PELLETTERIA NAPOLETANA: MARTINA ESPOSITO CI PORTA NELLE “STANZE” DELLA PELLE

Pelletteria. Da dove viene la pelle destinata alla produzione?

Chi sono i fornitori che garantiscono ai nostri artigiani la qualità dei materiali?

Alcuni aspetti della nostra Pelletteria sono per lo più sconosciuti al “pubblico”, anche se fondamentali per l’esistenza del settore.

Questo lo so da molto tempo. Per cui, tramite i miei canali, ho sempre cercato di parlare di tutto ciò che ruota attorno alla produzione di borse, portandoti nei retroscena più preziosi, affinché tu conoscessi il complesso cammino che da vita ad una borsa.

Ma oggi, farò molto di più.

Ti porterò con me nella pelle di Napoli, ad Arpino/Casoria, una delle terre più fertili del Paese per quanto riguarda la pelletteria.

Sono moltissime le aziende che nascono in questa zona di Napoli, che è diventata una dei poli principali dei nostri comparti produttivi.

Ed è giunto il momento di varcare una porta importante, quella che ci farà entrare nelle stanze di Chi fornisce la pelle ai nostri artigiani e ai marchi di tutto il mondo, dopo averla studiata, selezionata e catalogata con cura.

Oggi parleremo con Martina Esposito, la giovane donna che ha rivoluzionato l’azienda di famiglia, traghettando la tradizione su nuovi passi.

Se mi segui e mi conosci, sai che questo articolo NON È SPONSORIZZATO: non prendo soldi da alcun marchio e da alcuna azienda per parlare della loro attività. Questo è un Luogo libero e non uno spazio pubblicitario.

Quindi, buona lettura!

Martina rappresenta la quarta generazione di quella famiglia Esposito che lavora da anni nella fornitura della pelle, attingendo dai nostri poli conciari, che sono tra i più famosi del mondo.

Abbiamo già visto i distretti conciari campani e la loro storica competenza, primo fra tutti quello di Solofra. Adesso vedremo cosa accade dopo.

Martina mi ha accolto in azienda con un gran sorriso e una gentilezza fuori dal comune. È giovane, è bella, è mamma.

Non incarna affatto l’idea comune di “fornitore della pelletteria”, un po’ burbero e piuttosto indurito dalle forti crisi che hanno colpito il settore.

Lei è lo sguardo giovane che si affaccia sulla storia di famiglia, conservandone le radici. E lo showroom in cui mi porta è un inebriante spettacolo di colori e calde sfumature.

pelletteria
Martina Esposito

Mi bastano pochi secondi per esserne conquistata: la pelle, con tutti i suoi profumi, è sistemata accuratamente in esposizione, pronta per essere esplorata. Toccata. Scelta per la creazione.

Spesso si parla delle aziende della nostra provincia come fabbriche immerse nell’ombra, un po’ umide e trascurate anche dagli occhi di chi ci lavora.

Questo accade perché la narrazione è sempre stata quella sbagliata. Quella funzionale agli scoop mediatici, interessati solo allo scalpore del buio.

La verità è tutt’altra. E brilla sotto le luci di aziende piene di talento e di speranza.

La famiglia Esposito è radicata nella fornitura da molti anni, ma le cose sono un po’ cambiate nel corso del tempo, così come è cambiato il mercato e il suo destino globale.

In passato, Pellami Esposito rifornivano per lo più l’industria dell’abbigliamento, tramite la vendita all’ingrosso. Per cui, collaboravano sopratutto con i marchi di moda e i terzisti come me, che si occupano della produzione per i brand sul mercato.

Sì, anche io faccio parte della terra feconda di Napoli e mi dedico alla produzione di borse di pelle, secondo la storia del Made in Italy.

Per cui, l’incontro di oggi, per me ha un valore davvero unico: due pezzi della pelletteria napoletana (produttore e fornitore) si presentano al mondo, insieme, parlando di ciò che amano.

Perché questo per me è così importante?

Perché la Pelletteria napoletana ha sempre vissuto una condizione che l’ha penalizzata molto: non si è mai fatta conoscere sul serio, in tutta la sua eccellenza.

Per molti anni gli imprenditori sono rimasti chiusi nelle loro fabbriche, senza riuscire a comunicare ciò che facevano, perdendo l’occasione di portare in alto la nostra pelletteria.

Ho approfondito tutto questo in un articolo dedicato, in cui parlo dei limiti della pelletteria napoletana.

PELLETTERIA
LA MIA AZIENDA

I Pellami Esposito sono l’indiscusso simbolo del cambiamento. Del nuovo modo di concepire l’azienda e la sua immagine nel globo.

Martina mi ha raccontato che non intendeva seguire le orme di famiglia, proprio come me. Ma si sa, sangue e passione prima poi ti vengono a bussare.

Era iscritta alla facoltà di Scienze della Pubblica Amministrazione e aspettava di concludere il percorso specialistico, dopo aver conseguito la Laurea triennale. Aveva 23 anni e fu in quelle aule universitarie che incontrò l’uomo che poi sarebbe diventato suo marito.

Ma, tra quei banchi, incontrò anche qualcos’altro. La consapevolezza.

D’un tratto, la giovane napoletana si rese conto che quel cammino non era il suo; laurearsi per poi affrontare i concorsi pubblici e, probabilmente, finire dietro una scrivania non era il suo sogno.

Sentiva di aver bisogno di “contatto”. Di persone. Di giornate diverse, e nessuna uguale ad un’altra.

Così telefona a papà Ernesto per dirgli che avrebbe lasciato gli studi e si sarebbe dedicata all’azienda di famiglia.

Martina mi ha raccontato che i suoi furono abbastanza sorpresi, dal momento che la giovane figlia era sempre stata una studentessa modello; una “secchiona” come diciamo a Napoli.

Infatti, quella secchiona dalle mille doti non si è smentita: una volta in azienda, dopo aver imparato il lato amministrativo, nel quale ha introdotto le prime nozioni di digitalizzazione, decide di studiare la concia delle pelli, cercando di capirne i meccanismi principali.

Mi parla dei diversi tipi di pelle e delle conce, quella vegetale che lascia la pelle libera di invecchiare nel tempo, dandogli un aspetto rustico, e quella al cromo, in cui il materiale rimane intatto, liscio e resistente.

Da alcuni anni, inoltre, anche la concia al cromo ha sposato tecniche più sostenibili, grazie alla supervisione degli organi competenti.

In passato, abbiamo già visto su questo blog le differenze tra la concia al vegetale e quella al cromo, e quando scegliere l’una o l’altra in base alle esigenze di produzione.

Come ti ho anticipato, Martina ha portato in azienda una ventata di aria nuova, soprattutto grazie all’approccio con il mondo digitale, ormai indispensabile.

La giovane imprenditrice mi spiega che la creazione di una piattaforma e-commerce è stata oltremodo preziosa per farsi conoscere oltre i confini di quel distretto, di questa Città e del Paese intero.

Uno showroom spazioso e ben arredato, ricco di pellami di ogni tipo e di ogni colore…non poteva restare senza spettatori!

Così Pellami Esposito ha avviato la propria attività sul web, proponendo pellami esclusivi ad un prezzo molto accessibile. È stato possibile perché Martina ha avuto l’idea di acquistare la pelle delle concerie che era servita per le esposizioni nelle Fiere, per poi metterla a disposizione del suo pubblico.

Si tratta di pellami in piccole quantità che vengono creati solo per le occasioni di visibilità come le Fiere, e che rischiano di rimanere chiusi nei magazzini per anni, perché non funzionali alle grosse produzioni.

La lungimiranza della ragazza ha permesso, così, all’azienda di avere una selezione unica e a portata di click, fatta di pellami laminati, stampati e laserati di ogni tipo.

PELLETTERIA: UNA CONSULENZA PER LA TUA PRODUZIONE!

PELLETTERIA

Parlo spesso della produzione conto terzi, dei primi passi da fare se si vuole avviare una nuova produzione, del valore  delle rifiniture all’interno del progetto e di molto altro.

È il mio lavoro, ma è anche la mia passione.

… E conosco molte storie che non sono andate secondo “i piani”.

Questo perché mettere assieme tutti gli attori della produzione non è semplice. Soprattutto se non ne sai nulla.

Terzisti, fornitori di pellami, fornitori di accessori, packaging. Si tratta di una Filiera ricca di persone importanti, ognuna con una funzione specifica.

E in questo caso, conoscere la “materia” è più importante di “delegare”.

Ti spiego.

Se intendi avviare la tua prima produzione di borse di pelle è bene che tu abbia un contatto diretto con il fornitore dei materiali (la pelle), il quale potrà istruirti sull’argomento e accompagnarti nella scelta.

Ma purtroppo questo non accade quasi mai: il marchio che intende produrre le borse chiede al terzista (il produttore) di procurare la pelle. A me succede spesso.

Ma la mia risposta è quasi sempre negativa, poiché credo che un progetto sia valido e ben strutturato quando ogni tassello fa il suo lavoro: normalmente, consiglio ai miei clienti qualche nome per la fornitura dei materiali, ma non mi carico di questa responsabilità.

Anche perché questa è la strada più conveniente per i miei clienti, i quali andranno direttamente in azienda a dialogare per la fornitura.

EBBENE, MARTINA ESPOSITO HA CREATO UN SERVIZIO DI CONSULENZA AD HOC, che mira ad informare circa le diverse tipologie di pelle, circa la concia e gli aspetti tecnici dei materiali.

In questo modo, il pubblico/il cliente acquisisce le competenze necessarie per scegliere il materiale che preferisce, in prima persona. Senza rischiare di imboccare vicoli ciechi, o artigiani / produttori furbi.

I rischi che si corrono in questi casi li ho descritti dettagliatamente nel mio articolo che parla della produzione conto terzi e il caos delle forniture.

La consulenza di Martina aiuterà il cliente (marchio/designer) a fare scelte giuste e ponderate, evitando qualsiasi “incidente” di natura tecnica, dovuto alla scarsa conoscenza: Martina mi ha mostrato le differenze sostanziali, ad esempio, che esistono tra la pelle liscia e quella bottalata, ossia quella che appare più rugosa e “stropicciata”. La bottalatura, inoltre, non è sempre naturale, cioè fatta con il bottale, ma può essere anche “stampata”.

In base alla borsa che intendi produrre, sceglierai una pelle specifica: una borsa shopping, ad esempio, non potrà essere realizzata con lo stesso materiale di una pochette oppure di un borsellino, per una questione di dimensioni. Servirà necessariamente la pelle di vitello, che risulta più ampia di quella ovina.

Grazie a tutte le informazioni che potrai ricevere dalla consulenza, saprai quale pelle è adatta ad una borsa trapuntata, ad esempio, oppure quali sono gli svantaggi di una borsa a taglio vivo, cioè priva di qualsiasi tipo di fodera. Martina mi ha spiegato che il taglio vivo è pericoloso poiché, nonostante la bellezza della resa finale, può apparire dozzinale dopo un po’ se la pelle non è rasata perfettamente nella parte interna alla borsa.

In aggiunta, una consulenza settoriale può evitarti piccole “truffe” molto fastidiose: può succedere che il fornitore potrebbe venderti la pelle destinata alle calzature, anziché quella per la pelletteria degli accessori. Si tratta di qualcosa di molto grave, poiché sono pellami completamente diversi che rispondono in modo differente al tempo e al lavaggio.

Insomma, informarti prima di scegliere il fornitore e iniziare a produrre, è la cosa migliore da fare!

L’intero processo che esiste dietro una Borsa è incredibile, così come le persone che costituiscono la Filiera della produzione.

Ma si tratta di un lavoro invisibile agli occhi di Chi Compra e per questo, spesso sottovalutato anche da chi si approccia per la prima volta alla produzione.

Ed è per queste ragioni che cerco, ogni giorno, di informarti sui piccoli angoli del nostro Made in Italy.

Nelle mie Recensioni alle borse che compro puoi trovare le storie e le caratteristiche di ogni brand; nei miei articoli dedicati, puoi trovare gli approfondimenti sul mondo della produzione, partendo dal Made in Italy per finire ai problemi che esistono nel nostro comparto produttivo.

Conoscere la provenienza delle Cose che compri significa sceglierle davvero!

Significa poter premiare le aziende che valgono e che lavorano nella filiera onesta di un sistema che ha scelto la qualità e la sostenibilità, anziché il vortice seriale del profitto.

Martina Esposito, con il suo sorriso e il suo nuovo modo di Fare Azienda è una nuova speranza per la nostra realtà industriale, sempre più vicina alle persone e all’attenzione per l’ambiente.

Come lei, tanti altri. Come lei, tutte le giovani menti che hanno scelto di prendere in mano la storia per raccontarla nuovamente, con i mezzi evoluti che abbiamo creato.

Napoli sta cambiando Pelle: sta gridando al mondo Cos’è realmente. Oltre la cronaca, oltre le chiacchiere.

E la Pelletteria è qui, pronta a parlare delle sue eccellenze.

SEGUIMI ANCORA PER ALTRE STORIE E ALTRE VERITÁ SULLA PRODUZIONE DELLA NOSTRA PELLETTERIA.

GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA A MARTINA ESPOSITO SU YOUTUBE!

GUARDA IL VIDEO SUI CONSIGLI DI MARTINA PER LA SCELTA DEL PELLAME!

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