, quando ero ancora una bambina e in fabbrica arrivavano gli enormi rotoli di pelle da lavorare. Un profumo intenso e familiare.
  • La flanellina del mio zaino è in tessuto ed è logata.
  • Il colore mi piace tantissimo, così come le dimensioni: lo zaino sembra molto capiente e, senza dubbio, potrò usarlo anche in ufficio, riponendo all’interno il mio portatile. Spero che l’apertura sia abbastanza larga!
  • Le stringhe, molto particolari, tendono a stringere lo zaino quando viene indossato. Quest’aspetto è molto utile, così da tenere maggiormente al sicuro il contenuto della mia borsa.

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  • Un dettaglio che noto subito è la forma dei tira-lampo: sono allungati e asimmetrici. Decisamente originali!

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  • All’interno lo zaino è molto ampio, con fodera in tessuto blu, una tasca con chiusura lampo, da un lato e una sorta di porta-cellulare, dall’altro. Inoltre, c’è un gancio per applicare un accessorio ulteriore, magari una pochette oppure il porta-occhiali che ho ricevuto per regalo; il gancio risulta comodo poiché posso scegliere di portarmi qualsiasi altro accessorio che già ho in armadio.

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  • All’esterno trovo un’ulteriore tasca con zip, molto profonda.
  • Lo zaino, nel complesso, è molto morbido, grazie alla nappa che riesce a rendere la pelle piuttosto soffice.
  • Le cuciture sono ben fatte, curate e regolari.
  • Anche la tintura si presenta piuttosto uniforme e compatta.

Muth: il mio zaino è promosso?

Non ti nascondo che il progetto di Filippo e Tommaso mi piace molto!

Manodopera Made in Italy, riciclo dei materiali, produzione a chilometro zero e molta attenzione per l’ambiente.

Questi sono i presupposti del nostro futuro produttivo, che si voglia o no.

Questa è la direzione che le nostre aziende dovranno imboccare tra poco, se vogliamo restare un’eccellenza.

Per queste ragioni, è fondamentale che le nuove generazioni entrino nei circuiti industriali e artigianali.

I nuovi punti di vista, più sensibili a certe tematiche, saranno il punto di forza del rinnovato Made in Italy, sapiente e tenace.

Questo è l’augurio che faccio all’intero comparto produttivo e ai brand che hanno voglia di crescere.

Il mio zaino è completamente promosso.

La manifattura e la resa non presentano approssimazione e difetti evidenti; la cura per i dettagli è ampiamente visibile e il rapporto qualità/prezzo è davvero equilibrato. Inoltre, siamo di fronte ad una storia che ho adorato!

Voti (0/5)

CUCITURE 4 1/2
TINTURA 4 1/2
RIFINITURE 5
RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO 5
UTILITÀ 4 1/2

Guarda subito il video alla recensione dello zaino Muth!

Scrivi qui sotto per darmi la tua opinione e per suggerirmi un’altra borsa da raccontare!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

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