Borsa Le Pandorine: la mia recensione al brand italiano

Borsa Le Pandorine, in simil-pelle, ideale per le passeggiate giornaliere e per le uscite serali. Mi piace?

Ad essere del tutto sincera, questo tipo di borsa non l’avrei comprata.

Perché non amo gli accessori con “molte scritte”, né quelli con numerosi accostamenti di materiali.

Ma sono proprio questi i punti di forza delle Pandorine, cioè le scelte stilistiche che le hanno rese celebri.

Per cui, ho deciso di comprare una Pandorina e recensirla per te!

In molte mi avete chiesto di dedicarmi a questo brand e di scoprire insieme i dettagli tecnici alla base delle sue borse. Quindi tra pochissimo, ci immergeremo nella mia nuova borsa!

Ti anticipo che non è affatto male, ma che mi ha lasciato qualche dubbio. 

So bene che, adesso, sei curiosa di scoprire di cosa parlo. Tra qualche minuto lo scoprirai!

Se mi conosci, sai che ti trovi in un luogo libero, in cui amo parlare delle borse e del mio lavoro senza interessi secondari. Cosa significa?

Significa che le mie recensioni non sono pubblicità, e che nessuno mi paga per parlare di un prodotto piuttosto che di un altro.

Scelgo le borse da recensire soprattutto in base alle tue richieste e alle tue segnalazioni, perché fare informazione è il mio primo obiettivo.

Un’informazione utile, reale e senza peli sulla lingua.

Lavoro da tanti anni nei retroscena della produzione, con la mia azienda nel cuore di Napoli: produco borse Made in Italy per alcuni brand della moda.

So bene quali sono le regole del fashion system e le leggi del mercato.

Ma conosco anche le esigenze e i diritti dei consumatori, perché prima di tutto sono una donna che ama le borse, quindi una consumatrice appassionata.

borsa le pandorine
La mia azienda

Se cerchi la verità sui prodotti che sei chiamata a scegliere, sei nel posto giusto.

Un “posto” che tifa per la produzione legale, per le aziende oneste e per i marchi sinceri.

Un “posto” nato principalmente contro la contraffazione, quindi contro l’acquisto delle borse false.

Ne hai mai comprata una?

Chi non è mai stato tentato!

Tuttavia, per fortuna, arriva sempre il momento in cui la verità ti salta agli occhi e ti sveglia: quel momento forse è arrivato, perché su questo blog puoi scoprire cos’è davvero la contraffazione, chi la gestisce e quali danni irreparabili sta facendo alla nostra comunità.

Dagli artigiani, agli imprenditori, fino all’ambiente, tutti pagano il proprio prezzo.

Ma, adesso, andiamo avanti nel nostro viaggio giornaliero: andiamo alla scoperta di Le Pandorine, il marchio italiano nato nel 2008!

Borsa Le Pandorine: come nasce il brand ironico e “comunicativo”…

Uno dei tratti distintivi e fighi del brand italiano Le Pandorine è dato dalle frasi ironiche e irriverenti che firmano le borse, a caratteri cubitali.

Espressioni che parlano in nome delle donne, emancipate e proiettate ad un nuovo futuro, meno principesco e più ribelle.

” La vita è come una foto. Se sorridi, viene meglio!”

” You are a bad idea, but I like bad ideas”

(Tu sei una cattiva idea, ma io amo le cattive idee)

” I don’t want flowers, I want bags! “

(Non voglio fiori, voglio borse!)

La scelta di comunicare in modo così diretto e divertente è stata vincente per il marchio creato dalle due stiliste italiane, Chiara Felici e Manuela Casella.

Il brand nato nel 2008 fa capo al gruppo Magic s.r.l, il quale nel corso degli anni ha visto nascere altri due marchi a fianco a quello principale, Numero Ventidue e Selfie bag.

Il nome del marchio nasce dalla legenda greca del vaso di Pandora e si riferisce all’innata curiosità femminile, sempre alla ricerca di qualcosa.

I colori accesi, i materiali, le fantasie e i diversi tessuti offrono al pubblico una grande varietà nella scelta. I modelli a disposizione sono molti, e per lo più ispirati dalle borse iconiche del mondo della moda, sebbene rivisitate e create secondo il mood giovane e dinamico di Le Pandorine.

Ma oltre ad investire sulla creatività del messaggio, Le Pandorine ha scelto di puntare sulla presenza massiccia del messaggio stesso: le cifre dedicate alla comunicazione, sia on-line che off-line sono state molto importanti, fin dai primi anni di vita del brand.

Le campagne pubblicitarie, l’attività sui social e la forte presenza sul territorio hanno portato il marchio vicino alle persone, in ogni momento della giornata.

La vicinanza non è stata solo virtuale, ma fisica.

La creazione di eventi cittadini e la presenza alle più importanti fiere di settore, come il Pitti Donna, il Pitti Bimbo e Moda Milano non sono da sottovalutare; senza dimenticare lo sponsor ripetuto a Miss Italia.

Le attività sul territorio, all’interno degli stessi monomarca e il co-marketing con importanti fondazioni, come quella di Maddalena Sisto, hanno fatto girare il nome del brand in modo considerevole.

Si può dire che Le Pandorine sono nate per le donne, vicino alle donne, parlando a loro nome. Senza censure, né troppi limiti morali.

La comunicazione, spesso, ha voluto comprendere anche citazioni dal mondo dello star system o comunque di personalità note, come nel caso della borsa ispirata a Muhammed Alì:

Sting like a bee, float like a butterfly.

Ossia, “Pungi come un’ape e vola come una farfalla”.

Come ripeto spesso, una strategia comunicativa ben strutturata è metà del lavoro in un progetto di vendita. Alla base, ovviamente, c’è il prodotto e il suo valore.

Ma subito dopo, c’è la capacità di comunicarlo e farlo arrivare oltre ogni barriera, sia fisica che mentale. Un marchio che sa raccontarsi, è una realtà destinata ad avere successo.

Il fatturato del marchio, infatti, continua a crescere: nel 2017 è stato circa di 8,5 milioni di euro, e cresce costantemente di circa il 20% fin dalla fondazione.

L’Italia rappresenta l’85% delle vendite, mentre il secondo mercato è la Grecia, poi il Giappone.

Le Pandorine produce circa 200.000 borse all’anno.

Quali sono i dettagli che mi lasciano perplessa, quindi?

Lo vedremo adesso, nella mia analisi alla borsa Le Pandorine!

Borsa Le Pandorine: ecco il modello che ho scelto

borsa le pandorine

Ho scelto la linea Bowling, modello Cupido, in simil-pelle, colore nero, con tracolla rimovibile, prezzo 98,00 euro.

“Cupido passami l’arco, che tu non sei preciso!” è la scritta che compare sulla mia borsa; il modello mi piace, così come i colori e gli accessori.

La borsa non è affatto male, sebbene presenti dei punti deboli.

Vediamo i dettagli:

  • La borsa mi è stata data in un sacchetto che riporta il nome del brand;
  • Mi accorgo subito che è imbottita di carta messa un po’ alla rinfusa, senza ordine né accortezza.
  • Il materiale è la simil-pelle (o finta pelle), ma facendo qualche ricerca vedo che su Amazon compare la scritta ecopelle. Questo è un grande errore, dal momento che l’ecopelle, come abbiamo visto in diversi articoli, non è un materiale artificiale ma è pelle vera lavorata in modo ecologico. Molti brand continuano a fare quest’errore, nonostante la legge si sia espressa in modo molto preciso a riguardo.
  • La tintura della borsa è ben fatta, visto che “colorare” un materiale plastico è decisamente più semplice, rispetto alla pelle.
  • Le cuciture non sono molte; quelle presenti, sono ben fatte.
  • Gli accessori mi piacciono! Dovrò vedere come risponderanno al tempo, e se riusciranno a mantenere integro il colore.

borsa le pandorine

  • All’interno, trovo una tracolla da applicare alla borsa.
  • Ancora all’interno, c’è una fodera abbinata al colore esterno della borsa: mi piace molto! Però noto che tende a staccarsi troppo, perché probabilmente è incollata male. Inoltre, sotto mano sento troppo il “plastificato”.
  • La borsa sembra resistente, ma sicuramente non è una borsa da lavoro; è senza dubbio più adatta al tempo libero, come le uscite serali o le passeggiate pomeridiane.
  • Non riesco a capire dove sia stata prodotta la borsa! E non si tratta di un dettaglio:

Come mai un brand che comunica così tanto non mi informa sulla provenienza della mia borsa?

Sia da produttrice che da consumatrice, penso fermamente che conoscere alcune informazioni sui prodotti sia uno dei principali diritti del pubblico.

Sapere dove è stata fabbricata la mia borsa e da dove provengono i materiali utilizzati, come gli accessori e i tessuti, significa andare in una direzione precisa: verso l’acquisto consapevole.

Comprare in modo consapevole è un tassello importantissimo, oggi.

Non solo in nome della guerra alla merce illegale e contraffatta, ma per spingere i marchi a parlare della loro produzione, a diventare più sostenibili e più vicini alle reali esigenze del pianeta e delle persone.

Cosa ne pensi?

In sostanza, il rapporto qualità/prezzo della mia borsa Le Pandorine è abbastanza buono! Ma preferire che alcuni dettagli siano più curati da un brand internazionale; e che alcuni aspetti diventino delle priorità.

Per cui, la frase della mia borsa “Cupido passami l’arco, che tu non sei preciso!” la ripasso al marchio, chiedendogli più precisione sulle informazioni che mi servono.

Al di là delle mie critiche, la mia borsa Le Pandorine è promossa: le rifiniture sono abbastanza curate e il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso, dal momento che il costo è accessibile e lo stile è decisamente di tendenza.

Voti (0/5)

Cuciture 3 1/2
Tintura 4
Rifiniture 5
Rapporto qualità/prezzo 4

Guarda il video della mia recensione alla borsa Le Pandorine!

Hai un’altra borsa da consigliarmi? Scrivi qui sotto!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

lELBORSA LE PANDORINE

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