GLI ITALIANI NON SCELGONO IL MADE IN ITALY: COSA COMPRANO?

I dati sulle esportazioni sono impressionanti: il Made in Italy viaggia all’estero, con la velocità di un marito che cerca vie di fuga nei corridoi di Zara. Nel 2017 le Esportazioni hanno raggiunto i 6,1 miliardi di euro.

Poco tempo fa, ho scritto in merito alla vendita estera della Pelletteria italiana, informando i miei amici lettori che il paese più “vorace” è la Svizzera. La crescita della Swiss Fashion Valley del Canton Ticino, ha favorito, in quel territorio, l’incremento delle attività dei Brand del Lusso.

Accanto alla capolista, molti altri paesi sono in crescita, per quanto riguarda l’importazione della pelletteria italiana, come la Francia, Hong Kong, Giappone, Usa e Sud Corea. Ma di questi dati abbiamo “parlato” precedentemente.

Tra i prodotti di pelle più venduti, le Borse rappresentano il 60% delle esportazioni. Si sa, nessuna donna riesce a resistere al design di una Borsa dell’artigianato italiano…soprattutto se brandizzato.

 

…E LE IMPORTAZIONI?

Tuttavia, vige il libero scambio (più o meno), per cui accanto all’export, troviamo i prodotti Importati. Per fortuna, l’Italia chiude in attivo, poiché le importazioni nel 2017 sono pari a 2,3 miliardi di euro (contro i 6 miliardi dell’export).

Ma i dati ci dicono alcune cose molto interessanti, in merito alle Borse, alle cinture e alle scarpe che passano il confine. La maggior parte dei prodotti in questione non sono di Pelle, ma fabbricati con materiali alternativi: quasi il 54% della merce che entra, non è pelletteria. E, di conseguenza, ha un costo molto inferiore rispetto ai prodotti esportati.

Pertanto, è semplice dedurre che Entrano più pezzi di quanti ne escono ( 117.810 kg contro 53.114 kg). L’acquisto più economico si fa in Vietnam, mentre il più costoso in Svizzera.

Il nostro principale venditore è la Cina, ma suppongo sia, ormai, il venditore ufficiale di molti altri paesi. La Cina, oltre ad essere competitiva sul prezzo, ha raggiunto ottimi standard riguardo la gestione degli ordini e l’organizzazione delle produzioni. Per cui, mi sembra ovvio che diventi un’interlocutrice interessante per molti acquirenti…anche i più prestigiosi.

Pertanto, si viene a creare un quadretto che ha più o meno queste sfumature: il Made in Italy, a braccetto coi brand del lusso, viene venduto all’estero, mentre gli italiani, che riducono sempre di più le spese non necessarie, optano per il Made in Vietnam.

E’ triste dirlo, ma è come se Noi non fossimo all’altezza del nostro artigianato…nato qui, dai nostri padri e dalle loro mani rugose.

Tuttavia, non è così: Il problema gira intorno all’attuazione delle risorse.

 

LE SCELTE DEGLI ITALIANI

il Made in Italy, quello vero, quello che rispetta i metodi della lavorazione di qualità, non è chiuso nelle mani di Prada, di Louis Vuitton o di Furla.

Ci sono numerose aziende, seppur piccole e nascoste, che producono Borse  e accessori di pelle dalla bellezza mozzafiato. Esistono molte realtà che, ogni giorno, si ingegnano per donare, attraverso il disegno di una Borsa, alla nostra pelletteria, il rispetto che merita. Ci sono intere famiglie pellettiere che non hanno mai smesso di sporcarsi i vestiti di colla e tintura, per continuare a tramandare l’arte delle Borse.

E tutte queste Realtà, ogni giorno, rischiano di chiudere. Rischiano di non farcela di fronte al mercato globale che propone, costantemente, alternative meno costose.

La spesa in Pelletteria è scesa ancora nel 2017, per quanto riguarda il consumo familiare.

Ma il mio richiamo non va alle famiglie, ovviamente. Nè alle scelte che fanno: mi sembra chiaro che, se il reddito mensile è esiguo, la preferenza va a favore di una borsa asiatica, la quale ti costa meno della metà di una artigianale.

La mia riflessione intende soffermarsi su un altro ambito: la scelta del prodotto contraffatto.

Sì, perché la contraffazione, in questa partita, ha un ruolo chiave, se ci soffermiamo un po’ sulle cifre:  Il 40% degli italiani che acquista pelletteria, sceglie un prodotto contraffatto.  Ossia, l’industria del falso copre  1/3 del fatturato annuo del Settore.

Questo fenomeno è, largamente, diffuso tra le persone che vorrebbero acquistare una Borsa di Lusso, ma non possono. Per cui, rimediano con l’esatta copia.

Tuttavia, assieme al Logo del Brand, normalmente, un’azienda ti vende anche la qualità, l’originalità e la garanzia. Tutte caratteristiche che non si troveranno in un prodotto contraffatto.

Talvolta, per una “copia” ben fatta, magari “uguale all’originale in tutto, ma senza cartellino” si spende anche una considerevole cifra. Per non parlare di quei teatrini, in cui si acquista una borsa originale, ma proveniente “da un camion derubato” (per cui a metà prezzo). Tutte fandonie. Tutte becere manovre criminali.

Questi soldi potrebbero, invece, essere spesi per una Borsa autentica e artigianale, fatta da operai esperti che campano grazie alla loro manualità: non avrà lo stemma di Prada, ma senza dubbio, sarà un prodotto sano e di qualità!

La Contraffazione è un fenomeno molto datato. Io vivo a Napoli, la città che per anni è stata Simbolo indiscusso del tarocco e delle fabbriche clandestine. Anche se, attualmente, una considerevole cifra di prodotti contraffatti proviene dall’estero e da molte altre città italiane. Ma voglio tralasciare questo punto…poiché, spero che, nell’immaginario collettivo sia stata assorbita l’idea che Napoli è solo una delle tante sedi e nulla di più.

Vorrei, invece, che le persone capissero, fino in fondo, i danni del mercato illegale: comprare un prodotto contraffatto significa andare contro tutte le persone che, ogni giorno, lavorano onestamente per arrivare a fine mese – significa portare ossigeno pulito ai clan mafiosi – significa appoggiare gli evasori e i riciclatori di denaro sporco – significa assecondare lo schiavismo, in cui vivono i lavoratori di quelle fabbriche nascoste nell’illegalità.

Il Made in Italy è, soprattutto, nelle nostre mani: comprare una borsa di un artigiano italiano significa far prosperare la nostra comunità.

A volte dimentichiamo che anche il rapporto commerciale è una Relazione sociale; creare relazioni all’interno di un territorio, significa aiutarsi a vicenda, essere solidale e poter vivere di quella stessa solidarietà. Per cui, cerchiamo di usare la nostra arma più forte per restare vicini: il PORTAFOGLIO.

FONTI:

  1. LA CONTRAFFAZIONE DELLA PELLETTERIA (MINISTERO DELLO SVILUPPO)
  2. IL SETTORE DELLA PELLETTERIA ITALIANA – PRECONSUNTIVO 2017

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