BORSA MORPHÈ ESTRO ITALIANO: DUE DONNE, UN SOGNO. LA RECENSIONE
La Borsa Morphè Estro Italiano è stata ideata da due giovani donne che hanno creduto fino in fondo al loro progetto creativo.
Pelletteria romana, artigianato e ricerca. Queste sono le prime parole che mi vengono in mente pensando al brand che conosceremo oggi.
Un marchio che nasce con l’intento di unire funzionalità ed estro stilistico, senza trascurare la dinamicità della nuova donna.
Le borse Morphè, infatti, sono trasformabili: da zaino a secchiello, da cartella a shopper, fino a diventare eleganti borse da sera. Questo grazie al polimorfismo dei modelli, il quale diventa parte centrale della filosofia del marchio.
Il nome Morphè infatti fa proprio riferimento alla parola “forma”, che per le creatrici del brand, non è qualcosa di statico e immutabile. Ma, piuttosto uno spazio in cui ci si muove ogni giorno, cambiando prospettiva.
“Sempre la stessa, mai uguale” si legge sul sito del marchio romano, riferendosi alla possibilità di trasformare la propria borsa in base al momento della giornata.
Come vedi, dietro una borsa non esiste solo la produzione; ma pensieri, progettazione e valori.
Un marchio così strutturato ha tutte le potenzialità per crescere.
Negli ultimi tempi, mi sto dedicando in modo particolare ai marchi emergenti che si fanno spazio nel mondo.
E mi trovo sempre di fronte a realtà molto diverse tra loro. Ognuna con le sue meraviglie. Ed ognuna con i suoi punti deboli.
Tra i punti critici, trovo spesso la mancanza di comunicazione e di una strategia di marketing ben definita. Molti marchi non riescono a raccontarsi e a trasferire i valori fondamentali del progetto.
Ebbene, Morphè è una realtà che ci riesce benissimo.
Sono stata subito coinvolta dall’idea e dal suo sviluppo; dalla realizzazione del progetto e dal modo in cui viene comunicato.
Quest’aspetto è davvero importante per un marchio che, inevitabilmente, dovrà competere in un mercato fluttuante e denso come quello virtuale, cioè nella vendita on-line.
Il merito, senza dubbio, va alle due fondatrici di Morphè, Elisabetta e Serena.
Sono due donne con background diversi che hanno scelto di unire le loro competenze per dare vita a qualcos’altro. Morphè, il brand che nascerà nel 2013.
Elisabetta De Cesare è architetto e designer. Racconta che l’istinto creativo ha sempre fatto parte della sua vita, fin da quando era una bambina.
Si divertiva a creare i vestitini alle barbies con la macchina da cucire della nonna, e ad ammirare il nonno che restaurava i dipinti del salone.
Le conoscenze tecniche apprese con l’architettura, assieme alla passione per il disegno e per i colori, permetteranno ad Elisabetta di avere tutti gli strumenti necessari per creare e progettare gli accessori Morphè.
“Il disegno, per me, è un punto di partenza del processo, un’occasione di riflessione critica e ironica.”
Così scrive Elisabetta sul sito del brand.
Serena De Santis, invece, è laureata in Lingue e letterature straniere, e lavora come responsabile commerciale e marketing.
La sua passione per il mondo della moda e della creazione, l’ha spinta a riflettere sulla necessità di ogni donna di possedere accessori che parlano di lei, cuciti su misura sulle sue giornate.
Realizzare le borse Morphè, come lei stessa racconta, significa avere la possibilità di concretizzare i desideri delle persone.
Serena partecipa maggiormente alla fase produttiva, e si dedica alla sfera amministrativa del marchio; inoltre, si occupa della comunicazione e della ricerca dei nuovi canali di vendita.
Siamo di fronte, quindi, ad una squadra che funziona!
Due donne, due persone intraprendenti, che hanno deciso di investire risorse, tempo e grinta in un progetto che non ha solo la “forma”, ma una considerevole sostanza.
Io conosco bene il mondo della produzione. E conosco tutti gli ostacoli che si possono trovare al principio del cammino.
Ho un’azienda che si occupa di produzione di borse, nell’ambito della pelletteria.
Non ho un marchio, perché ho scelto di produrre conto terzi, cioè per “altri”: collaboro con alcuni marchi della sfera di lusso, partendo dalla scuola artigianale della pelletteria napoletana, quella che mi hanno insegnato i miei genitori.
Se non sei un addetto ai lavori, non puoi sapere tutto quello che c’è dietro ogni singola borsa.
Dai fornitori dei materiali, fino ai terzisti della produzione, per arrivare alla logistica e alla vendita; dal costumer care fino alle strategie di marketing, si tratta di un sistema complesso e dinamico, fatto di persone.
Si tratta della nostra filiera.
Forse, adesso stai pensando che molti settori, e non solo la pelletteria, sono così complessi.
E hai perfettamente ragione!
Per questo bisogna sempre andare a fondo alle cose. Qualunque sia il tuo tipo di acquisto, è importante conoscerlo.
La produzione tessile e pellettiera rappresentano, da sempre, le nostre eccellenze nel mondo. E noi le stiamo trascurando. Per non dire, svendendo.
Informarsi sulla filiera della nostra produzione, quindi sulla provenienza dei prodotti che compriamo significa dare valore all’anima del Made in Italy.
La storia di un prodotto potrà essere determinante per il nostro acquisto.
Se cercheremo sempre di più le informazioni sulla filiera, le aziende dovranno “accontentarci“, cioè dovranno darcele.
Dove si producono le borse? Chi è il fornitore della pelle? Come è stata conciata?
I marchi, come i terzisti e gli imprenditori, dovranno metterci la faccia, oltre che il capitale.
Non sarebbe meraviglioso un Made in Italy che si riappropriasse della qualità che merita?
Ad esempio, molti marchi del lusso producono a Napoli, ma quasi nessuno lo sa.
Questa è solo una delle verità nascoste che, invece, potrebbe favorire i nostri comparti produttivi, se più “pubblicizzata”.
Per tutte queste ragioni e per la mia lotta contro il mercato del falso, cioè contro la contraffazione, HO SCELTO DI RACCONTARE I MARCHI CHE COMPRO.
Quelli che vengono dalla filiera legale, cioè prodotti e venduti tramite canali legali.
ED È PER QUESTO CHE NON PRENDO SOLDI PER LE MIE RECENSIONI: I MIEI ARTICOLI NON SONO “PUBBLICITÀ”, MA SPAZI LIBERI SUI QUALI CONFRONTARCI.
E la storia di oggi, quella di Morphè, è particolarmente legata alla filiera di cui parlo, dal momento che l’intera produzione si fa a Roma.
Elisabetta e Serena, infatti, hanno scelto di affidare la produzione agli artigiani romani; potremmo dire che è una produzione a chilometro zero.
Anche i materiali per le borse provengono da fornitori Made in Italy, per mantenere fede a quell’estro tutto italiano.
A dire il vero, la pelletteria romana mi sta regalando molte sorprese, perché non immaginavo fosse così florida! Ricordi altre borse, viste un po’ di tempo fa, fatte nel Lazio?
Per esempio, la borsa Elena Lera e la borsa Hibourama!
BORSA MORPHÈ ESTRO ITALIANO: ECCO IL MODELLO CHE HO SCELTO!
Ho comprato la mia borsa Morphè Estro Italiano direttamente sul sito e mi è arrivata in pochissimo tempo.
Ho scelto una mini Avril rame, effetto laminato con rouches nocciola. L’ho pagata 110,00 euro anziché 250,00, perché era in offerta. Ottimo!
È una borsa a mano oppure a spalla, con una tracolla amovibile, cioè che si può rimuovere.
Come tutte le borse Morphè, anche la mini-avril è trasformabile, grazie alle ali laterali che possono essere “chiuse”, modificando la geometria e il mood della borsa.
Sul sito, leggo che la “piccola” Avril, “vezzosa ed elegante”, è ispirata alla danzatrice Jane Avril, musa del famoso pittore Henri de Toulouse-Lautrec.
VEDIAMO I DETTAGLI:
- Il packaging mi piace molto: riporta il nome e il logo del brand, così come la flanellina. Inoltre, è corredato di un biglietto che mi da informazioni sulla borsa e sulla sua “unicità“, firmato dalle due fondatrici del brand. Un vero e proprio certificato di acquisto. Molto figo! La presentazione del prodotto è molto importante perché testimonia l’attenzione verso chi lo sceglie.
- L’effetto laminato è ben fatto, molto meno forte di come mi aspettavo; mentre per le dimensioni, la borsa risulta molto più piccola rispetto a quello che credevo. Ma in questo periodo sto sperimentando misure diverse, rispetto alle mie solite bag extra-large. Quindi va più che bene!
- Mi piace molto il logo del marchio che ritroviamo diverse volte: è discreto, ma si fa notare!
- All’interno trovo la tracolla della borsa; purtroppo è avvolta nella plastica, una scelta che non condivido molto. Ma è molto bella, con le sue rouches laterali. Sebbene non sia regolabile, proprio per presenza delle rouches.
- L’apertura principale ha un bottone a calamita.
- All’interno, è rivestita con la fodera; c’è un taschino posteriore con chiusura lampo, sotto il quale ritroviamo il logo del brand.
- La borsa si trasforma grazie ad un bottone che “raccoglie” al centro le parti laterali della borsa, facendola diventare una sorta di “sacco”. Molto figo!
- Ho dei dubbi sulla capacità della borsa, cioè quale peso può contenere. Ma la proverò e ti farò sapere come sarà andato il test di utilizzo!
BORSA MORPHÈ ESTRO ITALIANO: È PROMOSSA?
I progetti così pensati mi piacciono molto. Ho un debole per chi si mette in gioco e lo fa al 100%, senza trascurare nessun dettaglio della propria “impresa”.
Morphè è un marchio che ben testimonia l’audacia del Made in Italy e la volontà di garantire la qualità, oltre ogni scelta stilistica.
Elisabetta e Serena hanno saputo collaudare un marchio che si presenta bene al mondo, con tutte le premesse necessarie per il successo.
La mia borsa è decisamente promossa!
Ci sono piccoli difetti, come alcuni fili volanti che ho notato nelle cuciture e la presenza dell’involucro di plastica attorno alla tracolla. Ma si tratta di dettagli.
E sono certa che, con il tempo, saranno “migliorati”.
Continua a seguirmi e a scoprire la bellezza delle storie dietro alle borse!
VOTI (0/5)
CUCITURE | 4 |
TINTURA | 4 |
RIFINITURE | 4 1/2 |
RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO | 4 |
UTILITÀ | 3 |
GUARDA IL VIDEO DELLA MIA RECENSIONE ALLA BORSA MORPHÈ!
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GRAZIE PER IL TEMPO CHE MI HAI DEDICATO.
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