Produzione borse conto terzi: qual è la quantità minima?
Produzione borse conto terzi: qual è la quantità minima di borse per poter ingaggiare un produttore?
Potrebbe sembrare una domanda banale, ma non lo è affatto.
Sono moltissime le persone, imprenditori o designer, che si chiedono quale sia la quantità minima di borse per avviare una produzione.
Soprattutto quando si tratta di marchi emergenti, di start up o progetti ancora in embrione.
Quindi, non temere! La domanda che ti stai facendo non solo è lecita, ma fondamentale se intendi creare una linea di borse.
Come faccio a saperlo?
Beh, perché io mi occupo di produzione borse.
Mi chiamo Ornella Auzino e sono un’imprenditrice napoletana: la mia azienda realizza borse in pelle secondo gli standard e la scuola del Made in Italy.
Sono cresciuta negli odori e nei ritmi della pelletteria, vivendo la fabbrica dei miei genitori come si vive una casa, con le dinamiche di una famiglia ma gli insegnamenti di una scuola.
Anno dopo anno, ho imparato tutte le fasi della produzione; ho imparato a riconoscere e selezionare i materiali, a gestire le forniture, ad apprezzare e valorizzare il lavoro manuale dei maestri artigiani.
Ho imparato, in sostanza, a diventare una pellettiera lungimirante, senza tuttavia dimenticare il know how della tradizione.
Oggi la mia azienda è cambiata; è più grande, più tecnologica, più organizzata.
Ma il motore che sostiene tutto è ancora lo stesso: la qualità e l’efficienza produttiva, prima di ogni cosa. Ed è stato l’insegnamento più importante dei miei genitori.
Mi definisco una pellettiera digitale perché tramite i miei canali web cerco di comunicare, informare e divulgare circa il mondo della produzione e i suoi aspetti collaterali.
La pelletteria per molto tempo è stata considerata una nicchia, seppur di eccellenza. Un microcosmo che aveva poco a che fare con l’innovazione digitale e il linguaggio informatico.
Ma non è più così.
È tempo di spalancare qualche finestra sulla nostra pelletteria Made in Italy, che ha bisogno di essere sostenuta, oltre che studiata.
È tempo di lottare per non perdere la nostra eccellenza.
Quindi se hai in mente di avviare una produzione di borse Made in Italy è il momento giusto per farlo. E di farlo nel modo migliore!
Ecco a te tutte le informazioni che ti servono.
Produzione borse: esiste una quantità minima?
Hai in mente un’idea pazzesca per una linea di borse che spaccherà? Perfetto!
Inevitabilmente, la prima domanda sarà: quante borse dovrò produrre?
Magari sei al tuo esordio nel mondo del fashion design, oppure sei un imprenditore che fa investimenti diversificati e hai pianificato un budget limitato…
Qualunque sia la tua storia, adesso è il momento di pensare alla tua produzione.
Pertanto, ti rispondo subito, senza farti aspettare un secondo e una riga di più: non esiste una quantità minima obbligatoria.
Ornella, ma mi hanno detto il contrario finora!
Sì, lo so.
Ed è successo perché si tratta di scelte aziendali, motivate da diversi fattori, ma non estese a tutto il mondo della produzione.
Per cui ogni produttore decide la propria politica aziendale circa le quantità minime e altri aspetti della produzione borse.
Personalmente, credo che ciò che conti maggiormente sia la modalità con cui ci si approccia alla produzione e non la quantità.
Mi spiego meglio.
Nella mia vita professionale ho assistito, ahimè, a tante produzioni finite male:
- Produttori che sono spariti nel nulla, o che hanno triplicato i prezzi a pochi giorni dalla consegna.
- Brand o designer che hanno scoperto solo in fase di produzione che quella borsa non poteva essere realizzata, se non in un futuro fantascientifico.
- Imprenditori che non hanno mai pagato i terzisti (produttori conto terzi); i terzisti che hanno consegnato una linea completamente sbagliata.
E tanti altri casi drammatici.
La tua priorità deve essere quella di “metterti al riparo” da situazione del genere.
E puoi farlo solo in un modo: arrivare alla produzione con le idee chiare, ossia con un progetto che sia concreto, studiato e “producibile”.
Senza dubbio, la scelta del produttore rappresenterà il 50% del successo della tua produzione. Perché i traguardi importanti si raggiungono grazie a tre elementi importanti: professionalità, confronto, lealtà.
Ecco alcuni consigli utili per far partire una produzione di successo.
- Definisci il tuo progetto
La fase iniziale di un progetto è probabilmente quella più importante per il suo successo. Perché qui si deciderà il cosa, il come e il quando.
Se le tue idee saranno chiare e definite, sarà più semplice selezionare il produttore giusto.
Qual è il budget a disposizione per l’intero ciclo produttivo?
La cifra che intendi spendere per la tua produzione di borse, seppur indicativa, è importante a definire diversi dettagli, come i materiali da usare, i metalli e la quantità di borse da produrre.
Alcuni aspetti si decideranno, senza dubbio, dopo un confronto con il produttore, ma è bene arrivare dal terzista con le idee chiare.
Spesso mi capita di incontrare persone che vengono in azienda aspettandosi un catalogo con i modelli di borsa da poter realizzare…
Ma io sono un produttore, non un designer!
Il fashion design ha un valore enorme nella realizzazione di una linea di borse e non dovrebbe mai essere sottovalutato. Al contrario, fa parte dell’investimento iniziale del tuo progetto.
Se non sei un designer, quindi, è importante affidarti ad un professionista: questo ti permetterà di avere nelle mani un progetto esclusivo, appetibile e sopratutto realizzabile.
Cosa significa?
Spesso capita che il disegno di una borsa, seppur estremamente bello e creativo, non è fattibile in termini di manifattura e rifinitura.
Si tratta di disegni destinati a rimanere tali.
Un professionista, invece, saprà ben coniugare le scelte stilistiche alle esigenze produttive.
Hai già le idee chiare sui materiali?
Quando incontro un designer o un imprenditore che vuole avviare una produzione di borse, chiedo sempre se già hanno un proprio fornitore circa la pelle, le catene, gli accessori e altro…
E lo faccio per tutelare il suo interesse.
Contattare personalmente un fornitore ti permetterà di scegliere la pelle, di capirne le caratteristiche, di bypassare i costi di mediazione, di essere protagonista della tua produzione.
Senz’altro, posso indirizzarti verso fornitori di pelle e di accessori che lavorano con materiali altamente qualitativi, ma non è forse meglio che entri personalmente nelle “stanze dei materiali” e ne respiri l’odore?
Con il supporto di Stefania Parasole, ho portato avanti una serie di approfondimenti sulla pelle, gli accessori e i costi dei materiali: vai a dare un’occhiata agli articoli!
- Scegli il produttore giusto
Il produttore giusto non è quello “più bravo”, ma quello che fa al caso tuo. Perché ogni produzione ha la sua storia, le sue esigenze e i suoi punti di forza.
Ne segue che ogni progetto avrà il suo alleato magico, il produttore che lo renderà possibile.
Per cui, non sono qui per dirti che sono io quel produttore.
Sono qui per metterti di fronte alle dinamiche che precedono la produzione vera e propria.
L’incontro
Diffida sempre da chi non ci mette la faccia!
Cosa significa?
Ci sono molte fabbriche che esistono solo tra le loro mura.
Non hanno riferimenti telefonici, siti web, pagine social. Forse non hanno Nome, se non il numero di partita iva.
Si tratta di aziende pseudo-fantasma, di cui nessuno può darti feedback né informazioni.
Magari il produttore ti chiederà di incontrarvi al bar per il primo incontro, anziché in azienda.
Potrà essere la persona più affascinante e persuasiva del pianeta, ma questo non ti garantisce la professionalità di cui hai bisogno.
Per cui, cerca sempre tutte le garanzie che ti servono prima di dire sì ad un terzista.
Un imprenditore che ci mette la faccia non ha paura di farti entrare in azienda, né di raccontare la sua storia e il suo lavoro attraverso un sito web ben strutturato.
Non è più l’epoca delle fabbriche campate in aria, o fatte sotto ai garage!
È il momento di mostrare tutta la bellezza dei “luoghi” della nostra manifattura, altamente innovativi e performanti.
Il primo incontro con il produttore, inoltre, sarà solo il punto di partenza di un confronto continuo e costruttivo: il terzista dovrà innamorarsi del tuo progetto ed aiutarti a portarlo avanti.
Tuttavia, prima di stabilire l’attuazione di una produzione, personalmente seguo una fase preliminare importante.
Solo dopo questa fase si deciderà se andare avanti con la produzione, cioè se avremo trovato un accordo.
La scelta
Prima di avviare una produzione, le fasi di Analisi e Sviluppo serviranno a capire se la produzione potrà essere realizzata.
- Analisi del progetto
- Fase di sviluppo: disegno – cartamodello – prototipo – campione – scheda consumi e scheda costi.
Si elaborano il prototipo e il campione, in base al disegno presentato, per poi compilare una scheda costi e una scheda consumi che ci diranno Tempi, Prezzi e Materiali (effettivi) di cui la produzione avrà bisogno.
Dopo aver visionato il campione e i costi di produzione/consumo, deciderai se affidarmi la produzione oppure no; così come io deciderò se prenderla a carico.
Tutto questo ci dirà se io sono il produttore che fa a caso tuo, quindi se sono quella giusta!
Ma devi ricordare una cosa importantissima: l’accordo tra le parti non è solo una questione professionale. Ma umana.
Committente e produttore sono legati da un vincolo speciale perché il successo della produzione interessa ad entrambi.
Chi lavora a favore dell’interesse personale, a discapito di quello collettivo, lavorerà poco nella vita.
Personalmente, ho sempre messo al primo posto il rapporto con i miei clienti: il rispetto reciproco è l’ingrediente principale di un ambiente professionale sano e destinato al successo.
- La qualità, più che la quantità
Dopo aver scelto il produttore giusto, è bene che tu segua tutte le fasi della produzione, sebbene non in prima linea.
Durante la produzione, inevitabilmente ci sarà bisogno di fare scelte, apportare modifiche, definire meglio i dettagli. E lo farai assieme al tuo produttore.
Ma la buona riuscita di una produzione dipende anche dalla qualità delle sue componenti, principalmente i materiali selezionati.
Da pellettiera, da imprenditrice e da innamorata del Made in Italy, ti consiglio di non farti tanti problemi sul numero di borse da realizzare, quanto sulla qualità del prodotto.
Mi occupo di produzione borse in pelle secondo gli standard del Made in Italy e della manifattura italiana, e non prevedo una quantità minima per la produzione.
Se hai bisogno di aiuto o consulenza per la tua produzione, scrivi qui sotto oppure clicca qui!
Vuoi combattere la contraffazione insieme a me?
#fakenograzie
Grazie per il tempo che mi hai dedicato!
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Ho una attività artigianale di borse fatte a mano, ma vorrei un ‘impronta più pulita più raffinata
Avrei bisogno di qualche idea di come si può affrontare il discorso di una produzione
Grazie
Ciao Donatella, ti ho risposto via email.
Un abbraccio