Borsa Filly Biz: arte su tessuto, in un’opera familiare! La recensione

Oggi vedremo la Borsa Filly Biz, il made in Sicilia che ha messo insieme arte, moda e  architettura.

Benvenuta in questo nuovo viaggio!

Ogni borsa che vediamo insieme rappresenta una storia unica, un puzzle di esperienze che vale la pena scoprire, perché conoscere profondamente i prodotti che il mercato ci offre, significa avere tutti gli strumenti per poter scegliere consapevolmente.

La storia di oggi parte da Bagheria, a Palermo, per girare nei musei di tutto il mondo e atterrare dolcemente in famiglia, il posto dell’amore e della creatività, per la squadra di Filly Biz.

Il progetto è di Filomena Cusenza, un architetto che ha spostato la sua attenzione verso la moda, proponendo la sua personale ri-progettazione di forme e colori.

il concept è davvero molto figo!

Come ogni altra borsa che troverai nelle mie recensioni, anche quella Filly Biz è un mio acquisto personale: non ricevo regali da alcun brand, tanto meno soldi in cambio di visibilità.

Sarò un po’ fuori moda, attualmente, ma penso sia importante che le mie recensioni alle borse siano un “canale” trasparente e libero.

Perché non sono una influencer, quindi non “pubblicizzo” borse per lavoro, ma per amore.

Per lavoro, le produco.

Sono un’imprenditrice e mi occupo di produzione di borse conto terzi, secondo la manifattura della pelletteria napoletana.

borsa filly biz
La mia azienda

Le mie recensioni, quindi, nascono dalla possibilità di unire il punto di vista tecnico a quello di consumatrice.

Metto tutta la mia passione al servizio dell’informazione corretta, ma soprattutto contro il mercato del falso.

La contraffazione è l’anima dei traffici illegali. E combatterla è dovere di chi ama la manifattura onesta e di qualità.

Borsa Filly Biz: madre e figlie in un’opera di successo!

Il nome del brand, Filly Biz, si ispira a quello della sua fondatrice, Filomena, e ad una parola divertente, Biz, che non ha  alcun significato preciso ma dall’aspetto onomatopeico.

Filomenza Cusenza è nata a Rivoli, in Piemonte, ma è di adozione siciliana; si è laureata in architettura e diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, città in cui risiede con il marito e i suoi tre figli.

Gli studi di progettazione architettonica e, al contempo, la passione per i tessuti, l’hanno portata ad esporre la sua arte in moltissimi musei del mondo, nei quali è stata anche maestra della fiber art, ossia l’arte del tessuto che sta alla base di Filly Biz: l’Università di Sidney in Australia, i musei di Maracay e Valencia in Venezuela, i musei di Cordoba, Mendoza e S. Miguel de Tucuman in Argentina, la Technische Universitat Karis di Vienna, la Biennale di Londra, Museum of New Art Mona (USA), la  XIV Quadriennale di Roma, e molti altri posti notevoli.

Il mio è un prodotto che racconta. Viaggiare costituisce per la mia creatività un elemento essenziale. Sono molto ironica, attraverso il tessuto amo raccontare storie di personaggi incontrati durante i miei viaggi. (Intervista a Filomena Cusenza, La Sicilia)

I tessuti di Filomena hanno la particolare caratteristica di essere tridimensionali, grazie ai suoi disegni che escono fuori dal quadro e si mostrano in tutta la loro vivacità. Colori, materiali e cuciture danno vita alle opere sui tessuti, ispirate al mondo dell’immaginazione e del gioco.

I volti delle donne sono una presenza costante, anche per gli accessori Filly Biz, proprio come la mia borsa.

Sono volti ironici, bizzarri, quasi astratti dal reale per diventare protagonisti di un disegno per bambini, giocoso e super espressivo.

Filly Biz è il marchio che la designer siciliana ha creato insieme a sua figlia Noemi Blando, laureata in marketing, illustratrice e responsabile della comunicazione del brand. Siamo nel 2016.

Tuttavia, a partire dal 2019, il team si è allargato, grazie alla seconda figlia, Federica Blando, co-designer e modellista.

La famiglia, in un certo senso, è sempre stata una traccia presente nella vita di Filomena e nella sua spinta creativa.

Al portale Easy Mom swiss made la designer racconta che, da bambina, sua madre e sua nonna realizzavano abiti per il teatro, per cui la casa era un vero e proprio laboratorio sempre attivo; così lei si divertiva a creare vestiti per le bambole: progettare è sempre stata una tendenza naturale per le sue composizioni.

Infatti, la forte presenza “architettonica” nelle sue vetrine è molto vicina all’approccio dello stilista Gianfranco Ferré, anche lui laureato in architettura e artista a tutto tondo.

Filomena ha così cresciuto i tre figli coinvolgendoli nelle sue attività creative, facendoli scegliere secondo le loro attitudini personali. Questa dimensione libera, ma al contempo, educativa, ha permesso che ogni figlio seguisse la sua strada, fino ad oggi. Fino a Filly Biz, un marchio che può contare sulle donne di famiglia.

Le tre lavoratrici si prendono cura del brand, senza tralasciare alcun aspetto, dalla ricerca di materiali, alla progettazione fino alla comunicazione social, indispensabile per una realtà che vuole entrare negli scenari della moda.

In effetti, Filly Biz si è fatto spazio all’estero, ancor prima che in Italia:

“Siamo designer italiani quindi per noi è meraviglioso potersi affacciare a nuovi mercati, questo è uno dei motivi per cui Filly Biz ha scelto di affermarsi all’estero ancor prima che in Italia”.

Infatti troviamo il marchio siciliano a Tokyo, a Taiwan, negli USA, a Berlino e a Parigi.

Mentre, In Italia, la presenza è limitata alle isole, come  Favignana, Lipari e Pantelleria, oltre che a Bagheria.

Milano sarà lo step successivo.

Uno dei trampolini di lancio importanti è stato proprio il Who’s Next Paris del 2017, grazie al quale Filly Biz è stato protagonista di Vouge’s Talents.

Senza dubbio, si tratta di un marchio di nicchia, destinato ad arrivare al cuore e al guardaroba di chi ama l’arte, il dettaglio e la forte identità di un accessorio studiato per essere esclusivo.

Non è un marchio per tutte le passerelle, e non vuole esserlo.

Ho letto che la manifattura dei prodotti Filly Biz avviene in un laboratorio di Palermo, in cui si segue l’intero processo di progettazione e creazione; ma, da produttrice, mi piacerebbe sapere di più circa la manodopera, le scelte artigianali ed eventuali sedi a cui è affidata la produzione.

“I tessuti per Filly sono come i colori per il pittore” ama sottolineare l’eclettica designer siciliana, dal momento che usa i tessuti proprio come l’artista usa le sfumature cromatiche su una tela.

Taglia, pensa, ritaglia, crea, mette insieme e chiude il tutto con cuciture vistose, proprio come grosse pennellate di cornice.

Una delle sue opere più importanti è il Reggiseno monumentale, di ben 6,58 x 2,60 m, esposto di fronte al quadro di Renato Guttuso Donne Stanze Paesaggi Oggetti, presso la sala nobile di Villa Cattolica a Bagheria.

Filly biz, inoltre, realizza anche capi personalizzati, nella linea #madeforyou, con ritratti di stoffa scelti dai clienti.

LA MASTERCLASS PER LE DONNE MIGRANTI…

La Sicilia, si sa, è una terra di grande accoglienza.

Questo probabilmente è anche dovuto alla sua posizione geografica e al fatto che dal mare arrivino popoli da tutto il sud del mondo.

Filly Biz, sensibile alla tematica dell’immigrazione da molti anni, ha deciso di aderire al progetto Migrantes, promosso dalla Fildis Siracusa e dall’University Women of Europe (UWE), con l’allestimento di una masterclass destinata alle donne.

Nella classe messa in piedi da Filomena Cusenza, le donne immigrate hanno imparato le tecniche della cucitura, così da realizzare la “coperta dell’accoglienza”, messa poi all’asta.

Il ricavato di questa creazione sartoriale è stato destinato all’acquisto di macchine da cucire donate alle donne migranti.

Nell’intervista su Rai News, la Cusenza ha spiegato come la “coperta” sia l’oggetto più ricorrente nei video che girano in tv quando si parla di sbarchi e accoglienza; le persone arrivano con nulla nelle mani, ma con il loro bagaglio interiore; e saranno accolti subito dal calore di una coperta messa sulle spalle, dopo la traversata in mare. In onore di ciò, la coperta dell’accoglienza.

L’opera è stata proposta nella cornice della rassegna di design e cultura di Taormina, Taomoda.

Adesso è giunto il momento di andare a vedere da vicino la mia borsa Filly Biz.

Sei curiosa?

Borsa Filly Biz: ecco il modello che ho scelto!

borsa filly biz

Il modello che ho scelto è la pochette Filly, 100 % in cotone, con decorazione fatta  a mano. Prezzo: 52,00 euro.

L’ho acquistata sul sito ufficiale, e ho aspettato un po’ di giorni per riceverla, quindi la spedizione non è molto veloce, ma quando ho ricevuto il pacco è stato un momento di vera sorpresa.

Dall’imballaggio, infatti, non ho subito capito che si trattasse della mia borsa Filly Biz, così mi sono goduta tutto lo spacchettamento, fino alla fine.

… Scoprendo che la mia borsetta è una vera opera d’arte in miniatura.

Senza dubbio, qualcuno potrebbe pensare che il prezzo è un po’ alto per una borsa così piccina, in cotone. Ma attenzione!

Quando compri una borsa originale, dalla manifattura artigianale, il concept così studiato e tanta dedizione, stai acquistando l’intero progetto. E tutto il valore che si porta dietro.

Vediamo quindi tutti i dettagli:

  • Il packaging, come ti ho anticipato, mi è piaciuto molto: la borsa era avvolta in una carta logata, valorizzata dalla grafica di un carrettino siciliano. Il legame alla terra è un dettaglio che apprezzo sempre! Inoltre, è arrivato un biglietto di ringraziamento, a mio nome, con un codice sconto per il prossimo acquisto.
  • Sulla parte principale, c’è la faccina della donna che ho scelto: il mood è piuttosto fantasioso, come ad enfatizzare il volto della donna e le sue caratteristiche espressive. A dare tridimensionalità al tessuto, inoltre, troviamo piccoli dettagli come l’aggiunta di perline, bottoni e altri accessori.
  • Anche le cuciture diventano un accessorio importante della decorazione, dal momento che sono corpose e molto in vista. Non sono “fatte con precisione”, ma volutamente approssimative. In questo caso, il mio parere non potrà essere tecnico, ma artistico. Le cuciture così concepite sono, indissolubilmente, collegate al concetto grafico della borsa.

borsa filly biz

  • Sulla parte posteriore, trovo il disegno di un cuore. Davvero figo!

borsa filly biz

  • All’interno la mia pochette è vuota, da poter riempire con diversi tipi di oggetti: potrò usarla all’interno di altre borse come porta-trucco, o ancora come custodia per le cose più intime.

borsa filly biz

  • La mia mini-bag possiede un laccio che può collegarla ad una borsa più grande, sia internamente che esternamente.
  • La tintura è assente, poiché nessuna parte della borsa è stata in tinta.

Negli ultimi tempi, ho comprato diverse pochette. Mentre in passato preferivo acquistare borse più adatte a me e alle mie giornate, quindi extra-large.

Ma ho scoperto l’incredibile utilità delle borse piccine: le uso come supporto all’interno delle borse più grandi, così da poter contenere le cose più piccole, come il trucco o il portafogli; inoltre, tenere a portata di mano una pochette significa poter improvvisare un’uscita serale, subito dopo l’ufficio, lasciando la borsa da lavoro in macchina.

Questo, a mio parere, è un modo estremamente funzionale di usare le pochette e le mini-borse.

Cosa ne pensi?

Cosa dire sulla mia borsa Filly Biz…

È un prodotto Made in Italy, un’opera studiata e progettata con passione, un’iniziativa imprenditoriale tutta al femminile, con le radici in una famiglia super-creativa.

La mia borsa è un prodotto esclusivo, grazie alla componente artistica che riesce a comunicare oltre la manifattura, e oltre al prezzo.

Per cui, la mia borsa Filly Biz è promossa!

Ti piace la mia borsa?

Faresti un acquisto Filly Biz?

Voti (0/5)

Cuciture 4 1/2
Tintura assente
Rifiniture 4 1/2
Rapporto qualità/prezzo 4 1/2
Utilità 4

Guarda subito il video della mia recensione alla borsa Filly Biz!

Consigliami un’altra borsa: scrivi qui sotto!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

borsa filly biz

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