BORSA MANGO: LA PRODUZIONE DELLE GRANDI CATENE. È PROMOSSA?

Oggi ti parlerò della borsa Mango, un brand spagnolo che ha scelto il mondo del fast fashion, con un retail che va dall’abbigliamento agli accessori.

Non ti nascondo che questo tipo di catene mi incuriosiscono molto nell’ambito della produzione: mi interessa vedere, da vicino,quale può essere la resa di una borsa creata secondo le regole della velocità, delle tendenze e del prezzo super accessibile.

Lavoro da molti anni nel mondo della produzione conto terzi, creando borse di pelle Made in Italy, nel cuore di Napoli.

Per questo motivo sono, particolarmente, attratta dalle logiche produttive di Mango, di Zara, o di H&M: si tratta di produzioni totalmente differenti, che seguono standard diversi dalla produzione Made in Italy, legata alla storia artigianale.

Un po’ di tempo fa abbiamo visto, assieme, la borsa di Zara, uno dei colossi del fast fashion.

È impressionante la logistica che supporta queste produzioni: le vetrine di queste catene di abbigliamento cambiano almeno ogni sei mesi; e se si conta il numero degli stores, si deduce che alla base c’è un meccanismo ultra collaudato.

Infatti, molti di questi marchi hanno quasi abbandonato del tutto le produzioni offshore (cioè fatte all’estero, come in Cina per esempio), avvicinandole ai punti vendita.

Per cui, sono ritornati a produrre in Europa, così da essere più veloci nella logistica.

Ma la borsa Mango mi ha fatto una sorpresa, da questo punto di vista.

E tra poco ti dico quale!

Il brand spagnolo è nato a Barcellona nel 1984, per mano di Isak Andic e Nahman Andic, due fratelli di origini turche.

Dopo appena un anno, Mango si trovò ad aprire, solo a Barcellona, altri 5 punti vendita.

Nel 1999, l’azienda raggiunse il record di 99 punti vendita in Spagna; e da qui, partì la crescita fuori i confini nazionali, iniziando dal vicino Portogallo.

Attualmente Mango è presente in 105 paesi del mondo con circa 2000 punti vendita. In Italia abbiamo 68 negozi.

Ma questa notizia, l’ho appresa solo adesso, infatti all’interno del video della mia recensione alla borsa Mango, affermo che il brand spagnolo è presente solo in pochi paesi dell’Unione. Si è trattato di un errore di distrazione a dire il vero… ma anche di “percezione”. Perché?

Mango non ha la pretesa di essere presente in tutti i paesi del mondo, nonostante la sua filosofia cosmopolita.

Il marchio iberico parla molto di “stile mediterraneo” e questo, probabilmente, implica alcune scelte precise. Infatti Mango non è interessato ad aprire negli Stati Uniti per esempio, ma è molto presente in America Latina.

Questo concetto, probabilmente, ha influenzato le mie ricerche. Ma sono qui anche per informarti, per cui voglio essere quanto più precisa.

Nel 1995 l’azienda, già possedeva un sito web di buona qualità e nel 2000 metterà in moto i negozi online: senza dubbio, il brand è stato un pioniere in questa direzione, visto che ancora oggi esistono molti marchi che non hanno abbracciato la vendita on-line.

Infatti, la mia esperienza sul sito è stata molto positiva: è molto intuitivo e semplice, con una modalità d’acquisto molto comoda.

L’obiettivo è quello di arrivare al 20% del fatturato tramite la vendita on line, entro il 2020 (fonte: fashionnetwork).

Ma questo non significa che il brand trascuri i negozi fisici, anzi. Nel 2013 sono stati investiti circa 600 milioni di euro per l’apertura di 200 megastore.

Alcuni tra i punti di forza di Mango sono stati proprio la tecnologia e l’informazione, assieme alla velocità e ad alcune scelte aziendali. Una in particolare?

Quella legata alla produzione.

Mango, a differenza di Zara, non produce tutti i suoi prodotti, ma possiede una rete di oltre 140 fornitori. Questi ultimi sono presenti soprattutto in Spagna, Portogallo, Turchia e Marocco.

Per cui, avremo un sistema ibrido: la produzione sarà sia interna che esterna.

ECCO LA MIA BORSA MANGO

Ho scelto una borsa a bauletto cocco, di piccole dimensioni, effetto pelle di coccodrillo, manico corto e tracolla rimovibile.

L’ho pagata 36 euro, un prezzo a mio parere molto accessibile.

Inoltre, vedendo un po’ le tendenze, è un tipo di prodotto che andrà molto di moda quest’anno!

Come ti ho anticipato, il sito ufficiale di Mango funziona molto bene: Se decidi di farci un giro, vedrai come la proposta è molto ampia.

Oltre all’abbigliamento standard e agli accessori, ho trovato molti prodotti per bambini, per uomo e per i diversi tipi di outfit. Ci sono linee dedicate solo all’abbigliamento da Campagna, da Viaggio o per l’Escursionismo.

Questo, a mio parere, è uno dei punti di forza di una produzione fast fashion: può offrirti molto in pochi metri quadrati (reali o virtuali).

Appena “spacchetto” la mia borsa, però, vedo una cosa un po’ strana: un’etichetta che mi informa del Made in China.

Questo mi ha stupito molto visto tutto ciò che ho letto sulla “produzione vicina” e il ritorno in Europa. Non trovi sia un po’ incoerente?

Ma, come ripeto spesso, il luogo di produzione non è sempre collegabile alla qualità del prodotto. Conta più il Come del Dove, in certi casi. Anche se, personalmente, sono fan del made in casa.

Per cui, andiamo a vedere, da vicino, la mia borsa Mango.

La prima cosa che noto è che nonostante sia importata “non puzza molto”: spesso il packaging che si usa per i “lunghi viaggi” e il sistema di conservazione possono portare un cattivo odore.

Ma questa volta, il danno è stato minimo; anche se il tipo di packaging ha un po’ “sgualcito” la mia borsa!

La borsa è molto morbida sotto mano: bisognerà vedere come reagisce al tempo; e potrai scoprilo seguendo i miei video, in cui ti farò sapere sempre come mi sono trovata con le borse che compro.

Guardo la borsa nei dettagli e noto alcune cose:

  •  Le magline della borsa sono state cucite, poi risvoltate e poi applicate: per cui la cucitura è ben in vista. Questo tipo di lavoro, noi lo facciamo a mano e non a macchina. Per cui, la resa finale sarà diversa. Senza dubbio, esteticamente migliore. Ma si tratta di una borsa economica, per cui comprendo a pieno questo tipo di lavorazione.

  • La tintura non è proprio il massimo e noto, qui e lì, fili volanti lasciati al caso.

In sostanza, le rifiniture non appaiono molto curate.

Ma c’è da dire che il prezzo della borsa è abbastanza basso, per cui non posso aspettarmi una cura particolare per i dettagli.

Questa borsa mi ricorda un’altra già vista in passato: la borsa Aldo. Te la ricordi?

LA MIA BORSA È PROMOSSA?

Siamo di fronte ad un prodotto del fast fashion, fabbricato in modo seriale e continuativo. Una borsa che risponde alle esigenze di velocità, tendenza e comodità.

Non è certamente una borsa artigianale ed autentica, ma è una borsa che sento di promuovere, visto il tipo di acquisto.

Ovviamente senza fare grossi salti di gioia!

La mia borsa dunque è PROMOSSA ma…

Ciò che penso è che con qualche soldo in più, puoi acquistare una borsa Made in Italy, dal materiale più selezionato e la manodopera più attenta.

Esistono molti brand della nostra terra poco conosciuti, che lavorano seguendo la qualità e anche lo stile: borse super fashion fatte seguendo gli standard del Made in Italy!

Se mi segui, insieme, scopriremo meravigliose realtà che lavorano in modo onesto e vendono prodotti realmente originali.

COMPRA SEMPRE BORSE ORIGINALI!

… E boicotta il mercato illegale della contraffazione.

GUARDA LA MIA RECENSIONE ALLA BORSA MANGO E SCOPRI TUTTI I DETTAGLI!

HAI MAI COMPRATO UNA BORSA MANGO?

SCRIVI QUI SOTTO PER DIRE LA TUA SUL BRAND, OPPURE PER CONSIGLIARMI UN’ALTRA BORSA!

Grazie per il Tempo che mi hai dedicato.

2 pensieri riguardo “BORSA MANGO: LA PRODUZIONE DELLE GRANDI CATENE. È PROMOSSA?

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