Produzione borse in pelle: come scegli il materiale giusto?

Produzione borse in pelle: come scegliere il materiale adatto?

Se hai intenzione di avviare una produzione borse in pelle, tra le prime scelte importanti, inevitabilmente, c’è quella sui materiali.

Sì, perché le tipologie di pelle sono tantissime e variano a seconda della provenienza animale, del tipo di concia che è stata usata, dei trattamenti e molto altro.

In aggiunta a questo, è opportuno soffermarsi sul fatto che in base al modello e al costo finale della borsa, è doveroso usare un pellame specifico.

Per cui, è bene prendere tutte le informazioni utili prima di scegliere il materiale che fa a caso tuo.

Ma prima di entrare nel vivo della questione, mi presento: io sono Ornella Auzino e mi occupo di produzione conto terzi di borse in pelle.

Lavoro nel comparto napoletano realizzando borse Made in Italy per diversi brand di moda; si può dire che sono nata e cresciuta nella pelletteria, un settore che conosco bene e che non smette di insegnare.

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La mia azienda

Mi definisco una pellettiera digitale, proprio perché ho scelto di portare in rete questo mondo così vasto e affascinante; lo faccio tramite questo blog e gli altri canali digitali.

Ho scelto di farlo per aprire una grande finestra sulla pelletteria e la manifattura italiana, due ambiti molto colpiti da un gigante tossico: il mercato del falso.

La mia battaglia alla contraffazione parte qui.

In sostanza, fare informazione è la mia arma contro gli acquisti fake, una grande piaga del nostro sistema economico.

Il mercato del falso è gestito dalla criminalità organizzata, che non si fa problemi a sfruttare i lavoratori specializzati, a minacciare l’ambiente con prodotti tossici e privi di controllo, a vendere borse scadenti e prive di valore reale.

Sono certa che tu stai dalla mia parte!

Adesso andiamo a vedere assieme quale materiale è adatto alla tua produzione borse in pelle.

Produzione borse in pelle: provenienza, concia, scelta

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Recentemente ho realizzato una playlist sulla pelle e la produzione borse, in collaborazione con Stefania Parasole, product manager ed esperta di pelletteria.

Abbiamo affrontato diverse tematiche che riguardano la pelletteria, dai tipi di concia, fino ai metalli e alle stampe.

E abbiamo visto che la scelta è davvero sconfinata.

Prima di avviare una produzione è importantissimo sapere:

  • Cosa vuoi produrre
  • Per chi vuoi produrre
  • Dove vuoi produrre

Se hai pensato di creare una linea di lusso, allora la tua borsa avrà un esigenze differenti rispetto ad un’altra nella fascia media di mercato.

In base quindi al tipo di prodotto, al pubblico di riferimento e alle scelte stilistiche ti servirà un materiale piuttosto che un altro.

Vediamo di cosa sto parlando.

Provenienza e costo medio

Da quale animale proviene la pelle usata per le nostre borse?

Iniziamo con il fare un’importante premessa: la pelle che viene usata normalmente nel processo produttivo viene dagli animali dell’industria alimentare, quindi si tratta di “scarti” inevitabili, e non di animali macellati per l’abbigliamento; almeno fin quando la nostra dieta prevederà l’uso di carne.

Per questo motivo, oggi, la pelle è uno dei materiali più sostenibili nell’industria dell’abbigliamento.

Anche perché, essendo di natura organica, il prodotto così realizzato non dovrà subire particolari processi di smaltimento a fine vita.

Per quanto riguarda le pelli pregiate invece, ossia quella di coccodrillo, pitone, tartaruga e via dicendo, allora il discorso cambia radicalmente; ma per fortuna questa tendenza sta andando a scomparire.

Per cui, la nostra pelle viene dagli animali che mangiamo. 

In particolare, la produzione di borse in pelle prevede l’uso della pelle di vitello o di bovino. 

Questi animali, a differenza della capra, sono più “ampi”, per cui sarà più semplice ricavare la quantità di pelle che serve per una borsa, riducendo gli scarti al minimo.

“Meno scarti” equivale a dire “costo più contenuto”.

Per cui, quando andrai dal fornitore, ti parlerà di mezzo vitello, proprio perché la pelle dell’animale viene tagliata in due parti uguali e simmetriche, per poi essere destinata alla produzione di borse.

La pelle di vitello, generalmente, viene utilizzata per le borse e gli accessori da uomo, mentre il bovino sarà la scelta dominante per le borse da donna.

La provenienza dell’animale in questione, intesa come habitat, è molto importante, sia per la resa della pelle che per il prezzo.

È ovvio che un animale cresciuto nel benessere, quindi in un ambiente sano, all’aria aperta e con un nutrimento adeguato, avrà una pelle differente rispetto ad una creatura che proviene da un clima più arido, o cresciuto in condizioni precarie.

La pelle, nel secondo caso, potrà presentare dermatiti oppure punture di insetti e cicatrici.

Mentre la pelle di un animale cresciuto in un habitat favorevole, sarà migliore. Di conseguenza più costosa.

In base a questo tipo di selezione, avremo 3 tipi di pelle:

Pelle di prima, seconda e terza scelta, in cui la prima scelta sarà inevitabilmente la più costosa.

Tuttavia, per la tua borsa non dovrai necessariamente fare “un’unica scelta”: spesso vengono usati tipi di pelle differenti, a seconda delle parti della borsa.

Potrai adoperare, ad esempio, una pelle di prima scelta per la parte esterna della borsa ed una di terza scelta per rivestire la parte interna o quelle laterali.

Di solito la pelle migliore è di provenienza europea, come ad esempio il pellame fornito dagli allevamenti francesi, famosi per crescere animali in salute.

Il prezzo minimo di una pelle commerciale è di 12,00 euro al metro², ma si può arrivare a 120,00 euro per una pelle di vitello in pieno fiore proveniente da un allevamento francese.

In sostanza, puoi scegliere tra diverse fasce di prezzo, in base alla qualità della pelle che ti serve.

Concia al vegetale o al cromo?

La pelle grezza arriva nelle concerie per il trattamento di concia.

In Italia l’industria conciaria rappresenta una vera e propria eccellenza, grazie alla storia della nostra manifattura e tutta l’innovazione che ha saputo accogliere nel corso degli anni.

Esistono due tipi di concia e in base a questo diversi tipi di pellame: la concia al vegetale e la concia al cromo.

  • La concia al vegetale

È la prima ideata dall’uomo: si effettua con l’uso dei tannini, una sostanza presente negli estratti vegetali.

I tannini sono capaci di formare complessi insolubili con le proteine della pelle animale, evitando così il deterioramento dello stato fisico della pelle.

Si tratta del metodo più sostenibile, in termini ambientali, dal momento che è totalmente naturale.

  • La concia al cromo

Questo tipo di concia prevede l’uso dei sali di cromo, con un trattamento preventivo della pelle che si chiama piclaggio, ossia la lavorazione della pelle con una soluzione di sale comune e acido.

Per cui, non si tratta di un processo naturale come quello della concia al vegetale.

In base alla concia che sceglieremo avremo prodotti differenti. 

La pelle conciata al vegetale si presenta più “dura” e rigida; comunemente viene chiamata “cuoio” ed è quella che troviamo nelle cartelle vintage, le bisacce o le borse più classiche.

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Mentre un pellame conciato al cromo sarà più morbido e duttile; inoltre, se si tratterà di pelle di bovino, potrà essere bottalata, ossia acquisirà un effetto stropicciato o invecchiato.

La bottalatura è una rifinitura possibile grazie a grandi botti che, con la forza centrifuga di una lavatrice, romperanno il fiore della pelle, lasciando che si formino piccoli grani sulla superficie.

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Che tipo di pelle desideri per la tua borsa?

Se cerchi una pelle che profuma di natura, dalla resa classica e l’immortale effetto vintage, allora puoi optare per una concia al vegetale.

Se al contrario, vuoi un materiale più malleabile e soffice, da poter adattare su diversi tipi di borse, potrai provare con una concia al cromo, con o senza bottalatura.

Anche per quanto riguarda la concia, saremo di fronte a costi diversi: dal momento che nella concia al vegetale i tempi sono dettati dalla natura, allora si avrà un processo più lungo. Per cui, in generale, più costoso.

Strati e scelte

La conceria si occuperà di dividere la pelle a strati, da cui usciranno diversi tipi di pellami.

  • Lo strato superiore della pelle si chiama fiore ed è la parte più nobile, per cui la più valorosa.

Come abbiamo visto prima, tuttavia, questa parte della pelle è soggetta alle condizioni di vita dell’animale, per cui la qualità del fiore dipenderà da questo.

  • Sotto al fiore, troviamo la crosta.

La crosta non ha la stessa purezza del fiore, ma è ampiamente usata nella produzione di accessori e abbigliamento.

Infatti, una volta smerigliata, quindi ripulita dalle imperfezioni, avrà un aspetto piuttosto vellutato, diventando quello che comunemente chiamiamo camoscio. Il prezzo sarà inferiore rispetto al fiore.

  • In seguito, troviamo gli strati finali della pelle.

Questi ultimi non verranno cestinati, ma lavorati e pressati per diventare “altre parti” di accessori, come ad esempio la suola per le scarpe.

Oltre a ciò che abbiamo visto sulla pelle e le scelte che puoi fare, esistono tantissimi aspetti da valutare prima di iniziare a produrre: le stampe sulla pelle, i laminati, gli accessori, i metalli e via dicendo.

La tua borsa sarà un riassunto creativo di scelte, identità e volontà.

Produzione borse in pelle: fai volare il tuo progetto

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Dopo tante esperienze nell’ambito della pelletteria, mi sento di darti un consiglio importante: arriva dal produttore con le idee chiare.

Se non hai un progetto borsa, affidati ad un designer per un’idea stilistica che rispecchi lo stile che hai in mente.

Se non hai un fornitore della pelle, inizia a cercarne uno.

Se non hai un budget da dedicare al marketing e alla comunicazione, prova a crearlo.

Progetta la tua idea del prodotto e rendila quanto più “realizzabile”.

Solo a quel punto potrai contattare i produttori per chiedere il tuo preventivo.

Non sai dove cercarlo?

Scrivimi qui sotto o contattami sui canali social e facciamo due chiacchiere!

Oppure compila il form per avere un preventivo per la tua linea di borse!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato. 

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