BORSE VINTAGE: SONO MIGLIORI DI QUALITÀ?
Acquistare borse vintage è una vera e propria tendenza. La passione per i prodotti second hand (di seconda mano) ha fatto registrare, negli ultimi anni, aumenti esponenziali nel mercato dell’usato.
I motivi sono diversi: dall’amore per le atmosfere passate, fino alla convenienza economica, passando per un nuovo sistema di valori che si sta facendo spazio nella nostra società, l’interesse per i prodotti vintage è notevole.
Qualche tempo fa, ho parlato di tale fenomeno in un articolo dedicato, analizzando le diverse posizioni degli esperti del settore, in merito alle sue ripercussioni sul mercato.
Ma, a prescindere dai benefici (o dai danni) che il segmento vintage può portare ai brand famosi, oggi la domanda è: LE BORSE VINTAGE SONO MIGLIORI DI QUELLE NUOVE?
Questo è un quesito molto interessante. Con questa domanda, mi hai dato un ottimo spunto per approfondire alcuni aspetti della produzione.
È importantissimo che tu conosca alcune dinamiche! E oggi le vedremo isieme.
Le borse vintage (o second hand) sono qualitativamente migliori di quelle “nuove”?
Che differenza c’è tra la pelle delle borse usate e quella più recente?
Tra poco i tuoi dubbi saranno sciolti. E avrai le risposte che stai cercando.
Tuttavia, è importante fare una premessa.
Siamo sempre più coinvolte in una comunicazione circolare, che ci porta dai quotidiani on-line, ai post pubblicitari dei social, fino ai video dei nostri youtuber preferiti.
Attraverso i video dei nostri beniamini e dei tantissimi influencer che popolano il web, cerchiamo di capire la sostanza e la qualità dei prodotti che ci interessano.
Personalmente, seguo ad esempio diverse youtuber del make up, che mi presentano i prodotti e mi mostrano tutorial su come usali.
Sono certa che anche tu hai i tuoi “punti di riferimento” virtuali, e che i tuoi acquisti sono spesso veicolati dai loro messaggi.
Ma, col passare del tempo, mi sono resa conto di una dinamica frequente: ogni volta che un nuovo prodotto veniva immesso sul mercato, quest’ultimo iniziava a comparire in diversi video, sui canali delle varie youtuber che si dedicano al make up.
Il nuovo prodotto, in sostanza, veniva presentato al mondo. Stava seguendo il suo percorso “pubblicitario”, a prescindere da tutto il resto.
COSA VOGLIO DIRE?
Intendo dire che in questo flusso informativo (e di marketing) non riuscivo più a capire la cosa principale: il cosmetico in questione è un prodotto di qualità?
Dal momento che le influencer lo stanno pubblicizzando, coralmente, per una questione di marketing, chi potrà parlarmi effettivamente della qualità del prodotto?
In poche parole: se vieni pagato per parlare di qualcosa, non parlerai della verità.
Sia chiaro, non ho nulla contro tali strategie di visibilità, le quali oggi sono il cuore pulsante della pubblicità. Strettamente necessarie alle vendite.
Ma esiste troppa confusione in merito: promuovere un prodotto è il “lavoro” delle influencer, di Chi adopera i numeri del web per pubblicizzare il brand con cui collabora.
Mentre Chi si proclama “esperta” di un settore specifico non dovrebbe guadagnare sulla fiducia del pubblico. Mi spiego meglio.
Io mi occupo di produzione conto terzi di borse Made in Italy: in quanto “esperta” del settore, tramite i miei canali, cerco di informarti sulla produzione, sui suoi retroscena e sulla qualità delle borse che compro, tramite le mie Recensioni.
Non prendo soldi da nessuno per questo. Non accetto regali da nessun brand, né guadagno dalle mie recensioni. Perché?
Perché ho scelto di informarti e di condurti verso un acquisto consapevole, dal momento che posso darti notizie che tu, magari, non conosci perché esterna dal settore – borse.
Ebbene, anche circa lo scenario vintage esistono molte influencer – youtuber – fashion blogger che lavorano per i brand interessati a pubblicizzare le proprie borse.
QUINDI, TI CONSIGLIO DI CERCARE QUANTE PIÚ INFORMAZIONI CIRCA UNA BORSA VINTAGE CHE INTENDI COMPRARE. TI CONSIGLIO DI ANDARE A FONDO E STUDIARE IL PRODOTTO CHE TI INTERESSA, AL DI LÁ DEI “CONSIGLI” DEL WEB.
BORSE VINTAGE: LA PELLE CHE CAMBIA…
Dedichiamoci, adesso, al cuore della questione. La qualità delle borse usate/vintage/second hand.
In molte mi avete chiesto se una borsa Vintage sia migliore di una appena fabbricata.
La risposta è Sì.
Una borsa creata venti anni fa (o ancor prima) è fatta, senza dubbio, con una pelle migliore rispetto ad una appena uscita dalla fabbrica.
Perché?
Il motivo è legato, in sostanza, alla pelle stessa e alla sua evoluzione nel tempo, all’interno della filiera alimentare.
La pelle che viene usata per creare le borse Made in Italy che tanto amiamo deriva dall’industria alimentare: in pratica, la pelletteria adopera i materiali di scarto della macellazione degli animali destinati alla nostra cucina. Ed è sempre stato così.
Di conseguenza, la pelle cambia nella misura in cui cambia la nostra filiera alimentare.
In passato, gli animali destinati alle macellerie, erano cresciuti e nutriti in allevamenti a misura di animale. Cioè avevano molto spazio per pascolare, crescere e nutrirsi fino all’età necessaria per la macellazione. La crescita dell’animale era, piuttosto naturale e genuina. Il consumo di carne non era, certamente, paragonabile a quello attuale.
Oggi, la filiera alimentare, invece, si è industrializzata e si è ampliata. Assieme alla richiesta di carne, è aumentata la produzione. Di conseguenza, lo spazio destinato alla vita degli animali si è ridotto, fino alla creazione degli allevamenti intensivi, in cui molti esseri viventi vivono in pochissimo spazio. E non solo.
Se prima un animale veniva macellato ai 4 anni di età, adesso il tempo si è ridotto a due anni. E la crescita del corpo viene “favorita” da cure ormonali, farmaci e via dicendo.
COSA SUCCEDE ALLA PELLE?
È facile intuire come la Pelle di un animale cresciuto in natura, con i tempi che essa richiede, sia nettamente differente dalla pelle di un animale rinchiuso e “maltrattato”.
La prima sarà resistente – morbida – sana.
Mentre la seconda sarà debole – vittima di cicatrici – delicata.
In base a questa dinamica, senza dubbio LE BORSE VINTAGE sono fatte con una pelle più duratura e più forte rispetto agli agenti esterni.
ATTENZIONE: Questo riguarda le borse vintage e non TUTTE le borse second hand. Sì, perché ci sono anche portali che si dedicano alla vendita di borse usate, ma non necessariamente vintage: cioè borse comprate, magari, due anni fa e rivendute. Si tratta, in questo caso, di produzioni recenti.
Esistono alcuni modelli che sono considerati intramontabili, cioè prodotte in modo continuativo, tenendo fede allo stesso modello: è il caso, ad esempio, della Lady Dior, oppure della Chanel 2.55. Si tratta di borse icona che i brand propongono costantemente.
Pertanto, in questi casi, scegliere di comprarne una “vecchia” significa magari, averne una migliore.
Questo non significa che una borsa nuova non sia di qualità!
I marchi del lusso, assieme a quelli minori ma ugualmente qualitativi, sono sempre molto attenti alle diverse fasi che riguardano la selezione dei materiali, la macellazione, la concia e, ovviamente, la produzione.
L’intero processo rappresenta la Filiera di produzione, e la direzione attuale va verso la sua certificazione.
Chi compra fa sempre più domande sui prodotti e la loro provenienza, per cui Chi vende è sempre più attento ad informare e a “lavorare bene”.
Per questo motivo è importante che Tu Conosca i diversi aspetti della produzione, la provenienza dei materiali e, in fine, la logica dietro la qualità dei prodotti.
Ed è per questo che la mia lotta al marcato criminale della Contraffazione parte proprio da te: Parlarti e Mostrarti la necessità di una Filiera legale, nel rispetto dell’ambiente, del futuro e del consumatore.
BORSE VINTAGE. IL COVID-19 CI HA SUGGERITO DI RALLENTARE: LA NUOVA DIREZIONE
Il blocco totale del mercato, della produzione e, in parte, della vita quotidiana, ci ha suggerito, se vogliamo, di rallentare un po’ e riflettere su ciò che sta accadendo al pianeta e ai suoi ospiti.
Come una sorta di campanello di allarme, l’emergenza mondiale ci ha avvisati che il cammino era quello sbagliato: la massificazione degli allevamenti, l’intensificazione della produzione, l’esubero dei prodotti… appartengono, forse, ad una Società che sta perdendo la sua stella polare.
Per cui, è necessario fermarsi. E riorganizzare tutto.
Quello che avverto è un nuovo punto di vista da parte di Chi produce: i brand stanno pensando di tornare a raccontare il passato, per far spazio al nuovo. Stanno comunicando nuovi valori, maggiormente legati alla cura del Pianeta e alla sostenibilità. Stanno pensando di mostrare al mondo il volto degli artigiani che producono le loro borse, raccontandone la storia, facendoci entrare nelle fabbriche.
Non si tratta di tornare indietro. Ma di imparare dal “vecchio”, con lo scopo di valorizzare il futuro, e creare Uomini Migliori.
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