Borsa Autore 1902: la manifattura napoletana che resiste. La recensione
Quando penso alla mia borsa Autore, penso ad un ritratto di famiglia.
Perché una foto, in particolare, mi è rimasta impressa, esplorando il sito del marchio.
Un bianco e nero sbiadito che mostra uomini e donne seduti fuori a quello che pare un casolare, con le facce rivolte alla camera e l’accenno di un sorriso stanco. Il sorriso degli artigiani.
Questa immagine riassume molto della storia Autore, un marchio nato e cresciuto nel grembo della pelletteria napoletana.
Una storia iniziata nel 1902, arrivata oggi alla quarta generazione.
Sei curiosa di conoscere tutti i dettagli della mia nuova borsa?
Sono molto ansiosa di mostrartela, perché si tratta di un Made in Napoli che ha attraversato la storia per arrivare fino a qui, con il coraggio giusto per guardare avanti.
Ti dico subito che questa recensione non è una pubblicità.
Non sono qui per prendere soldi dai marchi e sponsorizzare le loro borse: ho acquistato con i miei soldi ogni accessorio che trovi nelle mie recensioni, senza nessuna eccezione.
Quando compro una borsa, lo faccio sul sito ufficiale del marchio oppure tramite i canali a disposizione, come instragram o facebook.
Anche in questo caso, ho comprato la borsa on-line, nonostante io abbia incontrato di persona uno dei proprietari del marchio, Fabio Autore.
Ed è stato un incontro molto carino, perché avvenuto durante la mia “gita” da Martina Esposito, l’imprenditrice napoletana che ho intervistato nell’ambito della fornitura di pelle.
Fabio era lì, per scegliere i materiali giusti per i suoi accessori.
Ma non prendo soldi in nessun caso.
Non sono un influencer, né una fashion blogger.
Sono un’imprenditrice napoletana, innamorata del suo lavoro e stanca del grigio che gli ruota attorno.
Per questo, intendo mostrarti ciò che per molti anni è stato nascosto: la bellezza della produzione legale – il lavoro degli artigiani – la filiera onesta.
Tutto questo si contrappone ad un altro mondo, quello di cui si parla poco ma che riesce a uccidere l’economia pulita di un paese: la contraffazione.
Non smetterò mai di lottare contro il mercato del falso, finché ne avrò la possibilità; perché da quando abbiamo buttato giù alcune barriere, le cose stanno cambiando.
Certo, siamo ancora pochi…
Ma, ogni giorno, c’è qualcuno che mi scrive e mi racconta la sua esperienza con il falso, con l’arroganza di chi lo gestisce e con tutto il marcio che si porta dietro. Senza contare la totale assenza della qualità e della manifattura di valore.
Anche io sono un pezzo della pelletteria napoletana, perché produco borse in pelle Made in Italy e, per passione, le difendo.
Ma torniamo alle nostre belle scoperte.
Sei pronta per una storia vera?
Borsa Autore: il giovane attore si innamorò della pelletteria…
Mario Autore era un attore di teatro. Viveva, insieme alla sua famiglia, nel centro storico di Napoli; chi non ha mai visto Napoli non può conoscere il potere dei suoi vicoli. Così imperfetti, e così poetici.
Io stessa, ogni tanto, decido di perdermi in quelle strade. Perché ne ho bisogno. Perché ogni volta ritrovo qualcosa che ho smarrito.
Il nostro giovane artista, cittadino di inizio ‘900, decide di aprire un piccolo opificio, vicino casa, in cui lavorerà con tutta la sua famiglia.
L’attività consisteva nella produzione di accessori e oggettistica in pelle, interamente fatte a mano.
Con l’avvento del primo conflitto mondiale, tuttavia, la direzione cambia, portando la famiglia Autore verso la creazione della buffetteria militare, come stivali, spallacci per fucili, cartucciere e via dicendo.
Il lavoro di Mario Autore andrà avanti fino la metà del ‘900, partecipando attivamente anche alla seconda guerra mondiale.
Poi, sarà il turno di Ugo Autore, che con suo fratello Carlo, porterà avanti il lavoro del padre.
Con la seconda generazione, la produzione si affina, grazie all’ampliamento dell’opificio e all’acquisto di nuovi macchinari.
Ma i due fratelli, a questo punto, decideranno di dividersi: Ugo continuerà con i diversi tipi di accessori in pelle, mentre Carlo si specializzerà nella produzione di cinture.
Ancora oggi, il cinturificio Autore è molto conosciuto a Napoli.
Dall’altro lato, l’esperienza con l’esercito, permetterà alla famiglia Autore di continuare la collaborazione con le forze dell’ordine, mentre si fa sempre più vicina la prospettiva di dedicarsi ad una linea più vasta di accessori: dalle borse di varia misura fino alla piccola pelletteria.
Gennaro Autore, figlio di Ugo, entra in azienda fin da giovanissimo, lavorando al fianco del padre.
Sarà proprio la visione di Gennaro a portare la produzione di famiglia nel mondo, grazie alla collaborazione con alcuni dei marchi più famosi della moda italiana e francese.
A Parigi, infatti, saranno aperti una boutique ed un ufficio Autore, per gestire tutte le richieste degli articoli di pelletteria.
Ma è solo nel 2012 che nascerà il brand Autore, il marchio che conosciamo oggi.
La svolta avviene grazie a Fabio e Mariano, i talenti della quarta generazione; i due fratelli, consapevoli della storicità della pelletteria di famiglia e del potenziale estero, creano il brand con la volontà di farlo volare oltreoceano.
Ed è stato così: nel 2015 il marchio Autore inaugura il primo showroom in Corea del Sud, dopo aver conquistato il mercato europeo.
Mentre, nel 2019, si afferma nel mercato Giapponese con i prodotti artigianali firmati Autore; il brand sarà presente nei più importanti department store di Tokyo.
Io ho un debole per le storie a lieto fine; sarà che sono cresciuta con i film di Hollywood, nei quali tutto è possibile, anche baciare il tuo ragazzo morto!
Sì, lo so, Ghost non è roba da giovani, ma per me è una pellicola “immortale”, per restare in tema.
Ma, infanzia a parte, la verità è che sono consapevole dei meriti e del prestigio della pelletteria napoletana. E sono sempre molto fiera quando la vedo spiccare il volo.
Fabio mi ha spiegato che, attualmente, lavora in bottega con il fratello gemello e i due genitori.
L’opificio di famiglia si trova a Vico Cristallini, nel cuore del quartiere Sanità.
Se non sei di Napoli, avrei comunque sentito parlare di questa zona. Se non altro perché era dimora del grande Antonio De Curtis, in arte Totò.
Ma la verità è che Napoli, in ogni vicolo, possiede un pezzo di anima. Da una strada all’altra, cambiano gli odori e i modi di intendere la giornata.
Siamo un popolo complesso. Non si può negare.
E forse, i nostri sentimenti di appartenenza sono “gioia e dolore” delle nostre vite, chissà.
La stessa pelletteria napoletana soffre molto le divisioni interne, le quali mettono in discussione l’enorme potenzialità della nostra manifattura.
Ok, basta fare la teorica. Passiamo alla pratica!
Vediamo da vicino la mia borsa Autore.
Borsa Autore: ho scelto il modello a secchiello!
La mia borsa Autore è la Bag- 2 Way, in pelle italiana di vitello, color taupe.
È un modello a secchiello, dallo stile asciutto ed elegante. L’ho pagata 165,00.
Il sito del brand mi informa che le borse sono completamente fatte a mano nella bottega di famiglia, utilizzando solo pellami selezionati.
Se mi conosci, sai che utilizzo maggiormente borse gradi e spaziose, adatte ad una mamma che lavora e che passa le giornate nel continuo andirivieni della città.
Ma, negli ultimi tempi, sto acquistando anche borse di piccole e medie dimensioni, che possano darmi un tocco di eleganza, quando la vita sociale chiama.
Vediamo i dettagli della mia borsa:
- La mia borsa è 100% pelle di vitello; il mio acquisto è stato ancor più particolare perché dopo l’ordine on-line, mi è stata consegnata in azienda direttamente da Fabio, con il quale ho potuto scambiare piacevolmente quattro chiacchiere sul nostro lavoro. Mi ha portato un regalo: una cintura in pelle, intrecciata a mano, per mio marito: molto figa!
- La borsa si presenta in una flanellina logata, in tessuto.
- Posso portare il mio accessorio in spalla, oppure a mano, grazie al laccio principale che si può regolare per le due diverse funzioni.
- La borsa è tinta in testa, e la tintura nel complesso si presenta abbastanza bene, così come le cuciture.
- All’interno, trovo una fodera in finta pelle, in un lilla delicato. Molto carino il contrasto che si crea tra i colori.
- Mi piace molto lo stile essenziale della borsa, che fa risaltare la pelle, protagonista assoluta della scena. Questo taglio è il tipico dei modelli evergreen, da poter indossare sempre, a prescindere dalle tendenze della moda.
Usando la mia nuova borsa Autore dovrò capire la capienza, anche se sembra abbastanza “comoda” per riporre le cose essenziali.
Borsa Autore: è promossa?
Ti dico subito che la mia borsa è promossa.
È un accessorio del Made in Italy reale, cioè creato secondo gli standard del lavoro artigianale che ha costruito le basi della nostra manifattura; ma è anche una storia di famiglia che resiste ai cambiamenti del mercato e delle mode.
Una famiglia che, inoltre, sta combattendo come tutti noi contro un periodo storico, quello della pandemia globale, molto duro per la produzione e la vendita.
E, infine, è un marchio Made in Napoli, l’artigianato a cui sono legata fin dalla mia nascita.
Siamo di fronte ad un accessorio d’Autore, che non trascura i dettagli e ti offre, senza dubbio, la qualità che cerchi negli acquisti di lunga durata.
Cosa ne pensi? Ti faresti questo regalo?
Voti (0/5)
Cuciture | 4 |
Tintura | 4 |
Rifiniture | 4 |
Rapporto Qualità/Prezzo | 4 1/2 |
Utilità | 4 |
Guarda il video della recensione alla borsa Autore!
Scrivi qui sotto per suggerirmi un’altra borsa e un’altra storia da raccontare!
Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
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