CRESCITA IMPRENDITORIA GIOVANILE: LA CAMPANIA AL PRIMO POSTO. QUALCHE DATO CHE VI STUPIRÀ
Al Sud è difficile fare azienda. Vero.
I nostri giovani vanno via per costruirsi un futuro più solido. Vero.
Gli imprenditori faticano a migliorare la propria impresa a causa della pressione fiscale. Vero.
Ma ci sono altre verità, ugualmente importanti, che sfuggono all’occhio critico, oppure non fanno abbastanza “notizia”, la mattina, nel bar di quartiere.
E si tratta della Crescita dell’imprenditoria campana negli ultimi 5 anni. Si tratta delle numerose Imprese Giovani nate al Sud e create da chi ha deciso di Restare. Con tutti i grattacapi che ne derivano.
Sono nate, negli ultimi 3 anni, 348 Nuove Imprese in Campania, avviate da giovani imprenditori, laureati e non, che non possedevano occupazione. Come? Attingendo a quei fondi, che negli ultimi anni, sono stati messi a disposizione per i Neet (giovani – non più in età di formazione – e non occupati nel lavoro) e non solo; sì perché, in effetti, nonostante tutto quello che si dice, i piani di sovvenzione all’imprenditoria, anche quella femminile, esistono. Senza dubbio, saturi di burocrazia spiacevole e tempi dilatati, ma ci sono.
Basterebbe, di tanto in tanto, abbandonare la sedia della rassegnazione e documentarsi seriamente sulle possibilità che ci stanno attorno. E non mi riferisco solo ai Bandi di Concorso o ai Fondi Europei e Regionali….in questo caso, mi riferisco anche alle Potenzialità che possediamo, ma di cui ci dimentichiamo. Perché assorbiti da un sistema frenetico, o perché abituati ad una logica di dipendenza lavorativa, o per pigrizia, semplicemente. E questo, prima di scriverlo, lo ripeto, costantemente, a Me Stessa.
Il Rapporto Censis-Confcoperative “4.0 La scelta di chi già lavora nel futuro”(clicca qui, per visionarlo) del 2017, ha individuato in Campania la crescita maggiore circa le imprese giovanili legate al digitale. Il mezzogiorno, a quanto pare, traina la crescita del paese in questo senso, con la nostra regione in testa.
Dal 2011 al 2017, la crescita del Sud è stata del 21,9%, seguita dal Centro con il 20,7% e, infine, dal Nord con il 14%.
Certo, si tratta di “crescita”, per cui qualcuno potrebbe obiettare “Ma al nord già esistevano queste realtà!”.
Forse. Ma quando ci riferiamo alla Crescita di un settore o di un territorio, stiamo parlando di Futuro, della vita che verrà e che…in base a questi dati, si sta spostando, notevolmente, dalla Stasi che ha governato il Sud per molti anni. Per cui, i dati che parlano di Crescita, sono quelli che mi fanno gioire, maggiormente.
Pertanto, non è errato pensare che quando le Menti e le Capacità decidono di mettersi in gioco, le cose buone arrivano. I nostri giovani ne sono un chiaro esempio.
LE AZIENDE SI EMANCIPANO
Io faccio azienda a Napoli e, prima di me, i miei genitori. Produciamo Borse di Pelle da moltissimi anni, passando dalla quiete alla tempesta continuamente, abbracciando la Buona e la Cattiva sorte della città che abbiamo scelto di amare. Anche l’amore è una scelta, ed è la più difficile.
Tuttavia, è importante ammettere che la continuità del passato non deve, necessariamente, portarsi dietro tutti i suoi scheletri e i suoi sbagli. Mi spiego meglio.
La nostra azienda, a conduzione familiare, basa il suo lavoro sull’artigianato e sulla conoscenza trasmessa, attraverso gli anni, dai maestri agli allievi. Non abbandoniamo le nostre radici pellettiere perché sono quest’ultime a differenziare il nostro lavoro, e a premiarlo. Ma, nonostante questo, l’azienda è cambiata. Si è evoluta. Si è emancipata da se stessa.
E non si è trattato solo di Sopravvivenza, ma di educazione alla Co-esistenza.
Il mio modo di intendere l’azienda si è distanziato, notevolmente, dal modello antecedente, soffermandosi sull’importanza del mondo attorno. Non che i miei genitori non siano stati grandi imprenditori…io sono una loro allieva e i loro insegnamenti sono impagabili. Ma i comportamenti, la policy e la filosofia di pensiero sono, strettamente, legati al contesto storico. Per cui, oggi la nostra azienda è cresciuta assieme al tessuto cittadino e ad alla coscienza collettiva.
Oggi sappiamo, ad esempio, che Fare Rete è una componente imprescindibile per un’azienda che intende radicarsi sul territorio. Sappiamo che il Bene Collettivo è la premessa per il raggiungimento di quello Individuale. Sappiamo che la comunicazione, quella vera e coraggiosa, è l’anima della nostra economia e della fiducia tra le persone.
Ed è su questi cardini che si poggia il nuovo modo di fare azienda, quello portato avanti dalle nuove generazioni e che sta raccogliendo, piano piano, tutti i frutti succulenti di questa terra.
Certo, il cammino è lungo, come per tutti i tragitti governati dai cambiamenti sociali, ma, a mio avviso, la direzione è quella giusta. E lo dicono i dati.
Non tutti sanno che esiste un Leone d’Oro per l’imprenditoria, legato all’evento del Gran Premio Internazionale di Venezia, il quale dal 1947 premia non solo le Arti ma anche l’imprenditoria italiana.
Quest’anno le Imprese candidate sono 50 e ben 4 sono campane; non riporterò i nomi delle azienda ma i settori di riferimento sono: settore edile, produzione Lacryma Christi del Vesuvio DOP, essiccazione di prodotti agricoli ed eventi.
Al di là di chi sarà premiato, la presenza della produzione campana è, senz’altro, un segnale positivo per una regione che, in termini di crescita e sviluppo, ha sempre visto cifre negative, soprattutto per i numeri sulla “disoccupazione“.
“MA NON POSSONO ESSERE TUTTI IMPRENDITORI!”
mi sono sentita dire da qualcuno, mentre discutevamo proprio delle aziende nascenti a Napoli. Certo che no, ho risposto. Ma è facilmente comprensibile che la nascita di Nuove aziende comporta nuove assunzioni, sebbene limitate dalle nuove leggi in materia di lavoro e contratti relativi.
Anche se ogni anzienda assumesse solo una persona, si tratterebbe, in ogni modo, di ulteriori giovani che si fanno spazio nel Mondo. In un mondo complesso e dinamico, legato ormai a nuove figure professionali e nuovi modi di intendere il lavoro.
DA DOVE VIENE IL LAVORO OGGI?
Infatti, non a caso, uno dei settori più redditizi negli ultimi anni, al Sud è la vendita on-line. Il sito E-bay, in quale si occupa di fornire un canale per la vendita on-line, nel 2016, ha fornito alcuni dati circa le attività di e-commerce relative al nostro paese. Ebbene, la Campania è la regione di Italia più attiva in questo senso: dal numero del fatturato dei venditori professionali, fino al numero delle esportazioni, la Campania vince su tutte le regioni, seguita da Lombardia e Lazio (clicca qui, per leggere tutti dati).
Questo dato è strettamente connesso alla diffusione delle aziende digitali, poiché, ormai, questi sono i settori in espansione e che rappresentano il futuro del pianeta.
Ma, arriva anche un altro dato a destare stupore: il numero degli imprenditori di origine Non-Italiana.
Un documento della Camera di Commercio di Milano (clicca qui per visionarlo) ha stilato una classifica, in merito alle città italiane che trainano l’economia del paese, grazie alle aziende di imprenditori stranieri. Milano, Roma e Napoli sono le big-city di questo motore che, spesso, non viene preso in considerazione.
In generale, in Italia c’è un calo, negli ultimi 5 anni per quanto riguarda la nascita di nuove imprese. Ma, nello specifico, quelle che nascono vedono, maggiormente, i meriti di persone non-italiane: +20,2% di stranieri che fanno impresa, – 1,7% italiani.
Bigiotteria – Tessile – Vendita on-line – tappeti – internet point – vendita porta a porta – traduzioni – agenzie matrimoniali.
Questi sono i settori, maggiormente diffusi, nelle attività imprenditoriali dei non nati in Italia; a Napoli abbiamo avuto una crescita dell’imprenditoria immigrata, pari al 112%. E, al di là, di tutte le informazioni che girano sul numero di immigrati e il disagio che ne deriva, sappiamo, in realtà, che rappresentano poco più del 5% della popolazione cittadina. Pertanto, molti di essi hanno deciso di Fare Azienda qui, ampliando settori che non erano stati esplorati, magari, dagli imprenditori autoctoni.
Anche questo è un forte segno di ri-nascita e di rafforzamento della nostra economia. Oltre ad essere un interessante punto di vista, magari, nelle discussioni che riguardano l’economia e i flussi migratori.
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