Pellicce: la Moda dice basta. Quali sono i Brand che non ci rinunciano?

Giorni di Fashion Week milanese, di passerelle, trand e…chiacchiere.

Del resto, ogni evento internazionale che si rispetti porta con sè i botta e risposta di qualche discussione scottante e di interesse pubblico (ogni tanto). Questa volta il tema, però, è serio, poiché di tratta di Pellicce.

Questi incantevoli e pelosi mantelli che, per anni, hanno fatto da spartiacque tra il lusso e il commerciale, tra il fashion e l’ordinario, tra gli animalisti e il Non me ne frega un cazzo.

Ma se dieci anni fa la situazione si manteneva in bilico, nonostante i numerosi dissensi e le associazioni animaliste già molto attive in merito, attualmente il Trand è…la sostenibilità.

Sì, perchè le più grandi Case della moda internazionale hanno rinunciato, nel corso degli anni, alla Pelliccia. Ma non tutte. Alcune sono ancora molto legate a quest’indumento esclusivo e, quasi, narrativo di uno Status Quo. Per esempio, Prada. Per esempio, Fendi.

Entrambe le Maison non hanno ancora abdicato al must della Pelliccia, anche se proprio in occasione della Fashion Week di Milano, Miuccia Prada ha voluto annunciare che la quantità di Pellicce diminuirà, gradualmente, nel corso degli anni.

Bene ma non benissimo, secondo le associazioni che si battono contro la tortura degli animali da pelliccia, e secondo una nota attrice dei Set statunitensi: l’acclamata Pamela Anderson, icona (forse celestiale) degli anni ’90 e, attualmente, attivista con Peta Usa (People for the Ethical Treatment of Animals), una organizzazione no-profit che difende i diritti degli animali.

la Anderson ha scritto direttamente alla signora Prada:

“(…) ammiro da molto tempo la sua creativita’ e l’intramontabile borsa Prada di nylon ma sono rimasta delusa dall’apprendere che, invece di abbandonare l’uso della pelliccia, Prada abbia scelto semplicemente di ridurne la quantità’ in vendita. Una riduzione ‘graduale’ non e’ di consolazione per gli animali che vivono in condizioni penose all’interno di minuscole gabbie negli allevamenti da pelliccia e che, in questo momento, sono sottoposti ad elettrocuzioni anali e scuoiati vivi per la loro pelliccia. Per favore, abbandoni la pelliccia immediatamente”.

Il dibattito, insomma, è aperto. Tuttavia, sono rimasti in pochi a sostenere ancora la Pelliccia all’interno delle collezioni di Alta Moda.

Di seguito, riporto alcuni Brand che hanno rinunciato del tutto all’uso della Pelliccia (Fur Free) ed altri che non l’hanno fatto, oppure come Prada, che ci manca un pelo (per restare in tema).

PELLICCIA  NO

Gucci

Versace

Armani

OVS

Timberland

Napapijri

The North Face

Vans

Hugo Boss

Burberry

Micheal Kors

Ralph Lauren

Stella McCartney

John Galliano

 

PELLICCIA SI’

Fendi

Prada

Furla (fino il 2019)

 

 

PERCHE SI’ ALLA PELLICCIA?

“Non mi piacciono questi vegani che distruggono macellerie. I macellai non sono ancora illegali, quindi attaccarli è una sorta di fascismo, e io sono contro ogni tipo di fascismo”.

Non si tratta di un sindacalista di bottega, ma di Karl Lagerfeld, il quale argomenta così la sua difesa per le Pellicce sulle passerelle.

Secondo Lagerfeld, designer di Fendi, finché si può mangiare carne e usare la pelle per la produzione, allora anche le Pellicce devono essere tollerate e non demonizzate.

Beh, credo che anche un bambino, con la sua logica primordiale, si accorgerebbe che il ragionamento dello stilista è un tantino grossolano. Sì, perché si tratta di derivazioni differenti. Mi spiego meglio: per quanto riguarda la maggior parte di Pelle, questa viene ricavata dagli scarti alimentari, ossi da animali che vengono “uccisi” per essere, principalmente, mangiati. Certo, esistono anche pelli pregiate che derivano da animali che, purtroppo, vengono adoperati proprio per la loro pelle, come il coccodrillo, la tartaruga o il pitone. Ma si tratti di prodotti di nicchia e non delle grosse produzioni per uso commerciale. Inoltre, sono sempre più numerosi i Brand che, anche in questo caso, adottano scelte eco-friendly, usando materiali sostenibili o ecologici.

Mentre per quello che riguarda le Pellicce, la situazione è diversa: gli animali da pelliccia devono, rigorosamente, essere uccisi in un certo modo per mantenere buona la qualità del pelo, e queste modalità sono veramente brutali. Per lo più, vengono scuoiati vivi. E questo per produrre un solo capo d’abbigliamento: a mio avviso, si tratti di un eccesso di Vanità che viene pagato con troppa sofferenza.

Ora qualcuno potrebbe obiettare: perché, esiste un modo civile di uccidere gli animali? No, ovviamente. Ma la discussione, in quest’ambito, non verte sui nostri usi e sulla nostra scelta alimentare, nè sulla guerra onniveri-vegani. Non esiste un modo giusto per uccidere, ma esistono i limiti della coscienza.

Chi crede che la nutrizione debba essere necessariamente onnivora, acquista e mangia carne, consapevole di ciò che accade e degli allevamenti intensivi che esistono. Ma, in quel momento, la persona in questione sta agendo per un’esigenza, a suo avviso necessaria. Mentre chi indossa una pelliccia, è consapevole allo stesso modo delle barbarie, ma sa anche che la finalità è puramente estetica.

Ora, potremmo aprire decine di dibattiti sull’argomento (alimentazione), ma alla fine il tutto ruoterà sempre attorno alla stessa cosa, ossia l’etica personale. Subentrano le proprie scelte libere, laddove non esiste legislazione a riguardo. E le scelte sono governate dalla propria morale.

Non è un caso, infatti, che il tema Pellicce è dibattuto dall’intera collettività e non solo dagli animalisti: io mangio carne e produco borse di pelle, ma mi schiero nettamente contro l’uso della pelliccia nell’abbigliamento. E non si tratta di ipocrisia o moda, come in tanti affermano. Solo di un po’ di sana autocritica per quel che riguarda una società che ha amato gli eccessi, di tutti i tipi. Ogni eccesso ci ha condotto a delle scelte fondamentali ed è tempo di scegliere…poi chissà, magari tra un anno non mangerò più carne o sarà diventata una crudista, ma i cambiamenti avvengono con lentezza, così come le prese di coscienza.

SEI D’ACCORDO SU QUELLO CHE HAI APPENA LETTO? SE LA PENSI IN MODO DIVERSO, COMMENTA E CONFRONTIAMO I NOSTRI PUNTI DI VISTA!

 

 

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