Borsa Alivernini: il valore dei giovani che scelgono l’artigianato. La recensione
Il mio ultimo acquisto è la borsa Alivernini, fatta a mano da una giovane artigiana italiana che ha scelto di esprimere se stessa tramite le note dell’artigianato.
La borsa Alivernini non è solo un prodotto del Made in Italy , ma una storia che lo sostiene e fa sperare in un futuro più luminoso per la nostra pelletteria.
Tra pochissimo vedremo perché.
Prima, ho il dovere di ricordarti una cosa importantissima:
Le mie recensioni non sono “sponsorizzate”, cioè non prendo soldi né prodotti in regalo per parlare dei marchi che ti presento.
Ho acquistato di tasca mia la borsa Alivernini, e tutte quelle che troverai sul mio blog.
Principalmente, perché credo sia necessario sostenere in modo concreto i brand della nostra filiera produttiva, soprattutto se giovani e pieni di buoni propositi.
Inoltre, questo è un luogo di verità.
Cerco di mettere a fuoco le storie reali che danno vita alle borse, e tutti i dettagli sulla loro produzione. Perché conoscere ciò che stai comprando, significa poter scegliere.
A volte, dimentichiamo che il nostro portafogli è un valido strumento di democrazia, perché ci permette di premiare chi lo merita e ristabilire gli equilibri necessari, a prescindere dalle “leggi” della moda.
Ma alla base di tutta la mia attività sul web, tramite questo blog, il mio canale youtube e le mie pagine social, c’è la mia battaglia storica.
Quella contro la contraffazione, uno dei traffici più dannosi.
Forse nessuno ti ha mai detto quanto sia nocivo comprare una borsa falsa. Anche solo una volta.
I tuoi soldi finiranno direttamente nel circuito dell’industria criminale, la principale causa degli enormi danni ambientali, dello sfruttamento della manodopera e della mercificazione di prodotti scadenti e pericolosi.
Per cui, adesso ti trovi nella mia trincea. E la mia unica arma è il racconto della verità.
Tuffiamoci nella storia di Camilla, una storia che amerai.
Borsa Alivernini: la forza di cambiare rotta…
Camilla Alivernini, classe 1991, è un’artigiana romana che ha trovato nella creazione manuale il suo modo personale di presentarsi al mondo. Di esprimersi senza riserve.
Ma non è stato sempre così.
Ho conosciuto Camilla Alivernini grazie ad instagram, un social che uso molto per esplorare il mondo dei nuovi brand.
La sua storia mi ha colpita.
Non solo perché, da sola, è riuscita a mettere in piedi un brand estroso e strutturato. Ma perché la pelletteria per Camilla è stata una scelta personale. E nient’altro.
Molto spesso i giovani artigiani, o creatori di marchi emergenti, sono cresciuti nelle stanze della produzione, grazie alle attività di famiglia.
Questo dice molto sulla loro passione, maturata negli anni all’interno dell’azienda familiare: una sorta di ingranaggio sano che riesce a trasmettere amore ed esperienza.
Io stessa sono figlia d’arte, perché oggi gestisco l’azienda creata dai miei genitori: mi occupo di produzione di borse di pelle Made in Italy, lavorando con alcuni marchi famosi della moda.
Ma l’interesse di Camilla per la pelletteria artigianale non proviene dal retaggio familiare. Lei stessa è la radice della sua passione.
E questo è indicativo di un mondo che può rinascere, nutrendosi del talento dei giovani, voraci di ideazione e curiosità.
Camilla ha scelto di incamminarsi verso l’artigianato, dopo alcuni anni di vita accademica. Ha lasciato quella che era la sua vita, per tuffarsi in un’altra.
Oltre il coraggio, c’è bisogno di molta determinazione per cambiare rotta senza alcuna sicurezza.
Quante volte pensiamo di mollare tutto, ma restiamo incastrati nella routine che ci fa sentire “protetti”?
Ebbene, Camilla Alivernini ha scelto l’avventura, a discapito della protezione.
Ha scelto di vivere il suo estro a 360° grazie alla produzione manifatturiera.
Venendo da uno scenario accademico, però, la nostra giovane romana sapeva che alla base di tutto c’è sempre lo studio. Senza conoscenza e approfondimento, non può esistere un progetto valido e lungimirante.
Per questo, ha affiancato i maestri artigiani più esperti e ha studiato molto, prima di creare Alivernini, il suo marchio di borse fatte a mano.
Il sito del brand è in costruzione, per cui tutte le sue borse si possono ammirare nella vetrina di instagram, gestita molto bene.
È da lì che ho potuto fare il mio acquisto.
Io ho un debole per chi riesce ad usare i social in modo funzionale e fantasioso, perché si tratta di canali che danno valore al nostro lato professionale, senza escludere quello più intimo. Toccando, spesso, le corde della verità (filtri a parte!)
Sono decisamente contraria alla demonizzazione dei social, e della tecnologia in generale, poiché come ogni strumento creato dall’uomo, ciò che ne decreta la natura è il modo in cui vengono usati: c’è chi è saggio, e chi invece diventa selvaggio.
Ma adesso, andiamo a vedere da vicino la mia borsa Alivernini!
Borsa Alivernini: ecco il modello che ho scelto
Come ti ho anticipato, ho scelto la mia borsa grazie ai modelli presenti su Instagram.
E quella che ho scelto mi ha colpito fin da subito. L’ho trovata geniale!
Il tocco di classe è l’aggiunta di un portafogli, annesso alla borsa sul lato anteriore.
Questa caratteristica è nata da una esigenza, come mi spiega Camilla.
Normalmente è difficile trovare un borsa piccina che possa contenere il nostro portafogli.
Bisogna sempre ricorrere ad un escamotage, come per esempio sostituirlo ad un porta-monete, oppure lasciare i soldi sciolti, nei casi più estremi.
Io, per esempio, negli ultimi tempi uso molto il portafogli che mi è stato regalato dalle ragazze di Ireri, in omaggio con la borsa che ho acquistato.
Ricordi la recensione al marchio Ireri?
Quando ho visto la borsa di Camilla Alivernini, così funzionale e così strutturata, me ne sono innamorata.
Al principio, avevo scelto il nero come colore.
Ma quando Camilla mi ha mostrato le altre tonalità a disposizione, ho preferito il color naturale.
È una borsa in pelle di vitello in pieno fiore, dal finish leggermente trasparente, una tracolla e un manico rimovibili, accessori in oro satinato e portafogli annesso.
L’ho pagata 90,00 euro, compresa la spedizione.
La borsa che ho comprato prende proprio il nome della creatrice. Si chiama Cami.
Ed è stata creata in un momento molto particolare della sua vita professionale, dato che è un prodotto pensato nel post-quarantena.
Il primo lockdown che abbiamo affrontato, a causa della pandemia dovuta al covid-19, è stato “pesante” per molte attività economiche, comprese quelle a carattere individuale.
Camilla aveva smesso di fare borse. Come molti altri.
Per cui, la prima borsa progettata dopo la lunga pausa ha risuonato di tutta l’energia che vibrava nell’aria in quei mesi. La voglia di andare avanti era tanta, e molto percettibile.
Le lunghe introspezioni da quarantena avevano lasciato il posto alla necessità di mettersi in moto. Con il corpo e con l’anima.
Camilla mi ha spiegato, infatti, che questa borsa dice molto su di lei. Per cui, ha preso il suo nome.
Vediamo tutti i dettagli:
- La mia borsa Alivernini è arrivata in una scatola logata, con una flanellina logata e un biglietto di ringraziamento per l’acquisto: piccoli dettagli che contano molto!
- La borsa è leggerissima e, a prima vista, si presenta molto bene.
- La tracolla è rimovibile e regolabile, grazie ai nodini che la legano alla borsa: un dettaglio molto particolare, che si discosta dai classici ganci.
- Anche il manico è rimovibile: potrò scegliere se portare la mia borsa a mano, o a tracolla.
- Mi piacciono molto i bordi, i quali sono tinti di un colore naturale; in pratica, in assenza di tintura, la “crosta” si presenterebbe di quello stesso colore, naturalmente. Inoltre la tintura è asciutta e compatta.
- Anche le cuciture sono ben fatte. Sono precise anche nella parte posteriore, mantenendo volumi e linearità.
- Il portafogli, aggiunto alla parte anteriore della borsa, presenta diversi scomparti: per le monete, per i contanti e per le carte. Decisamente un’ottima idea!
- All’interno, sul lato posteriore, trovo il logo del marchio stampato su un lembo di pelle che richiama l’intera borsa.
- Gli accessori, in oro dal finish satinato sono molto gradevoli, ma rischiano di graffiarsi facilmente. Per questo, dovrò fare attenzione.
- La cura dei dettagli è molto presente, così come la funzionalità della borsa.
Borsa Alivernini: è promossa?
La borsa Alivernini mi è piaciuta fin da subito, per il progetto che si porta dietro, ossia una struttura compatta e precisa con il valore aggiunto di un utilissimo portafogli.
Vista da vicino, ho potuto apprezzare anche altri dettagli, come la bordatura, il colore della borsa e le cuciture.
È visibile che si tratta di un prodotto studiato, ben rifinito e basato sul nostro artigianato.
Il Made in Italy è una terra da coltivare, perché fertile e piena di frutti meravigliosi. La partecipazione di Camilla e dei giovani che, come lei, si innamorano del nostro artigianato ne dimostra le potenzialità.
Per me è una grande speranza di rinascita.
È molto tempo che parlo dell’importanza di una Scuola di Pelletteria per il sud, la quale potrebbe dare un nuovo punto di vista ai nostri giovani senza lavoro, e nuova linfa vitale alla nostra produzione, bisognosa di nuove idee e menti fresche.
Sei d’accordo?
La tua opinione è importante per me, scrivi qui sotto!
Voti (0/5)
Cuciture | 4 |
Tintura | 4 |
Rifiniture | 4 |
Rapporto qualità/prezzo | 5 |
Utilità | 4 1/2 |
Guarda il video della mia recensione alla borsa Alivernini!
Consigliami un’altra borsa da raccontare, scrivi qui sotto!
Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
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