Pelletteria campana: arriva il punto di svolta per il nostro comparto

Pelletteria campana: a che punto siamo con la nascita del nostro comparto di settore?

Oggi affronteremo insieme un argomento molto importante per la nostra terra e per le aziende che fanno parte del comparto della pelletteria.

Ma non si tratta di un tema che coinvolge solo gli imprenditori e gli artigiani del nostro sistema manifatturiero: a mio avviso, riguarda l’intera comunità.

Dal piccolo consumatore al più affermato industriale.

Perché?

Perché la Campania è uno dei principali poli produttivi del nostro Paese. Ma per molti decenni ha vissuto nell’ombra: il racconto negativo di Napoli, sostenuto non solo dalla stampa nazionale ma dagli stessi protagonisti del nostro sistema industriale, ha lasciato che tutto il resto venisse trascurato.

Più volte su questo blog abbiamo esplorato le nostre eccellenze silenziose, radicate in una storia artigianale che governa con saggezza le scene della creazione.

Ma non solo questo.

Se già mi conosci, sai quanto sia importante la verità e l’analisi delle colpe.

In parallelo con le risorse della nostra produzione, abbiamo visto anche l’atroce malattia che ha colpito la Campania negli ultimi decenni: la contraffazione.

Ho scritto di come Napoli sia passata dall’essere Regina dell’artigianato a preda della contraffazione.

Tuttavia, il marcato del falso non è nato a Napoli, né siamo la casa principale del traffico illecito: la contraffazione riguarda molte zone del mondo, soprattutto quelle in via di sviluppo, in cui l’inserimento dei clan è stato facile e fluido.

Ma Napoli per molti anni è stata la Città-simbolo del mercato del falso.

E questo mi fa male al cuore.

Non perché la mia città sia vittima ingiusta di tali accuse (abbiamo i nostri problemi e non li ho mai negati!), ma perché l’immagine grigia di Napoli ha sovrastato in assoluto, insabbiando tutto ciò che di bello, onesto e creativo ci fosse nei suoi imprenditori e nei suoi artigiani.

Per cui, questo articolo, è anche per te. Che non sei un imprenditore della pelletteria, né un designer.

Ma che fai parte della nostra terra e sei rimasto qui, perché credi  che una rinascita sia possibile, seppur lenta e faticosa.

È per te che hai una famiglia, e che sogni un futuro diverso per i tuoi bambini, fatto di aziende di successo e di lavoro sicuro e onesto.

Ci sei?

Sei pronto a scoprire la rivoluzione che sta arrivando?

Pelletteria campana: sta per nascere il nostro comparto!

pelletteria campana

Qualche anno fa ho pubblicato sul mio canale youtube un video in cui proponevo le 4 strategie per rilanciare la pelletteria napoletana.

Da imprenditrice della pelletteria, da consumatrice e da donna del sud, ho sempre creduto fortemente nella forza dei nostri distretti e nel know how dei nostri lavoratori.

E ci ho creduto finora, guardando oltre le delusioni che sono arrivate.

Ebbene, in quel video c’era qualcosa di profetico!

Tra le 4 strategie per rilanciare il nostro distretto, reclamavo la necessità di un comparto unito che potesse lavorare per l’interesse delle nostre aziende e per la loro visibilità nel mondo.

… E pare proprio che il nostro comparto stia per vedere la luce.

Un grande imprenditore di Napoli, Giovanni Guerriero, a capo della Guerriero s.r.l., una delle principali sedi produttive d’Italia, è stato nominato Consigliere all’interno del Consiglio Generale di Assopellettieri.

Sebbene possa sembrare un’elezione come altre, questa rappresentanza vuol dire moltissimo per la pelletteria campana.

Il fatto che uno dei nostri maggiori esponenti faccia parte dell’associazione di categoria più importante d’Italia nel mondo della pelletteria, significa che un faro è puntato su Napoli e sulla sua indiscussa eccellenza.

Significa che la Campania è un pezzo fondamentale della pelletteria italiana.

Ho già parlato di Assopelletteri e della sua incredibile storia: leggi l’articolo per approfondire l’argomento!

L’associazione dei pellettieri italiani è un’unione che funziona.

Oltre ad aver supportato le principali fiere di settore, come il Mipel, promuove la pelletteria italiana nel mondo, tutelando le nostre aziende.

Inoltre, si tratta di un organo che si proietta nel futuro, pur mantenendo fede ai valori storici del nostro artigianato: negli ultimi anni sono stati promossi moltissimi progetti a favore della presenza on-line e del processo di digitalizzazione, indispensabile per rafforzare l’identità del nostro “marchio” nel mondo.

E la meravigliosa novità che interesserà il comparto campano è la  nascita di un futuro comparto territoriale che unirà i nostri rappresentanti della pelletteria.

SE SEI UN IMPRENDITORE O UN ARTIGIANO INTERESSATO AD AVERE INFORMAZIONI RIGUARDO AL COMPARTO CAMPANO DELLA PELLETTERIA, NON ESITARE A CONTATTARMI!

Puoi scrivere sotto quest’articolo o sulle mie pagine social: sarò oltremodo felice di darti tutte le indicazioni di cui hai bisogno.

L’associazione di categoria sarà funzionale e potente perché metterà insieme diversi volti della nostra produzione, sia quelli che si occupano come me della produzione conto terzi (ossia dei prodotti che vengono creati per diversi marchi della moda), sia quelli che hanno un proprio brand sul mercato.

Molto spesso, ciò che mi scrivono sui social è l’assenza in Campania di una Rete tra imprenditori: i produttori napoletani, a quanto pare, non sono bravi a fare squadra. E questo appare come un grosso limite.

Ma penso che non si tratti di una problematica esclusivamente napoletana.

Penso che riguardi molti settori e molte città, dal mondo artistico a quello metalmeccanico, senza esclusioni territoriali.

Ciò che bisogna fare, dunque, è essere postivi e lavorare per il futuro che sta arrivando. Insieme, con il corpo e con il cuore.

Pelletteria campana: cosa sta cambiando?

pelletteria campana

È necessario un altro salto indietro per capire, effettivamente, cosa sta avvenendo nel nostro distretto di pelletteria.

Come ti ho anticipato, all’interno del video di cui ti ho parlato, pubblicato sul mio canale youtube nel 2017, parlo di 4 strategie necessarie alla pelletteria napoletana.

Abbiamo già visto la prima, ossia l’esigenza di un comparto napoletano unito; il quale dopo tanti anni sta arrivando.

Quali sono le altre strategie di cui ho parlato e che, oggi, rappresentano punti di svolta per le nostre aziende?

2. L’importanza del marketing

Io sono una grande appassionata di comunicazione.

Ritengo che la pubblicità sia fondamentale per un marchio, non solo per il suo successo, ma per metterlo in comunicazione con il mondo.

Per creare legami e fortificare la propria identità.

Sono un’imprenditrice e mi piace comunicare molto attraverso i social: oltre alle mie recensioni alle borse, mi occupo spesso di informare sui retroscena della produzione, sulla nostra pelletteria e, soprattutto, sulla produzione onesta, antagonista al mercato del falso.

Cosa mi scrivono gli altri?

Mi dicono che, in quanto napoletana, non posso permettermi di affrontare certi argomenti e che sarebbe meglio che io mi limitassi a fare il mio lavoro, cioè portare avanti la mia azienda.

Tuttavia, non resterò mai in silenzio.

Non mi importa di ciò che dicono gli altri, perché conosco il valore della mia lotta. Quella che porto avanti per la nostra pelletteria.

A Napoli non siamo mai stati molto bravi con le strategie di marketing: abbiamo investito poco nella pubblicità. Ma le cose stanno cambiando.

Tantissimi marchi napoletani e molte aziende di produzione stanno incrementando notevolmente la comunicazione pubblicitaria.

Napoli è sede produttiva di molte firme importanti del Made in Italy, di lusso e non: ne ho parlato in quest’articolo dedicato.

Ma solo adesso, dopo tanti anni, emergono queste informazioni. Quelle legate alla nostra eccellenza.

3. La nascita di una scuola di pelletteria

pelletteria campana

Uno dei miei più grandi sogni è la fondazione di una Scuola di Pelletteria al sud; è un progetto che mi porto dietro da un po’ di tempo e che ho cercato di attuare con l’appoggio di diverse persone: purtroppo la maggior parte dei miei interlocutori si sono rivelati tristi speculatori.

Sull’onda del mio entusiasmo, nascondevano l’intenzione di speculare su un progetto che nasceva senza scopi politici, né strettamente economici. Ma in nome di uno sviluppo necessario:

nuove opportunità per i nostri figli – la possibilità di una formazione professionale completa – la nascita di una nuova manodopera specializzata per le nostre aziende – nuove idee e una fresca creatività da inserire nella nostra offerta pellettiera.

Ma, caro amico e cara amica, posso dirti che adesso non è più un sogno!

Dopo molte buche prese, ho trovato chi mi supporterà nel mio progetto.

Non posso dirti quale sia la data specifica, ma Napoli avrà la sua Scuola di Pelletteria.

E una nuova generazione da formare!

4. La creazione di una fiera di settore a Napoli

Con la nascita di un comparto campano, è sempre più vicina la possibilità di creare una fiera di settore a Napoli.

Secondo il censimento di Assopellettieri, sono più di 300 le aziende a Napoli e provincia che producono borse di pelle, conto terzi o per produzione propria.

Se si aggiunge l’intera Campania e i distretti relativi ad altri accessori, quali scarpe, cinture, portafogli e piccola pelletteria, allora arriviamo a numeri davvero importanti.

Tutto questo, già presente nelle vetrine del mondo, deve essere “esposto” e comunicato alla Città!

Pelletteria campana: anche i rapporti con la criminalità organizzata cambiano

I momenti di crisi, si sa, sono quelli di grandi cambiamenti.

Sia in positivo che in negativo.

Abbiamo visto, finora, le svolte luminose a cui stiamo assistendo.

Tuttavia, è doveroso raccontare anche le ombre e le possibilità negative del caso.

Il periodo che ci ha riguardato nell’ultimo anno, colpito dalla pandemia e dalle restrizioni che sono seguite, ha penalizzato molto i nostri distretti produttivi.

Alcune fabbriche hanno trovato, senza dubbio, il modo per resistere e, in molti casi, per rinascere; ma altre hanno navigato in gravi problemi economici, finendo per prendere decisioni molto drammatiche e infine chiudere.

Ed è proprio nei momenti di sofferenza che arrivano i signori del male a fare il loro lavoro.

Le realtà aziendali che si sono ritrovate senza soldi, né speranza, hanno sentito bussarsi alla porta, nel giro di pochi mesi: negli scenari della malavita, è una pratica abbastanza comune offrire risorse a chi non ce le ha più.

Ovviamente, non a titolo gratuito.

Quello che viene richiesto in cambio non è affatto roba da poco.

Ciò significa che l’azienda sarà completamente legata alle attività della criminalità organizzata, al riciclo del denaro, alle assunzioni a nero e via dicendo…

In pratica, l’intera fabbrica vivrà nella realtà sommersa, fatta di fango e lavoro disonesto.

Ma se da un lato, queste possibilità sono reali e molto pericolose, dall’altro gli imprenditori napoletani non sono più disposti a cedere a facili compromessi.

Ciò che sto vedendo e avvertendo sempre di più è un costante cambiamento di rotta:

  • molti colleghi produttori hanno abbandonato il lavoro a nero e i contratti fasulli, per valorizzare maggiormente la manodopera qualificata.
  • Il sistema dello smaltimento dei rifiuti è più controllato e regolarizzato; mentre i furbi sono sempre di meno.
  • L’evasione fiscale sta lasciando spazio a maggiori investimenti in tema di marketing e pubblicità.

Tutto ciò è, senza dubbio, legato alla presenza di controlli maggiori da parte delle istituzioni.

Ma secondo me la motivazione reale è il progresso culturale che si sta facendo spazio nelle nostre fabbriche, dai manager fino ai lavoratori.

Non sono, certamente, una donna che crede negli unicorni e nella polvere magica, ma vivo intensamente il mondo della produzione fin da quando ero bambina. E credo di riuscire a capire quando le cose stanno cambiando.

pelletteria campana
la mia azienda

I miei genitori sono stati i miei più sapienti maestri.

Ma, adesso, sono un’adulta e bevo l’acqua dalle mie mani. Così come entro, da sola, nelle stanze in cui si decide e si costruisce per il futuro.

Sono orgogliosa di ciò che ho fatto, ma ancor di più di ciò che la mia Terra farà per se stessa e per il suo futuro.

SCRIVIMI, FAMMI DOMANDE, DAMMI IL TUO SUPPORTO!

Sei sei un produttore o un artigiano della pelletteria e vuoi sapere di più su Assopellettieri e il nuovo comparto napoletano, scrivi qui sotto!

Guarda il mio video sul comparto della Pelletteria Campana!

Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

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Leggi anche:

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2 pensieri riguardo “Pelletteria campana: arriva il punto di svolta per il nostro comparto

  • 04/06/2021 in 11:55
    Permalink

    Felicissima che le cose stiano finalmente cambiando in meglio!

    E felice che tu ti senta orgogliosa di partecipare a questa vera rivoluzione, te lo meriti!

    Dai, Ornella, i primi passi sono i più difficili ma sono stati fatti, il resto è discesa!

    Risposta
    • 11/06/2021 in 09:57
      Permalink

      Ciao Laura anche io ne sono felice e mi auguro che si vada sempre meglio.
      Un abbraccio e grazie del supporto

      Risposta

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