Borsa Miomojo: il brand vegano che non smette di studiare. La recensione
Oggi faremo un salto in un mondo speciale; un mondo in costruzione, nel quale governa la battaglia per salvarlo. Ti presenterò la borsa Miomojo, una borsa vegana, eco-compatibile e vicina all’idea di riciclo.
Miomojo è un marchio giovane ed idealista, pieno di risorse.
Sono certa che avrà una strada luminosa dinnanzi a sé; ma come abbiamo imparato in questi anni, ci sono sempre aspetti da migliorare e “rivedere”, soprattutto quando si parla di battaglia etica.
Tra poco scoprirai di cosa sto parlando!
Prima, è importante ricordarti perché siamo qui e quale valore hanno le mie recensioni.
Forse già lo sai; o forse sei appena atterrata su questo blog e ti starai chiedendo chi sono e perché dovresti leggere questa recensione, tra tante.
Il web è un posto esplosivo. Pieno di opinioni, prodotti, influencer e molto altro.
Ma io ho scelto di non fare pubblicità alle borse che compro: nessuno mi paga per parlare dei prodotti che ti presento.
Le mie recensioni non sono “consigli pubblicitari”, perché questo è uno spazio libero, nato per darti quante più informazioni sulle borse che scegliamo di acquistare.
Ornella, perché lo fai?
Perché vivo nel mondo della produzione, dal momento che la mia azienda produce borse di pelle Made in Italy per alcuni brand della moda.
E ritengo che sia fondamentale parlare di ciò che sta dietro ai prodotti: la storia e la filosofia dei marchi, la provenienza dei materiali, le scelte aziendali.
Tutto questo ti proteggerà.
Viviamo in un sistema complesso, in cui spesso ci fanno credere che tutti gli acquisti sono plausibili, anche quelli “falsi”. Non c’è cosa più dannosa!
Le mie recensioni nascono proprio dalla mia lotta alla contraffazione, un mercato lurido che arricchisce le casse della criminalità organizzata. Questo non devi mai dimenticarlo!
Compro con i miei soldi tutte le borse che trovi su questo blog, sostenendo economicamente la filiera legale, la colonna vertebrale della nostra economia. E ti assicuro che ne vale la pena.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma ne uscirebbero pagine e pagine da leggere.
Per cui, mi fermo qui; ma sul mio blog e sul mio canale youtube potrai trovare molti argomenti da approfondire, quando ne avrai voglia e necessità.
Adesso, andiamo ad esplorare il marchio di oggi, Miomojo.
Borsa Miomojo: un viaggio etico contro la crudeltà
Lavoro nella pelletteria napoletana da sempre; più che un’azienda la mia, è il posto che mi ha cresciuta e formata, rendendomi la donna di oggi, con tutti i piaceri e le lacrime che ne sono derivati.
Ma amo il mondo della creazione nella sua totalità.
Sono curiosa, non smetto mai di informarmi sui nuovi modi di produrre e sugli approcci alternativi alla moda. Per questo, su questo blog potrai trovare prodotti molto differenti tra loro, dalla pelletteria tradizionale, a quella commerciale, fino al cruelty free.
E Miomojo fa parte proprio di quest’ultimo scenario.
“Miomojo nasce a fine 2012 per un’esigenza personale, ovvero quella di dare un contributo oltre all’impresa. Non volevo avere prodotti senza significato, dovevano inglobare i miei valori, tra cui quello di essere cruelty free, quindi non utilizzare materiale di origine animale, e dare spazio ai materiali riciclati (…)“
Queste sono le parole di Claudia Pievani, una delle fondatrici del marchio, in un’intervista al giornale on-line Teleambiente.it, durante la quale Claudia spiega l’etica e le scelte di Miomojo.
Il brand nato a Bergamo crede in una produzione senza vittime, per cui non vengono usate pelle, lana, seta, piume o altre componenti che possano derivare dalla sofferenza o dalla morte degli animali.
I materiali principali scelti dall’azienda sono:
- Ecopelle vegana
- Materiali riciclati
- Fibre Naturali
- Tessuti sintetici certificati
Oltre ai nuovi materiali sperimentati per la produzione come vetro, bottiglie di plastica, reti da pesca, scarti di caffè e altri derivati di scarti alimentari.
L’obiettivo, come leggo sul sito del brand, è quello di arrivare al 2022 senza l’uso di materiali sintetici, grazie soprattutto al riciclo.
Per le linee naturali, si utilizzano il bambù, il lino e la canapa, ossia materiali che crescono con un uso minimo di acqua e senza pesticidi, a differenza del cotone, eliminato dall’azienda nel 2018.
Primo appunto (necessario):
Miomojo parla di ecopelle vegana.
Abbiamo visto, in diversi articoli dedicati, che l’ecopelle è vera pelle, anche se lavorata con processi ecologici.
La parola ecopelle non si può usare, pertanto, per materiali che non corrispondono alla pelle vera.
In sostituzione, si può usare simil-pelle o finta pelle, con riferimento all’essenza sintetica.
A deciderlo è stata la legge n. 1112/1966, che “riserva l’uso di pelle, cuoio e loro sinonimi ai prodotti ottenuti dalla lavorazione di spoglie animali, che conservino inalterata la struttura delle fibre, oltre che con la legislazione in materia di pratiche commerciali ingannevoli”.
A dire il vero, non comprendo l’utilizzo della parole “pelle” da parte del pubblico vegano, dal momento che contrasta concettualmente con le loro scelte etiche.
Insomma, se io fossi vegana, non mi piacerebbe dire “pelle vegana”, ma preferirei un altro tipo di linguaggio, più vicino al mio animo. Per cui, si potrebbe creare una parola ad hoc.
Ma la scelta di Miomojo di non adoperare il pvc e di eliminare tutti i materiali sintetici entro il 2022 è realmente preziosa.
Molte volte mi sono imbattuta in marchi che si ritengono “vegani” solo perché non usano la pelle vera (o genuine leather), ma materiali sintetici, cioè plastica.
Siamo di fronte ad un’evidente dissonanza, visto che la plastica è uno dei nemici principali della vita sul pianeta, a causa del suo difficoltoso smaltimento.
Di contro, la vera pelle è un materiale molto più sostenibile dal momento che rappresenta un “rifiuto” dell’industria alimentare, riciclato nell’abbigliamento.
Sono stata piacevolmente colpita dal lavoro di Miomojo, sia per quanto riguarda l’informazione sul sito, abbastanza dettagliata, sia per le iniziative intraprese nell’ambito della sostenibilità.
Miomojo è un PETA Business friend, cioè tutti i prodotti sono certificati Animalfree fashion VVV+ da LAV ed approvati Vegan da PETA.
Inoltre, ogni cliente può scegliere di donare il 10% della somma del proprio acquisto ad una delle associazioni che collaborano con Miomojo:
- Animals Asia
- Four Paws
- Edgar Alan
- Barn Sanctuary
- Mercy for Animals
- Goats of Anarchy
Tutte realtà che lavorano per la difesa di specie selvatiche, da fattoria, randagie o in pericolo a causa dell’uomo.
Si tratta di scelte davvero significative da parte del marchio italiano, che non solo riesce a lanciare un messaggio valido al suo pubblico, ma a dimostrare che un’altra moda è possibile.
Il target di Miomojo, infatti, è prevalentemente giovane, e presumo molto idealista.
Adesso, andiamo a conoscere da vicino il mio nuovo acquisto, la borsa Miomojo.
Non perderti il secondo appunto!
Borsa Miomojo: ecco il modello che ho scelto
La borsa che ho scelto è il modello Amelia, linea Ethicool, color sabbia, in pelle sintetica vegana senza pvc. L’ho pagata 95,00 euro.
La mia borsa Miomojo è fatta in Pu, un poliuretano sintetico certificato, senza pvc, coloranti azoici e metalli pesanti; un materiale che, tuttavia, non verrà più usato dopo il 2022.
Gli accessori sono anallergici, in metallo e senza nichel .
La finitura interna, in colore metallizzato, è foderata in poliestere al 100% , riciclato da bottiglie di plastica.
La borsa mi è arrivata in pochissimo tempo. Ottimo il servizio di spedizione!
Sul sito del brand ho letto spesso che tutti i prodotti sono disegnati in Italia; per cui mi sono chiesta se fossero anche prodotti in Italia (?).
E la mia nuova borsa mi ha dato la risposta che cercavo: Made in China.
Non ho nulla contro la produzione estera, soprattutto quando si tratta di prodotti ben strutturati e curati, come la borsa Miomojo. Ma c’è un “però”.
Secondo appunto (anche questo necessario)
La produzione in Cina non riguarda tutti i prodotti Miomojo, ma solo alcuni.
In ogni caso, penso che la scelta di produrre in Cina sia in contrapposizione con l’etica del brand, dal momento che la Cina non ha mai fermato i test sugli animali, per quanto riguarda diversi prodotti, dai cosmetici ai farmaci.
Pertanto, un brand che nasce vegano e cruelty free dovrebbe boicottare un sistema produttivo come quello cinese, non credi?
Dimmi cosa pensi, per me è importante!
Un marchio innovativo e rivoluzionario come Miomojo ha molte opportunità di trovare ottimi produttori in Italia, e cercare di riportare qui la produzione.
La filiera italiana ha bisogno dei giovani brand che portano aria di emancipazione e sostenibilità. Adesso, più che mai.
Ma andiamo a vedere i dettagli della mia borsa:
- Il packaging in cui è arrivata la mia borsa è molto carino e curato: non vedo plastica, e questo mi piace molto!
- La mia borsa ha un buon odore e noto subito un particolare della costruzione: come è successo per la Dudu Bags (la ricordi?), anche per la borsa Miomojo il manico/tracolla è montato su un solo lato della borsa e non su entrambi. Carino!
- Il logo del marchio compare in molte parti della borsa, dal tira-lampo fino ai bottoni: questo dimostra la cura per le rifiniture e l’investimento importante alla base del progetto.
- La tintura è ben fatta, compatta. I materiali sintetici, del resto, sono più semplici da colorare, rispetto la pelle, quindi la resa sarà sempre migliore.
- All’interno, trovo una fodera a contrasto, dorata. Molto carina! C’è solo una tasca, ma abbastanza grande.
- Sul lato esterno troviamo un’altra tasca, che riporta ancora il logo del brand; all’interno trovo un cartellino che mi ringrazia per l’acquisto e riporta le informazioni sulle donazioni e sulla certificazione Peta.
- Anche le cuciture appaiono ben lavorate, come il resto della borsa.
- Mi resta solo controllare, con il tempo, come la borsa risponderà al peso quotidiano, con la sua struttura innovativa.
Borsa Miomojo: è promossa?
Mi piace la borsa Miomojo? Sì.
La mia risposta è piena e decisa.
Siamo di fronte un brand studiato, strutturato e di tendenza.
Un marchio che non solo si regge su un’etica ben comunicata, ma sempre alla ricerca di nuovi modi di esistere.
Questi sono valori che fanno la differenza all’interno di un sistema produttivo come il nostro, che spesso dimentica la qualità e la volontà di migliorarsi.
I miei due “appunti” al brand (quando abbiamo visto l’uso improprio della parola ecopelle e il Made in China) riguardano in fondo la mia voglia di vedere crescere una realtà così bella e dalle grande potenzialità.
Del resto, sono critiche a cui si deve essere pronti. Soprattutto se l’intento è quello di salvare il mondo.
E devo dire che, attualmente, Miomojo lo sta facendo bene.
La mia borsa è promossa!
E tu, hai mai comprato una borsa vegana? Fammelo sapere nei commenti!
Voti (0/5)
Cuciture | 4 |
Tintura | 3 |
Rifiniture | 4 |
Rapporto qualità/prezzo | 4 1/2 |
Utilità | 4 1/2 |
Guarda il mio video alla recensione alla borsa Miomojo!
Consigliami un’altra borsa da raccontare >> scrivi qui sotto!
Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
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