Borsa Gek Creations: il Made in Napoli che si “nasconde”. La recensione

Borsa Gek Creations, in pelle e jeans, fatta a mano e Made in Napoli.

Ciao amica! Oggi ti porterò con me nei profumi dell’artigianato napoletano, quello dei vicoli e del riciclo creativo.

Ma purtroppo il nostro viaggio non potrà andare fino in fondo come al solito.

Questa volta ti parlerò della mia borsa, ma non potrò dirti molto sulla storia. E tra pochissimo scoprirai il perché!

Se mi conosci, sai Chi sono e perché siamo qui.

Se non mi conosci, allora ti dico subito una cosa importantissima: nessuno mi paga per parlare di borse. Le mie non sono recensioni “sponsorizzate”, cioè quel tipo di pubblicità travestite da opinioni.

Io compro di tasca mia ogni borsa che trovi sul mio blog.

… Perché il mio obiettivo è un altro.

Sono Ornella Auzino e mi definisco una Pellettiera Digitale.

Cosa significa?

Per lavoro, mi occupo di produzione di borse in pelle conto terzi, e collaboro con alcuni brand della moda internazionale; la mia azienda risiede nel distretto napoletano della pelletteria, quello che nasce dal prezioso artigianato italiano e si proietta in una nuova visione della produzione.

Per passione e per battaglia, invece, porto avanti la mia attività sul web:

  • Recensisco le borse che compro
  • Racconto le storie dei brand che le hanno create
  • Informo circa l’importanza della filiera legale
  • Esorto a boicottare e a combattere la contraffazione, uno dei mercati illeciti più pericolosi del mondo.

Tramite i miei canali social, il mio canale youtube e tramite questo blog, ti porto con me in una esplorazione continua: quella che ci fa conoscere l’immenso universo della produzione onesta e delle borse originali, create e vendute tramite il mercato legale.

Sei con me?

Ti va di affrontare un altro piccolo viaggio Made in Italy?

Eccolo tutto per te!

Ma come ti ho anticipato, è un sogno a metà. Vediamo perché!

Borsa Gek Creations: una storia che vorrei conoscere…

Io sono una vera amatrice delle storie.

Per questo, ogni volta che compro una borsa mi piace scavare fino in fondo.

Com’è nato il marchio? Da quali sogni? Quali menti l’hanno progettato?

La vita dietro al prodotto è uno dei principali aspetti che parlano della sua qualità.

Perché?

Perché un prodotto che si racconta non ha nulla (o quasi nulla) da nascondere.

Spesso , quando entro in contatto con un designer o un marchio emergente, mi piace chiedere quali sono le radici, il laboratorio creativo, i presupposti dietro la scelta dei materiali… e moltissime volte ricevo veri e propri video tramite i quali mi portano dietro le quinte, nei retroscena del loro piccolo e prezioso progetto.

Le storie dei grandi marchi, beh, quelle sono famose. Sono riportate dai più importanti magazine di moda. E anche sul mio blog potrai trovarle!

Ma ci serve conoscere anche le altre storie. Quelle più taciturne e discrete.

Quelle che, magari, danno vita ai prodotti stupendi del Made in Italy, la migliore alternativa all’acquisto falso, alla borsa fake, alla cintura tarocca… e via dicendo.

Ecco perché, dopo aver acquistato la mia borsa Gek Creations, ho scritto in privato sui social del marchio napoletano. Volevo saperne di più!

Ma facciamo qualche passo indietro.

Sono moltissimi i canali che uso per scoprire i nuovi brand della moda; come sai, preferisco il Made in Italy, ma compro spesso anche marchi che producono o che sono nati all’estero.

Tra i molti canali che adopero, ci sono le community di Facebook. Cioè i gruppi di interesse.

In questo caso, stavo un po’ navigando nel gruppo Io compro campano, alla ricerca di qualche borsa interessante.

Così noto il marchio Gek Creations e vado a sbirciare i modelli esposti in vetrina: vengo subito attratta da una borsa in pelle e jeans, che riporta un’icona molto figa!

Così decido di acquistarla, contattando il brand.

L’acquisto va a buon fine.

In vista della mia recensione alla borsa, inizio a cercare informazioni sul marchio e sui fondatori. Ma non trovo molto; solo le pagine social che espongono i prodotti.

Pertanto, decido di contattare la pagina per chiedere qualcosa in più.

Per poter raccontare qui la storia del brand napoletano, a titolo gratuito. Come sempre.

Purtroppo, i miei messaggi non hanno mai ricevuto risposta.

Per qualche misteriosa ragione, Gek Creations ha preferito non darmi informazioni, né alcun dettaglio sull’azienda o sulla bottega che crea le borse del marchio.

E non ti nascondo che sono stata molto dispiaciuta.

Soprattutto perché si tratta di un prodotto della mia terra, Napoli; una città che ha profondamente bisogno di raccontare le sue eccellenze, per riscattarle dagli stereotipi negativi che, da tempo, le imbavagliano.

Quindi mi arrabbio. Sì, proprio così!

Mi arrabbio con le belle realtà che fanno fatica a parlare del loro lavoro, a portarti nelle loro culle creative, e ad accendere una nuova luce in quelle strade e in quei vicoli, apparentemente, abbandonati.

Ho potuto leggere che il brand napoletano è stato creato da Pasquale D’urso, fondatore del negozio Gek Creations, situato nel Vicoletto San Domenico Maggiore 6, nel Centro storico di Napoli.

Le pagine del marchio propongono molti accessori di pelle e finta-pelle, spesso uniti al jeans, un materiale molto versatile che ultimamente sta ritornando nella produzione delle borse e delle scarpe. Sia perché si tratta di un ottimo materiale da riciclo, sia perché è a buon prezzo.

Infatti, i due aspetti principali del brand, ossia la proposta di modelli vintage e l’uso massiccio del jeans, mi fanno pensare che possa essere nato dalla tradizione del mercato di Resina, situato ad Ercolano, in provincia di Napoli.

Resina è un luogo storico dell’abbigliamento napoletano basato sul riuso e sul second-hand.

Un tempo era il mercato in cui arrivavano, dagli Stati Uniti, le balle di vestiti dismessi; erano gli anni del secondo dopoguerra e dell’incontro con la progredita cultura americana, desiderio e aspirazione di un popolo stanco della distruzione e della povertà. A governare la scena di Resina c’erano i jeans americani e la nuova moda che si portavano dietro.

Ancora oggi, i jeans sono un indiscusso simbolo del verace mercato ercolanese, meta non solo di napoletani alla ricerca di capi particolari, ma di molti turisti internazionali.

… E probabilmente il creatore di Gek Creations viene proprio dalla scuola di Resina e dalla magia di quelle botteghe che profumano d’oceano e di tessuti rivitalizzati.

Sarei contentissima di avere notizie a riguardo e di poter raccontare un’altra storia dell’estro napoletano!

Sarei contentissima se questa recensione servisse a creare un’altra bella amicizia!

Ma adesso andiamo a vedere la mia borsa. Mi piace?

Borsa Gek Creations: ecco il modello che ho scelto!

Ho comprato la mia borsa on-line, contattando il brand.

I tempi di spedizione sono stati un po’ lunghi, ma trattandosi di un prodotto artigianale è ampiamente comprensibile.

Ho scelto la mia borsa grazie alla grafica/icona che porta sulla facciata: l’immagine, fatta in pelle, di San Gennaro.

Si tratta di un simbolo di Napoli che mi sta molto a cuore. E non riesco a resistere quando lo trovo in versione creativa!

La mia borsa Gek Creations è una borsa a secchiello, in jeans e pelle, fatta a mano a Napoli. L’ho pagata 80,00 euro più 7,00 euro di spedizione.

Vediamo da vicino tutti i dettagli:

  • La borsa mi è arrivata avvolta nella plastica: questo è uno dei packaging che gradisco di meno! Credo che la plastica debba essere eliminata in questo contesto, soprattutto quando si tratta di artigiano.
  • La mia borsa Gek Creations è fatta in jeans e pelle, con una tracolla in pelle e una chiusura a laccio.
  • La tracolla è regolabile: potrò decidere di accorciarla e farla diventare un “manico”, oppure di portare la mia borsa regolarmente a tracolla.
  • La pelle della mia borsa non presenta tintura.
  • Giro la borsa tra le mani e vedo che le cuciture sono ben fatte.
  • Mi piace molto la chiusura principale della borsa, fatta con un laccio in pelle che passa tra i passanti incorniciati in anelli dalla galvanica in nickel.
  • La borsa è molto ampia e presenta infustiture interne, ossia uno “scheletro” che la sostiene. Per cui credo che sia un prodotto abbastanza resistente.
  • All’interno è quasi completamente vuota; noto solo un taschino sul lato posteriore su cui è applicato il logo del marchio.

Alla mia borsa Gek Creations non manca il pregio della funzionalità, dal momento che si presenta leggera, spaziosa e fatta con materiali resistenti.

Ma è un accessorio “debole” dal punto di vista delle rifiniture.

Non parlo dei dettagli in senso stretto, cioè quelli che riguardano la lavorazione tecnica della borsa. Ma di tutto ciò che ruota attorno al prodotto, visibile e invisibile.

Il fatto di aver chiesto informazioni al marchio, dopo aver acquistato la borsa, e non aver ricevuto neanche una parola…

Il fatto che non esiste nessuna traccia narrativa in rete sul brand…

Purtroppo, ai miei occhi, lo penalizzano.

Non perché sia obbligatorio parlare di sé. Si tratta di scelte, in fondo.

Ma, personalmente, lavoro da anni per la rinascita della pelletteria napoletana; e c’è bisogno del contributo di tutti per farla rivivere con la luce dei tempi passati.

Il mio sogno è che tutti gli artigiani napoletani, tutti gli imprenditori e i commercianti…inizino a raccontare il loro lavoro e le competenze manifatturiere che ci rendono l’eccellenza che siamo.

Per questi motivi, la mia borsa Gek Creations non è promossa.

Ma rimandata a settembre, o comunque al giorno in cui avrò la possibilità di raccontartela.

Cosa ne pensi? Sei d’accordo con me?

Fammelo sapere nei commenti!

VOTI (0/5)

Cuciture 4
Tintura assente
Rifiniture 2
Rapporto qualità/prezzo 3 1/2
Utilità 5

Guarda il mio video della recensione alla borsa Gek Creations!

Consigliami un’altra borsa da recensire >> Scrivi qui sotto!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

borsa gek creations

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