MODA E PELLETTERIA: FORTE CALO NEL 2020. COSA ACCADRÀ DOPO?

Cosa accadrà al settore moda nel prossimo anno?

Quali saranno le conseguenze della Pandemia che abbiamo affrontato?

Non esistono veggenti, né profeti che possano dare risposte limpide a queste domande.

Ma esistono le Previsioni, quelle che si avvicinano alla realtà più delle chiacchiere da salotto e che, in base a dati specifici, possono, più o meno, farci capire COSA ACCADRÀ AI NOSTRI COMPARTI PRODUTTIVI E COME ANDRANNO GLI ACQUISTI.

Personalmente, mi sono informata circa alcune previsioni che gli esperti hanno messo in campo: non condivido tutti i punti di vista, ma alcuni sono stati profondamente illuminanti.

Tra poco vedremo insieme di Cosa sto parlando. E Cosa accadrà alle nostre fabbriche.

Sono un’imprenditrice e non ti nascondo che durante il periodo di lockdown ho temuto moltissimo per la nostra produzione, nonostante il mio lavoro sia radicato nella Pelletteria Made in Italy, un settore esclusivo e fecondo.

Produco borse di pelle conto terzi, collaborando con noti marchi della moda.

Ma, mi chiedevo, Questo può bastare per non crollare?

Il blocco totale della produzione, e in parte delle vendite, è qualcosa che ci ha spaventato moltissimo. Qualcosa che il Pianeta non aveva mai conosciuto.

La moda, con le sue vetrine seducenti e i fatturati da urlo, non avrebbe mai immaginato, prima del Covid-19, di dover riflettere sul proprio futuro così profondamente. E invece sta accadendo.

Prima del Corona Virus, i ricavati crescevano a due cifre ogni anno e il 70% dei ricavati provenivano dalle esportazioni. Sì, il nostro paese ha molto successo all’estero!

Tuttavia, con le contrazioni delle vendite che persistono anche dopo il lockdown a causa del potere d’acquisto ridotto, la collezione primavera-estate 2020 non è stata “smaltita”. E con i magazzini pieni, produrre per il futuro è una gran bella scommessa.

The Italian Way è lo studio di Unicredit sulla Roadmap della Ripartenza, in base ai dati forniti dal Cerved. Si tratta di veri e propri incontri effettuati in videoconferenza circa alcuni ambiti del mercato italiano, come la moda, il vino, l’agrifood e altri.

Ebbene, come leggiamo sul Sole24Ore l’incontro che ha parlato della produzione di Moda e Accessori è avvenuto a Napoli, una delle città – simbolo della manifattura tessile e pellettiera, assieme alla Toscana, alla Lombardia e al Veneto.

All’evento hanno partecipato molte personalità del settore-moda e di confindustria Campania: in quella sede si è parlato delle previsioni che interessano il nostro settore.

Sono due le ipotesi più probabili ed entrambe si riferiscono ad una perdita.

La prima, “soft“, indicherebbe un calo del 20% delle vendite, con una ripresa nel 2021, proporzionale alla perdita.

La seconda, “hard“, prevedrebbe un calo del 25% del fatturato, con un forte rimbalzo nel 2021.

In entrambi i casi, la Filiera perderà sostanza, inevitabilmente.

Del resto, Chi avrebbe pensato il contrario? Solo qualcuno che non ha vissuto sulla Terra negli ultimi quattro mesi.

MODA E PELLETTERIA: COSA ACCADRÀ? LE “VOCI” SONO OTTIMISTE…

moda

Nonostante gli scenari negativi che riguardano i numeri dei fatturati, alcuni membri della Comunità – Moda sembrano ottimisti. Addirittura visionari.

Tra gli ottimisti, c’è Claudio Marenzi, Amministratore Delegato di Herno, azienda che risale al dopoguerra e che, oggi, mette in campo una collezione articolata di urban outerwear.

Marenzi è anche Presidente di Pitti Immagine, al suo secondo mandato, e Presidente uscente di Confindustria Moda, una sua creazione nata per promuovere l’eccellenza della produzione italiana sui mercati internazionali.

“l’uomo è un animale sociale, usa i sensi,  tutti i sensi, non solo la vista e quindi anche il tatto, il gusto… non si accontenterà  del mondo digitale, tornerà a viaggiare a riunirsi… penso insomma che nel lungo periodo molto tornerà come prima”.

Con queste parole Marenzi comunica ad Arttribute.it il suo punto di vista positivo, grazie anche alle capacità di ripresa delle aziende medio – piccole del nostro Paese.

Pare che i grandi nomi della moda, stanno cercando di mantenere alto il morale: Dior, infatti, come annuncia Repubblica.it, farà la sfilata in Puglia (prevista per lo scorso maggio a Lecce) il prossimo 22 luglio, in Piazza del Duomo.

Anche se il pubblico sarà ristretto e il tutto sarà trasmesso su piattaforme digitali, il brand del Lusso ha scelto di “esibirsi” ugualmente: uno dei motivi è la volontà di mandare un messaggio di forza e ripresa alle fabbriche e a tutti i collaboratori che fanno parte della Filiera Dior. Ottima mossa!

Qualche tempo fa, ho parlato proprio della Responsabilità dei Marchi del Lusso di sostenere le aziende con cui lavorano, cioè i Terzisti della Produzione.

I grandi brand hanno il potere di non far chiudere le nostre fabbriche: La direzione è questa? Dior ci dice di Sì. Ma la verità la sapremo tra qualche mese.

Accanto agli ottimisti delle previsioni post-covid, ci sono anche i Visionari: li ho chiamati così perché non solo sono fiduciosi nella Ripresa ma riservano buone speranze anche riguardo il divario NORD/SUD, antico quando cruento.

Come immagini, durante la quarantena gli acquisti che sono cresciuti sono quelli on-line, per forza di cose.

Per cui, anche chi non era abituato a questo tipo di shopping ha dovuto, necessariamente, abituarsi. E, magari, si è addirittura innamorato della sua comodità.

Gli acquisti digitali sono aumentati, così come il traffico sui portali e-commerce e, ahimè, anche gli acquisti contraffatti, cioè quelli del MERCATO DEL FALSO.

Meno soldi in giro, più tentazione verso l’illegale (il basso costo): sebbene pare una dinamica “innocua”, si tratta in realtà di un atto dannoso che va ad arricchire le tasche del sistema criminale.

Mentre ora, invece, servirebbe dare i nostri soldi alle aziende oneste che fanno fatica ad andare avanti.

moda

Dicevamo, i Visionari.

Durante l’incontro avvenuto a Napoli nell’ambito dell’iniziativa The Italian Way, Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali, ha dichiarato che:

“La crisi determinata dalla pandemia offre anche una grande opportunità: la disponibilità di risorse molto ingenti per lo sviluppo potrebbe finalmente provocare una riduzione del gap strutturale economico e sociale tra Sud e resto del Paese. Nel Mezzogiorno anche poli produttivi importanti, come quello della moda scontano la persistenza di nodi strutturali e diseconomie”.

Assieme a Grassi, anche Palmieri, presidente di Carpisa e Yamamay, è fiducioso in questa direzione, sostenendo il reshoring, cioè il ritorno delle produzioni in Italia e soprattutto al sud:

“Il reshoring va sostenuto con forza. Ci scoraggia l’incidenza del costo del lavoro. Ma servirebbero agevolazioni fiscali per favorire il ritorno della produzione in Italia”.

Senza dubbio, queste posizioni di pensiero Non Mi dispiacciono.

Anche io da imprenditrice attiva per il Sud e per la sua crescita, credo che ci sia un forte bisogno di investimenti, agevolazioni fiscali e incoraggiamento da parte degli Istituti di Credito.

Ma come ho già sostenuto nel mio articolo Sulla  Pelletteria Napoletana danneggiata da suoi imprenditori, è necessario che si crei una Rete solida che favorisca un dialogo sulle Regole che governino il Lavoro.

La produzione a Napoli del Grandi Marchi è la benvenuta, ma non in Qualunque modo.

È OBBLIGATORIO evitare la guerra tra le fabbriche, che pur di sostenersi, accettano anche lavori a basso prezzo.

È OBBLIGATORIO garantire a tutte le aziende una dignità lavorativa, che va oltre la sopravvivenza economica.

Per questo è NECESSARIO creare una Comunità più forte attorno alla categoria dei Produttori della nostra Filiera.

Da molto tempo mi batto per la Certificazione della Filiera, cioè per la Comunicazione circa la provenienza dei prodotti e la loro manifattura, dai fornitori dei materiali fino alle aziende che si occupano della logistica.

Questo darebbe una spinta forte alla nostra Eccellenza, che attualmente si nutre di ciò che ha, ma che ignora ciò che potrebbe avere.

Se i Produttori, insieme, riuscissero a comunicare l’efficienza e il know-how della nostra Filiera, allora le Previsioni circa la ripresa non solo sarebbero positive, ma oltre ogni aspettativa degli ultimi venti anni. 

moda

I dati ci dicono che avremo un calo. Bene.

I dati ci dicono che durante il 2021 avremo una ripresa. Bene.

Ma i dati non ci dicono QUANTE POSSIBILITÀ AVREBBE IL SUD SE DECIDESSE DI RACCONTARSI DI PIÚ E DI APRIRE UNA GRANDE FINESTRA SULLA BELLEZZA DELLE NOSTRE FABBRICHE.

Il ritorno al negozio fisico è naturale, come lo è il bisogno dell’uomo di relazionarsi ai suoi simili: per cui, agevoliamo questo cammino, partendo dagli strumenti che abbiamo!

Raccontiamo le nostre aziende!

Facciamo entrare le persone nelle storie delle nostre fabbriche!

In parte, io mi occupo di questo tramite i miei canali social (youtube, facebook, instagram):

Racconto le storie dei marchi, attraverso le borse che compro e di cui faccio le recensioni.

È il mio modo personale di accendere le luci sulle realtà oneste che esistono e di cui ci si preoccupa poco.

Che ben vengano le agevolazioni fiscali, il Reshoring e il supporto delle banche, ma le fondamenta di una vera rinascita SIAMO NOI PRODUTTORI, il cuore pulsante della Moda e della Pelletteria Made in Italy.

Siamo noi che, uniti, potremo creare un flusso decisamente reattivo alla Crisi che stiamo vivendo.

Pertanto, la mia non è una Previsione, ma un’esortazione alla Lotta.

Quella etica e consapevole: quella che parte dalle nostre fabbriche, passando per la nostra manodopera, fino all’artigianato storico.

Una Lotta da fare tutti insieme, produttori e imprenditori, per una Rete che sceglie di essere un Vera Eccellenza.

SCRIVIMI QUI SOTTO PER DIRMI COSA NE PENSI: LE TUE PAROLE SONO IMPORTANTI PER ME!

GRAZIE PER IL TEMPO CHE MI HAI DEDICATO.

MODA

LEGGI ANCHE:

SCUOLA DI PELLETTERIA: SALVEREBBE IL SUD. LO INSEGNANO LE SETE DI SAN LEUCIO

NON SOLO CRISI: DOPO IL LOCKDOWN, LE OPPORTUNITÀ DELLA MODA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *